Tag24.it ha parlato in esclusiva con il fondatore del blog “terradeifuochi” e videoreporter Angelo Ferrillo sull’assenza dal dibattito pubblico odierno della Terra dei Fuochi e del trattamento illegale di rifiuti tossici. In questa lunga intervista si sono discussi diversi argomenti, dal perché non funzionano le leggi contro questo fenomeno ai motivi che spingono governi ed istituzioni a non trattare pubblicamente la questione della Terra dei Fuochi.
C’è comunque un motivo centrale che traspare dalle parole di Ferrillo: sono le istituzioni che stanno dietro ai governi ad essere conniventi con grandi media ed associazioni ad impedire che venga fatto qualcosa di concreto. Le leggi ed i progetti approvati in questi anni, per Ferrillo, sono palliativi inutili a contrastare il fenomeno: nella Terra dei Fuochi a rappresentare la più grave minaccia non sono per il videoreporter i rifiuti tossici, ma i roghi che ogni giorno vengono appiccati (specie nei campi rom).
Le istituzioni, come anche Questura e Prefetto, non finanziano pattuglie per controllare capillarmente il territorio, ma restano impassibili a guardare roghi appiccati a pochi km di distanza dalle loro sedi. Un giro di soldi milionario alimentato dai rifiuti ed affidato ai campi rom: per Ferrillo ciò è un insieme inscindibile che vive sulla pelle dei cittadini.
Il videoreporter Ferrillo: “Le istituzioni in 20 anni non hanno risolto nulla, non parlano della Terra dei Fuochi perché hanno fatto solo leggi inutili”
D. Lei ha parlato di istituzioni e governi, ponendo una forte differenza fra i due termini quando parliamo della Terra dei Fuochi e della risposta della politica: ci può dire in cosa consiste questa differenza?
R. “Innanzitutto è un problema complesso e atavico, quindi per questo si riferisce alle istituzioni in quanto tali e non ai singoli governi, visto che se ne sono succeduti diversi da questi anni a questa parte, da quando il problema è di dominio pubblico e da quando tutti ormai lo conoscono. La differenza fra istituzioni e governo è questa, molto semplice: i governi passano, le istituzioni restano. Dunque la domanda che pongo ai lettori per farsi una giusta opinione dei fatti, per capire come sta la situazione, è la seguente: se i governi cambiano e la situazione resta la stessa, le istituzioni conoscono il fenomeno? Se nulla si risolve, va da sé che non è un problema di colore politico, ma un problema istituzionale. Chiunque è stato al governo ha dimostrato di non voler affrontare la questione ma di voler semplicemente mettere in campo misure che sono di mera propaganda, di mera facciata, per spendere soldi che alla fine non servono a nulla. In questi anni abbiamo visto leggi inutili, stanziamenti inutili, speculazioni economiche sia a danno dei cittadini (in quanto hanno attinto dal bilancio pubblico) sia in quanto hanno danneggiato settori economici pur non risolvendo la questione: per esempio ricordiamo il comparto agroalimentare danneggiato da milioni di euro di perdite pur non risolvendo la questione, tant’è che oggi gli incendi, i roghi tossici di materiali e rifiuti speciali sono costantemente segnalati e ripresi dalle persone di tutto il territorio. Quindi testimoniano che la situazione non è stata assolutamente risolta”.
D. Perché il dibattito pubblico sulla Terra dei Fuochi, su tutti i problemi di quel territorio e le attività della criminalità organizzata, sui gravi problemi di salute delle famiglie del posto in questo momento è assente?
R. “Non se ne parla perché semplicemente non se ne vuole parlare, perché bisognerebbe spiegare come dopo 20 anni non è stato risolto nulla. C’è una mancanza del tema nei media, la complicità dei media mainstream nei confronti delle istituzioni, perché sanno che le istituzioni sono in deficit e quindi c’è una mancanza di copertura per non mettere in difficoltà le istituzioni in questo senso e soprattutto perché molti dei comitati che si sono interessati della questione sono politicizzati, cioè parteggiano per una parte o per un’altra per meri interessi di progetti che gravitano attorno a questa problematica. Che cosa fa la politica in questo senso? Individuando false soluzioni ai problemi, si stanziano fondi pubblici che poi vengono spesi per varie attività che non servono a nulla. Questi comitati afferiscono a questi progetti, solo facendone parte di facciata, alla fine non raccontano più la verità di quella che è la situazione, ma raccontano quello che le istituzioni vogliono rappresentare in questo caso pur sapendo che sono semplici operazioni di facciata che gettano fumo negli occhi all’opinione pubblica, mentre la radice del problema resta intatta, non scalfita”.
“Sbagliato cercare stile sulle patologie difficili da dimostrare, il vero problema sono i roghi h24”
D. Esistono stime che riguardano le persone, bambini e adulti, colpite da malattie riguardanti lo sversamento di rifiuti tossici?
R. “Questo è un campo sul quale è sbagliato andare: se si cerca di provare una questione come quella dei roghi andando a dimostrare un nesso di casualità delle patologie, è un terreno minato sul quale è inutile andare a parare, perché nel frattempo che si prova se le stime sono attendibili o meno, come si dice nel gergo della saggezza popolare, il medico studia il malato muore. Questo è un percorso che non ho mai fatto. Chiunque lo abbia fatto tra i comitati e le associazioni che hanno parlato di questo, i vari pseudoscienziati, i vari preti e via discorrendo, hanno fatto il gioco di chi il problema non lo vuole risolvere. Perché? E’ molto semplice: è inutile riferirsi a delle statistiche che sono difficili da dimostrare quando poi la verità sta sotto gli occhi di tutti. I problemi non sono le patologie riscontrabili, i numeri, la statistica e via discorrendo, ma sono i roghi che si verificano tutti i giorni: cioè, secondo voi, è normale che bruciano tutti i giorni negli stessi luoghi 24 ore su 24, conosciamo i posti, i luoghi, chi va a fare questi incendi e nessuno li va a fermare? C’è bisogno della statistica per intervenire? C’è bisogno del medico che studia per salvare il paziente, per dargli le cure che non lo fanno morire? No! Mentre il medico studia strade sbagliate, il paziente che possiamo tranquillamente salvare lo lasciamo invece morire. Questa è la metafora che io faccio, perché è inutile andare a vedere statistiche sulle patologie quando poi non è normale e non è legale bruciare rifiuti speciali all’area aperta, tutti i giorni in luoghi che tutti conoscono e questo lo vediamo dai continui video, foto che nonostante tutto la gente continua a postare e pubblicare”.
D. Lei prima ha citato i danni che hanno subito i prodotti del comparto agroalimentare: dalla sua esperienza di reporter sul luogo e che ha parlato con le persone e le associazioni del luogo, cosa si sta facendo in questo momento per evitare questi problemi?
R. “La maggior parte delle associazioni sia nazionalmente conosciute sia a livello locale conducono battaglie assolutamente strumentali, perché sono funzionali a queste false soluzioni che propongono i vari governi, quindi pur di accedere alla loro fetta di piccoli progetti si prestano a strumentalizzare le questioni per cui non fanno vere battaglie. Per esempio, nessuno ha detto che i prodotti della nostra terra non sono danneggiati a livello chimico e organolettico, ma sono danneggiati a livello d’immagine, perché la gente avendo paura non li compra più. Si crea un danno economico indiretto, ovvero d’immagine: non è vero che questi prodotti sono, fortunatamente, contaminati dagli inquinanti nonostante tutto, perché questi inquinanti è più facile che entrino nell’organismo umano quando la gente del posto li respira, anziché entrare nella catena alimentare. E’ stato provato che molte delle nostre produzioni sono sicure nonostante tutto, perché per loro natura gli organismi vegetali non assorbono facilmente questi inquinanti e quindi non si ritrovano in grandi quantità nella catena alimentare, mentre l’aria la respirano tutti e non esiste un filtro per l’aria! Chiunque abita quel territorio respira quei fumi in continuazione, quindi il problema vero non sono i rifiuti interrati, ma i rifiuti che vengono bruciati, quindi si è fatta una strumentalizzazione negli anni: quando la questione è diventata di di dominio pubblico, a livello nazionale, si parlava di rifiuti interrati anziché di roghi. Il vero problema erano i roghi, non i rifiuti interrati 20-30 anni fa, che ormai diciamo hanno fatto i loro danni e non interessano più, in quanto le coltivazioni, tramite analisi indipendenti, sono state trovate non contaminate, perché parlare di rifiuti interrati e non parlare di roghi tossici quando le persone del posto di lamentano quotidianamente che l’aria è irrespirabile? Il vero problema è che l’aria è irrespirabile, questo è il vero problema”.
“Associazioni sul territorio e media locali sono complici e la politica spende milioni di euro in progetti inutili”
D. Quindi lei è a favore di potenziare l’approccio normativo e legale per fermare le persone che appiccano incendi, sversano rifiuti, o è più a favore di un’azione culturale sulle persone del posto?
R. “Il problema principale è questo: vengono bruciati rifiuti tossici e non è normale che vengano bruciati, non c’è bisogno di riferirsi a nessun tipo di statistica o di andare a guardare i prodotti agroalimentari. Questo è un problema di ordine pubblico, è un problema che avviene a 2 km dalle caserme dei Carabinieri più grandi della provincia di Napoli, quelle della Finanza, le più grandi di tutto il comprensorio, che stanno a Giugliano e a Giugliano abbiamo anche la questura, l’ufficio della Polizia di Stato. Nelle prossimità di questi tre grossi presidi di ordine pubblico si verificano ogni giorno incendi negli stessi giorni e capisci che non è un problema né medico né di statistica né di agroalimentare! E’ proprio un problema che non c’è la volontà di intervenire: abbiamo il tribunale di Napoli Nord che sta a due passi dai campi rom dove bruciano tutti i giorni e questi non fanno niente da 20 anni, questo è il problema! Questo deve sapere e capire la gente: il problema non è neanche educare le persone che bruciano i rifiuti, perché non sono le persone che bruciano i rifiuti, questi che bruciano i rifiuti sono criminali! Ed è un giro di criminalità che fattura milioni di euro all’anno, quindi non stiamo parlando di poveracci. I poveracci sono quelli che magari con i fiammiferi e la latta di benzina in mano fanno l’ultimo gesto, ma non sono nemmeno poveracci perché questi non lo fanno con la pistola puntata alla tempia né sotto minaccia: loro lo fanno perché ci guadagnano fior fiori di milioni senza rischiare nulla perché nessuno li ferma, tant’è che sono 20 anni che continuano indisturbati, sempre negli stessi posti. Questo è il paradosso: quando si brucia, tutti i giorni, negli stessi posti e vedi che non c’è un intervento, come mai non fanno un’azione, come quella che hanno fatto a Caivano, ad alto impatto, e vanno a smantellare questi posti che sono sempre gli stessi? Li conosciamo tutti! Campo rom via Cinquevie a Caivano, campo rom via Carrafiello a Giugliano, campo rom zona Asi a Giugliano: sono sempre gli stessi posti, sono i campi rom! Sono piazze di spaccio, illegale, di rifiuti speciali: c’è una parte di criminali che si nasconde in questi campi rom, di nazionalità o italiana o appunto di etnia rom che fanno quello e lo fanno tutti i giorni. Se tu ti avvicini per fare una ripresa ti fermano, non ti vogliono far entrare: se tu hai un camion pieno di rifiuti ti fanno entrare, c’è una complicità! Perché non vanno a fermare questo? Perché a 2 km ci sono i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Questura e non intervengono? Queste sono le domande che la gente deve capire! C’è una complicità, c’è un tacito assenso: sono cambiati cinque capitani di Carabinieri nell’area di Giugliano, che cosa si è risolto? Niente! Quanti dirigenti sono cambiati in questi anni nelle varie utenze sul posto che devono fare, per legge, ordine pubblico, che cos’è cambiato? Niente! Io andavo alle due di notte a bussare ai citofoni di questi qua e mi dicevano che io rompevo le scatole, che me ne dovevo andare a dormire, che non si poteva fare niente. Perché non si poteva fare niente? Perché non vogliono fare niente, questa è la verità, che nessuno vuole dire! Il problema non è dei governi, perché chiunque sale fa vedere solo fesserie! Meloni, Renzi, Conte, tutti! Chiunque è salito al governo ha fatto solo puttanate, sia a livello di leggi, sia a livello di progetti, sia a livello di idee! Hanno dato milioni di euro per fare progetti con i droni, milioni di euro per fare progetti con i satelliti, c’ha mangiato anche l’Università di Napoli, c’ha mangiato anche il Cira, tutti! Tutti! Hanno dato milioni di euro a destra e a sinistra: sono stati stanziati quasi un miliardo di euro, compresi i soldi per le bonifiche che non sono state ancora realizzate, le ecoballe stanno ancora là, di che cosa stiamo parlando? Di questo dobbiamo parlare! Quindi il problema non è dei governi, è delle istituzioni! C’è un giro di corruzione e di speculazione enorme, questa è la situazione attuale”.
D. Lei ha parlato delle strumentalizzazioni da parte dei governi che si sono succeduti, ma focalizzandoci sul presente secondo lei perché il governo attuale non se ne sta occupando, non comunica nulla al riguardo? Secondo lei c’è un motivo principale, predominante?
R. “Siccome tante associazioni, come ho detto prima, sono funzionali alla falsa narrazione che si è fatta in questi anni, soprattutto perché si sono compromessi appunto in progetti inutili e siccome anche i media non affrontano correttamente la questione, ovviamente il governo non se ne interessa in maniera corretta e quindi c’è silenzio da parte perché non viene sollecitata la questione nei modi e nei termini giusti. In parole povere: c’è complicità con le associazioni e chi fa informazione sul territorio, per questo non si solleva la questione. Se vai a fari un giro da giornalista, basta anche guardare le pagine di media e gruppi indipendenti e locali, c’è gente che continua a lamentarsi che non può respirare, devono chiudere le finestre, la notte c’è una puzza insopportabile, la notte continuano a bruciare rifiuti, continuano a vedere colonne di fumo nero sempre negli stessi posti: insomma, la situazione non è cambiata”.
“I politici fanno solo promesse che non vengono mantenute e spendono soldi in progetti inutili: non serve fare leggi nuove quando non sono applicate quelle già presenti!”
D. Secondo lei le leggi attuali perché non funzionano?
R. “Tutte le leggi che sono state fatte mirano a stanziamenti economici che offrono false soluzioni: hanno fatto delle leggi che stanziano milioni di euro per mettere in campo droni. A che servono i droni quando bruciano negli stessi posti e nessuno fa appostamenti per fermarli? Quante persone sono state arrestate perché sono state prese in fragranza di reato mentre bruciavano rifiuti? Io non ho dati al riguardo, nessuno. Tutti i sequestri sono stati fatti a posteriori, cioè su aziende facilmente targettizzabili, facilmente prendibili di mira, ma attività illecite, illegali, che lo fanno apertamente, alla luce del sole stanno sempre là! I campi rom come mai non vengono chiusi, non vengono smantellati? Sono delle strutture illegali, dove fanno crimini tutti i giorni! I bambini vengono tenuti in stato di completo abbandono, non vanno a scuola, vengono tenuti nell’immondizia senza le norme igienico-sanitarie… Come mai se una famiglia italiana tiene così i suoi bambini gli assistenti sociali se li vanno a prendere e invece nei campi rom è concesso tutto? Come mai in questi campi rom si fa qualsiasi tipo di illecito, si vedono decine di foto pubblicate dai residenti di macchine rubate, bruciate, incendiate, tonnellate di rifiuti speciali come scarti di frigoriferi, motori elettrici da cui prendono i metalli che riciclano illegalmente? Come mai succede questo? I dati dove stanno, quante persone sono state arrestate? Non ci stanno! Ecco perché continuano: stanno a piede libero! I dati veri dove stanno, cosa hanno fatto in questi anni? Questa è la verità! Se si va a vedere questo non ci stanno leggi che tengano, perché la prima legge fu fatta addirittura all’epoca del governo Monti: quando c’era ancora Berlusconi, dissero “da oggi in poi, bruciare i rifiuti è illegale”… Ma perché, scusate, prima era legale?!? L’incendio doloso c’è già nel codice penale come reato: c’era bisogno di un altro reato per rendere illegale l’incendio dei rifiuti? E’ stata una misura-propaganda, di introdurre una modifica nel codice penale per far vedere alla gente come se stessero facendo qualcosa. Il problema è far applicare la legge già esistente, non farne una nuova inutile! E’ la stessa cosa dell’omicidio stradale: se tu uccidi qualcuno con un coltello o con una macchina, è omicidio, omicidio colposo, può essere anche volontario, ma è omicidio! E’ già contemplato nel codice penale, ci sta bisogno di fare una nuova specie di reato per seguirlo? No! C’è bisogno di fare attenzione ad applicare le leggi: se non c’è il personale per far applicare le leggi, se tu vedi che su un territorio di 120mila abitanti di non so quanti ettari quadrati c’è una sola pattuglia la sera, stiamo parlando della provincia di Napoli e del basso Casertano, come fai a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico se nei fatti manca l’abc? Tu dai milioni per fare progetti, per dare droni, satelliti e stronzate varie e non c’è l’abc per fare controllo del territorio? Non ci stanno le macchine per garantire pattuglie, appostamenti, non ci stanno gli organici nei Vigili del Fuoco, nelle caserme dei Carabinieri, ci manca il personale! Questa è la realtà! I media raccontano una realtà che non esiste, la politica si adegua a questo racconto perché le fa comodo, le istituzioni stanno là a prescindere dai governi che vengono eletti e quindi è tutto un giro di connivenza: il prefetto non lo sa quello che succede? C’è bisogno ogni volta di fare una riunione in Prefettura? E’ tutta una farsa! Il prefetto fa il minimo che deve fare per avere lo stipendio a fine mese, i politici fanno lo stesso perché devono essere rieletti sia a livello locale, sia a livello regionale, sia a livello nazionale, le associazioni sono compiacenti e si fanno il loro contentino con i vari progetti che non servono a niente, il prete va ogni tanto in televisione e si fa intervistare da Avvenire e via discorrendo: il prete, Patriciello, non la sente più la puzza? Questa è la verità! Questi sono i fatti, che purtroppo danno fastidio e nessuno li vuole sentire: questa è la sacrosanta verità!”
D. Vuole aggiungere qualcosa?
R. “Se non ci sono i mezzi per far rispettare le leggi che già ci sono, è inutile fare leggi nuove! Quindi le domande da fare a questi signori sono: ci dite quante pattuglie per presidiare il territorio? Ci dite un po’ le forze in campo giornalmente e non soltanto durante le operazioni speciali? Ci parlate un po’ delle persone arrestate, non delle attività interessate? Loro vanno dalle aziende e vedono se stanno apposto, ma chi brucia non lo fa avendoci qualcosa da perdere: chi fa questo è quello che non ha nulla da perdere, quindi non vengono mai prese di mira le strutture criminali che fanno questo 24 ore su 24, ma vengono colpiti per esempio soggetti che non sono i veri attori di questo fenomeno. Lo testimonia il fatto che i roghi continuano, altrimenti se loro stavano facendo bene in questi anni si sarebbe visto il fenomeno prendere un’altra piega, invece no! Nonostante le statistiche che la Prefettura diffonde, il fenomeno è rimasto intatto: la Prefettura ci dice che i roghi sono diminuiti, in realtà non è vero. I roghi non sono affatto diminuiti, perché è sempre lo stesso gioco: questi dati chi li diffonde, chi li certifica? Non c’è un mezzo di certifica indipendente, per cui la Prefettura può dire quello che vuole! Se ci sono meno pattuglie nel territorio è normale che risultano meno incendi, perché ci sono meno controlli! Andiamo a vedere quanti controlli ci stanno: non ci stanno gli stessi controlli di una volta, quindi come fanno a venire a capo di un problema se le risorse sono sempre le stesse, anzi sono diminuite? Nel tempo, con chi va in pensione, i reparti non vengono aggiornati. Lo sappiamo tutti come funziona, la gente vive là! Lo sanno che non funziona nulla, questa è la verità! Queste sono le domande che bisogna fare a questi pagliacci quando vengono sul territorio a far vedere quello che fanno e che dicono… Mi riferisco a tutti, senza alcuna distinzione di colore politico, tutti, compresi i 5 Stelle, anzi sono stati i primi e i più grossi pagliacci sull’argomento! Ora ci stanno quelli di Fratelli d’Italia, i Pagliacci d’Italia li chiamo, sono peggio dei 5 Stelle: chiunque va là fa il contrario di quello che ha detto o di quello che ha promesso, chiunque, compreso Matteo Renzi, compreso Matteo Salvini, tutti, senza distinzione di colore politico! Alla fine, negli anni, noi che abitiamo nel territorio abbiamo capito che le istituzioni ci prendono solo in giro, vengono a distribuire contentini, clientele politiche che servono come tornaconti personali di apparato e di partiti che sul territorio fanno solo da predatori. Anziché risolvere problemi fanno da sciacalli sui problemi, le persone continuano a soffrire su quest’annosa questione e loro continuano a speculare! Tant’è vero che si spendono ogni anno milioni inutili da parte dei comuni sul territorio per mettere telecamere che non servono a niente e invece nei posti dove si brucia tutti i giorni nessuno va! Come mai nel comune di Caivano hanno speso milioni di euro per mettere telecamere e poi a via Cinque vie bruciano tutte le sere e nessuno fa niente? La stessa cosa avviene a Giugliano, in zona Asi, avviene a via Carrafiello, dovunque ci siano queste centrali di spaccio di rifiuti speciali. Sono come le centrali di spaccio di droga, fatturano milioni al giorno e c’è un grande rischio perché se vieni beccato per droga rischi processi e pene severe, mentre per i rifiuti speciali non c’è nulla! Questi camion entrano ed escono dai campi rom come per magia, nessuno li controlla, li ferma, non c’è nessuna operazione speciale come fanno vedere in televisione: fanno vedere solo la propaganda, questa è la verità! Televisione e giornali, i media di grande distribuzione come Repubblica e Il Mattino non dicono la verità, dicono solo quello che fa comodo al potere, a chi governa, a chi è in carica attualmente o al momento, così funziona: questa è la storia”.