Non si può raccontare Stefania Nobile senza raccontare Wanna Marchi né Wanna Marchi senza Stefania Nobile, madre e figlia, protagoniste di una storia giudiziaria di truffa che ha suscitato clamore per le enormi dimensioni, ma anche per la notorietà delle due protagoniste, regine delle televendite, imbonitrici del tubo catodico, incantatrici di ingenui malcapitati rivelatisi ciniche approfittatrici di fragilità altrui.

Wanna Marchi e Stefania Nobile: storia giudiziaria di madre e figlia

Oggi Stefania Nobile sarà tra gli ospiti della puntata di mercoledì 10 ottobre di Belve. Intervistata da Francesca Fagnani tornerà a raccontare, o forse ci proverà, la sua versione della storia giudiziaria che ha visto coinvolta lei, fidato braccio destro e compagna di sventura della madre, la vulcanica televenditrice Wanna Marchi.

Dalle anticipazioni sappiamo che Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi è riuscita anche nell’impresa di far innervosire la giornalista padrona di casa di Belve, che in genere tratta qualunque incredibile risposta le venga data con un distacco colorato da diverse sfumature che vanno dall’incuriosito al sarcastico a seconda del livello della risposta che le tocca ascoltare.

Ma tenere quel distacco pare risulti davvero impossibile davanti a un personaggio come Stefania Nobile che, nel momento in cui le viene ricordato quello che insieme alla madre ha di fatto combinato, ovvero lucrare sulla fragilità e la paura di poveri malcapitati che si rivolgevano al loro complice Mago do Nascimiento per problemi spesso seri,  invece di fare mea culpa, o al massimo, tacere imbarazzata, reitera la sua visione dei truffati come una “massa di co***ni” che, in sostanza, si sarebbero meritati di essere truffati da lei e dalla sua bella compagnia.

Insomma, a giudicare da questa occasione, ma anche da alcuni passaggi del documentario che un anno fa che Netflix aveva dedicato a Wanna Marchi, a Stefania Nobile e alla loro storia giudiziaria, non sembra esserci ombra di pentimento nel cuore della donna.

Ma andiamo per ordine e ripercorriamo anche qui la clamorosa vicenda che ha visto protagoniste madre e figlia, superstar delle televendite negli anni d’oro delle tv locali in Italia, tra gli ’80 e i ’90, che per troppo cinismo e avidità sono finite travolte dallo scandalo, ma sopratutto con una condanna per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata scontata con nove anni carcere.

Stefania Nobile, chi è la figlia di Wanna Marchi sua socia e  complice di truffa aggravata

Al principio fu Wanna Marchi, una intraprendente ragazza che, dopo la morte del padre, giovanissima iniziò a lavorare da estetista. All’età di 18 anni incontra e sposa Umberto Nobile, da cui ha due figli: Maurizio e, nel 1964 Stefania Nobile che svilupperà un rapporto viscerale con la madre, diventandone, in età adulta, prima spalla e poi socia, infine complice di reato.

Ma in quel momento, Stefania è una ragazzina e la madre ha realizzato il sogno di aprire una sua profumeria con un piccolo angolo di estetista. E’ l’alba degli anni ’80 quando la donna scopre la sua vera vocazione. Che fosse portata per la vendita nessuno aveva dubbi: il suo piccolo negozio andava a gonfie vele soprattutto perché lei ci sapeva davvero fare. Ma quando questo talento incontrò le possibilità di un nuovo mezzo di diffusione di idee, informazioni e prodotti, tutto cambiò.. 

Dagli scioglipancia alle arti esoteriche del mago do Nascimiento

Wanda Marchi, messa alla prova bucò lo schermo e diventò presto una presenza fissa sulle reti locali che in quel momento iniziavano a fare network e quindi dal proprio raggio territoriale, rimbalzavano le trasmissioni in tutta Italia. Wanda Marchi divenne presto uno dei volti più noti di quel mondo e l’acclarata regina delle televendite. I suoi ‘scioglipancia’, le ‘cremine’ bruciagrassi andavano letteralmente a ruba.

Nelle sue trasmissioni, sin da giovanissima fece la sua apparizione anche Stefania Nobile, prima in veste di ‘modella’ che la madre, al pari di altre, sottoponeva ai trattamenti in diretta o differita e poi, più avanti, come assistente televenditrice. E fu subito chiaro che la ragazza aveva ereditato la parlantina, ma soprattutto la spavalderia. Da quel momento in poi Wanna Marchi e Stefania Nobile diventarono, oltre che madre e figlia, un indissolubile sodalizio votato all’accrescimento dei fatturati della società di madre Wanda che però, nel 1990 fallisce.

E’ il primo serio guaio giudiziario per la madre di Stefania Nobile, condannata a un anno e un mese di reclusione per bancarotta fraudolenta.

Bazzecole, in confronto alla bufera che sta per arrivare. Wanna Marchi e Stefania Nobile incontrano in Sardegna l’uomo che in qualche modo segnerà il loro destino: Attilio Capra De Carrè, un personaggio singolare, che millantava ovunque entrature e conoscenze, che presenta loro, l’altro uomo fatale per madre e figlia: Mario Pacheco Do Nascimento che conoscono come cameriere in casa dell’amico poi diventato socio, ma che al loro pubblico proporranno come Mago ed esperto di arte divinatorie.

E’ proprio il salto merceologico, il cambio di campo, dagli intrugli scioglipancia alle ben più remunerative arti oscure, che renderà la coppia Wanna Marchi e Stefania Nobile incredibilmente ricca prima e drammaticamente precipitata nella miseria e in una lunga storia giudiziaria poi.

Le regine delle televendite, grazie al ‘mago’ do Nascimiento infatti si erano messe a vendere numeri fortunati del lotto e altre scempiaggini, ma la loro attività non finiva qui.

L’inchiesta che ha svelato la truffa di Wanna Marchi e Stefania Nobile condannate per associazione a delinquere

A svelarne l’inquietante meccanismo fu una delle loro ex clienti, che negli anni d’oro aveva aquistato dalle Marchi uno scioglipancia. Questa signora venne contattata dal mago che le proponeva dei numeri fortunati, acquistabili alla modica cifra di trecentomila lire. La signora, pensò che ci fosse sotto qualcosa di strano e si rivolse a Striscia la Notizia. Insieme all’inviato della trasmissione quindi, stette al gioco e comprò quei numeri.

Al momento della consegna le venne anche regalato del sale da sciogliere nell’acqua, se non si fosse sciolto avrebbe indicato che la signora era affetta dal malocchio. Il sale non si sciolse e alla donna venne chiesta la modica cifra di quattro milioni per l’intervento salvifico di do Nascimiento. Una volta pubblicati i servizi di Striscia la Notizia si mosse anche la guardia di finanzia che scoperchiò la truffa messa su da Wanna Marchi e Stefania Nobile: un giro da più di 60 miliardi di lire, era il 2002.

Il mago do Nascimiento, forse grazie alle sue facoltà divinatorie, fu svelto a lasciare l’Italia e a riparare in Brasile, mentre per Wanna Marchi e Stefania Nobile scattò un accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata.

 Le due donne vennero condannate a 10 anni di carcere in primo grado, ridotti poi a 9 anni e qualche mese in appello, confermati dalla Cassazione. Libere dal 2015, le abbiamo viste diverse volte in tv, sui rotocalchi, protagoniste di una docuserie Netflix e mai, in tutte queste occasioni, si è potuta ascoltare una vera parola di pentimento.