Continua oggi il blitz delle forze dell’ordine iniziato ieri in Brasile che ha visto partecipare all’operazione circa mille agenti nelle favelas di Rio de Janeiro. Aperta la lotta contro le organizzazioni criminali nel Complexo da Maré e nella Cidade de Deus. L’ Operação Maré ha il pieno sostegno del governo del Paese.

Brasile, mille agenti impegnati in un blitz nelle favelas

Seconda fase del blitz in Brasile per oltre mille agenti delle forze dell’ordine impegnate nell’operazione Maré, per contrastare le organizzazioni criminali nel Complexo da Maré e nella Cidade de Deus tra le favelas di Rio de Janeiro. L’inizio dell’operazione è stato annunciato dal governo attraverso i social.

Il primo giorno dell’intervento, un elicottero della polizia è stato colpito e ha dovuto intraprendere un atterraggio di emergenza. L’obiettivo è quello di scovare le organizzazioni criminali setacciando tra le favelas di Rio. In particolare le autorità dichiarano di convogliare le loro forze nella ricerca del gruppo di guerriglia responsabile dell’omicidio dei tre medici, avvenuto la scorsa settimana a Barra da Tijuca. L’altro evento che ha incrementato le ricerche è stato il recente lancio di ordigni esplosivi sull’Avenida Brasil.

L’uccisone dei tre medici nella favelas di Rio

Le favelas di Rio de Janeiro continuano ad essere teatro di brutalità e rifugio per i criminali. Per questo motivo il governo ha deciso di incrementare i controlli da parte della polizia che in questi giorni è impegnata nell’operazione Maré. Lo scorso ottobre 2023 fuori da un ristorante situato nel quartiere di Barra da Tijuca una banda di criminali ha ucciso tre medici.

Le autorità hanno aperto un’indagine sull’uccisione dei tre uomini e nella ricostruzione della dinamica dell’aggressione – grazie all’aiuto delle telecamere di sorveglianza – si è pensato ad una sanguinaria resa di conti. Dai video si vedono degli uomini che scendono da un’auto armati di pistole e che introno alle 4 del mattino cominciano ad aprire il fuoco. Dalle ricerche sembra però essersi trattato di uno scambio di persona: i criminali avrebbero sbagliato bersagli, a causa della somiglianza di una delle vittime con un militare a cui stavano dando la caccia.