La sosta della Serie A porta tutte le squadre a determinate riflessioni. Un mese dopo si cominciano a tirare giù le prime somme, e se c’è chi può sorridere fiducioso, dall’altra parte c’è chi deve far fronte a problemi e dubbi da risolvere il più in fretta possibile. E’ il caso di Garcia, che con il Napoli non sta riuscendo a trovare conitnuità di risultati. Il tecnico francese è appeso a un filo, la società ha dato fiducia, ma De Laurentiis vuole risposte, altrimenti è pronto a prendere la situazione in mano per evitare che il campionato azzurro possa finire nell’anonimato.

Dall’altra parte ci sono Inter e Milan che stanno dimostrando sempre più la loro forza, così come la Fiorentina che ha sorpreso tutti tra vittorie e prestazioni a cinque stelle che la stanno portando ai piani alti, cosa che invece non sta riuscendo a Lazio e Roma che annaspano tra prestazioni altalenanti. Conferme, sorprese e delusioni, con Domenico Caso che in esclusiva a Tag24 ha voluto fare il punto di questo primo mese di Serie A.

Mister, cosa pensa di questo primo mese di campionato?

“Stiamo assistendo ad un campionato molto equilibrato. L’Inter sulla carta sembra essere quella più attrezzata. Credo però che abbia commesso anche qualche passo falso tipo il pareggio contro il Bologna. Perché un squadra che vince 2-0 e che ha ambizioni non si può far rimontare in quel modo, al netto di un Bologna veramente forte. Ci sono delle lacune che vanno immediatamente risolte. Il Napoli invece ha difficoltà di identità. Con Garcia non si capisce perchè ci siano questi alti e bassi, che rischiano di rovinare la stagione. Già ci sono molti punti di distanza dalle prime posizioni. A parte questo è un campionato interessante dove non c’è la squadra che domina da subito mettendo già un’ipoteca. Ci sono anche sorprese come la Fiorentina, che potrebbe essere l’outsider della stagione, mentre Lazio e Roma stanno cercando la loro identità, dunque bisogna aspettare per aver risposte”.

E’ ingeneroso parlare di esonero per Garcia?

“Assolutamente si. Questa è una mentalità tutta italiana, qui giudichiamo subito dopo poche partite. Quello che secondo me balza agli occhi non è il problema con il gioco o i risultati, ma come si comporta il tecnico in certe situazioni, tipo i cambi. Quando toglie gente come Osimhen, Kvara e Politano, questi non nascondono il loro disappunto. Questa cosa mi lascia perplesso, sono atteggiamenti che la dicono lunga”.

La Fiorentina è da Champions?

“Se continua cosi direi proprio di sì. Non è facile, ma non avendo un obbligo nel raggiungere i piani alti questo potrebbe facilitare l’ambiente per poter arrivare tra le prime quattro. Italiano poi è veramente bravo, con idee chiare, che può contare su un mercato ottimale per un mosaico performante che potrebbe dire la sua in chiave in Champions”.

Quella continuità che manca a Lazio e Roma. Come si spiega queste difficoltà delle romane?

“Non è facile rispondere. Anche la scorsa stagione Sarri alternava grandi prestazioni a momenti di pausa e parliamo della stessa squadra. Contro l’Atalanta è arrivata una vittoria fondamentale, ma non nasconde i problemi. Se non riesce a trovare continuità di prestazione la squadra può andare incontro a brutte sorprese. La Roma invece non mi ha mai convinto come organico, anche se hanno preso Lukaku. Però se non hai un gioco che possa sfruttare completamente la punta credo che non possa andare tanto lontano. Le due romane sono un rebus non facile da risolvere, sono troppo discontinue, i tecnici devono assolutamente trovare un equilibrio dal punto di vista del gioco che ora sta mancando”.

Il mercato della Lazio è stato uno dei problemi di questa partenza a singhiozzo della squadra?

“Se Sarri chiede determinati nomi e gliene arrivano altri vuol dire che non c’è sintonia tra lui e Lotito. Le dichiarazioni del tecnico sono decisive da questo punto di vista, lasciano intendere che manca unità di intenti. Sono cose che possono creare dei problemi”.