In arrivo nuovi aumenti dell’Assegno unico per i figli del 2024, con tre possibilità di incrementare gli importi che sono stati già maggiorati nel 2023 rispetto all’anno di debutto del 2022. Le mosse del governo sono indirizzate a invertire la rotta della denatalità che, in ogni caso, necessiterà di importanti investimenti, sia nella direzione di sostenere l’assegno universale che le famiglie percepiscono mensilmente, che sul possibile ripristino di alcune detrazione fiscali sui figli a carico.

Ecco, pertanto, quali sono le ipotesi che si stanno facendo in vista della presentazione del disegno di legge di Bilancio 2024, quali sono le famiglie che potrebbero beneficiarne e per quali importi.

Assegno unico 2024, ecco gli aumenti in arrivo sui figli e per chi

Si ipotizzano nuovi aumenti degli importi dell’Assegno unico universale per i figli nella legge di Bilancio 2024. Il governo, con questo strumento, vorrebbe provare a invertire la rotta della denatalità, quanto meno per la quota relativa alle difficoltà che incontrano le famiglie nel fare figli.

Ad oggi si ragiona su varie direttrici che contemplano anche la possibilità di ripristinare alcune detrazioni fiscali. Ma le ipotesi più accreditate riguardano gli aumenti dell’assegno unico per i figli, in particolare delle maggiorazioni già previste (e spettanti alle famiglie con figli piccoli o ai nuclei numerosi), oltre alla possibilità di qualche riforma che riguarderebbe anche il coefficiente reddituale.

Ipotesi di eliminare il tetto di età dei figli di 21 anni

Sulle misure di riforma dell’Assegno unico e di aumento degli importi, rientra il potenziamento per le famiglie con più figli. In primo luogo, il governo starebbe studiando l’opportunità di eliminare il tetto di età dei 21 anni, attualmente previsto per i figli a carico.

Ciò andrebbe a modificare anche il rapporto dell’indennità con il Reddito di cittadinanza e le due novità previste in sostituzione dello stesso, del Supporto per la formazione e il lavoro e l’Assegno di inclusione, in particolare nella fascia di età degli occupabili, dall’attuale età tra i 18 e i 21 anni.

Assegno unico, riforma 2024: aumenti e maggiorazioni, ecco le ipotesi

Al governo si ragiona soprattutto sul meccanismo delle maggiorazioni che già nel 2023 ha previsto aumenti del 50 per cento. Ad oggi, si prevede una maggiorazione di questa percentuale per i figli di età entro l’anno di vita e per i figli tra uno e tre anni nelle famiglie con almeno tre figli. Tra i requisiti richiesti per la maggiorazione, vi è quello dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che non deve essere superiore a 40mila euro.

Maggiorazioni oltre il 50%

Tra le attuali maggiorazioni, figura anche l’incremento del 50 per cento per le famiglie numerose, con almeno quattro figli. Tra le ipotesi che si fanno per la misura del 2024, il governo potrebbe modificare la percentuale di maggiorazione, andando oltre il 50%. In questo modo, il governo guidato da Giorgia Meloni continuerebbe a perseguire l’obiettivo di aiutare soprattutto le famiglie a basso reddito.

In questo contesto si inquadrerebbe anche l’abbattimento del limite di età per la misura dei 21 anni, in riferimento ai figli a carico. Un passaggio di questo tipo consentirebbe alle famiglie di affrontare con maggiori certezze le spese per far studiare all’università i propri figli e di sostenerli anche nel periodo successivo di ricerca di un lavoro.

Riforma indennità per i figli, ipotesi di reintrodurre detrazioni fiscali

Tra le ipotesi di riforma dell’Assegno unico per i figli del 2024 vi è anche quella di reintrodurre alcune delle detrazioni fiscali legate alle spese per i figli. In particolare, si starebbe discutendo dell’opportunità di riportare a galla delle detrazioni in affiancamento all’Assegno universale. A tal proposito, rimane il dubbio della capienza fiscale delle famiglie con redditi bassi e scarsa Irpef da versare.