Qual è la differenza tra Hamas e Hezbollah? In questo momento le due organizzazioni fanno fronte comune contro Israele, andiamo ad approfondire la loro storia e i loro obiettivi.
Differenza tra Hamas e Hezbollah
Hamas
Hamas, ovvero il Movimento di Resistenza Islamica, fu fondato nel 1987 come risposta alla prima ribellione palestinese, la Intifada. Quest’organizzazione, strettamente legata all’Iran di fede sciita, si basa su ideali islamisti. La sua creazione è fortemente influenzata dalle idee dei Fratelli Musulmani, un’associazione nata in Egitto durante gli anni ’20.
Hamas assume il controllo della Striscia di Gaza nel 2007 dopo una breve guerra civile con il movimento Fatah, che è guidato dal presidente Mahmoud Abbas, noto anche come Abu Mazen. Abbas presiede l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ed è al comando della Cisgiordania. L’ascesa di Hamas a Gaza segue la loro vittoria nelle elezioni parlamentari palestinesi del 2006, l’ultima volta che tali elezioni si sono tenute. Da allora, ci sono stati numerosi conflitti tra Hamas e Israele, con attacchi missilistici da parte di Hamas da Gaza verso Israele e controffensive aeree e bombardamenti israeliani su Gaza.
Hamas ha una politica ufficiale di non riconoscimento dello Stato di Israele e ostacola attivamente gli sforzi di pace, inclusi gli accordi di Oslo del 1993 tra Israele e l’OLP. Il gruppo dispone di un braccio armato noto come Brigate Izz el-Deen al-Qassam, che ha condotto attacchi armati e attentati suicidi in Israele. Hamas giustifica queste azioni come resistenza contro l’occupazione israeliana. Nel suo documento fondativo del 1988, Hamas aveva espresso l’obiettivo della distruzione di Israele, anche se in seguito alcuni leader hanno suggerito la possibilità di una tregua a lungo termine in cambio del riconoscimento di uno Stato palestinese sui territori occupati da Israele nella guerra del 1967.
Hamas è considerato un’organizzazione terroristica da diversi paesi, tra cui Israele, gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Canada, l’Egitto e il Giappone. L’organizzazione ha legami con altre entità nella regione, tra cui l’Iran, la Siria e il gruppo islamico sciita Hezbollah in Libano. Anche se ha la sua base principale a Gaza, Hamas ha sostenitori anche in altri territori palestinesi e leader sparsi in varie parti del Medio Oriente, tra cui il Qatar.
Il comandante militare di Hamas è avvolto da un velo di mistero, conducendo la sua leadership nell’ombra. Conosciuto come il “fantasma” di Gaza, solo pochi hanno il privilegio di stabilire contatti diretti con lui, e persino la sua vera identità è avvolta nel segreto. Mohammad Deif, capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002, è l’uomo che ha annunciato l’inizio di un’operazione militare senza precedenti contro Israele, un nemico dichiarato di Hamas da molti anni.
Deif si unì a Hamas nel 1990 e da allora ha resistito a numerosi tentativi da parte di Israele di eliminarlo. In un raid del 2014, perse la sua moglie e un figlio di sette mesi, e il tentativo più recente di assassinarlo risale all’operazione “Guardiano delle Mura” nel 2021. Deif è il principale architetto della strategia di lancio di razzi contro Israele e della costruzione di tunnel per infiltrare uomini e armi.
È noto per essere un avversario inflessibile di qualsiasi accordo di cessate il fuoco con Israele. Nonostante la sua notorietà, Deif rimane un enigma per entrambe le parti, israeliani e palestinesi. L’ultima foto conosciuta risale al 2001, quando fu rilasciato da un carcere dell’Autorità Palestinese. Addirittura, c’è incertezza se “Mohammed Deif” sia il suo vero nome.
Alcuni suggeriscono che sia nato come Mohammed al-Masri e che abbia assunto il nome con cui è noto durante il suo coinvolgimento in un gruppo teatrale durante i suoi anni universitari. Da studente di Scienze presso l’Università islamica di Gaza, Deif amava recitare e aveva fondato un gruppo chiamato “The Returners” (Coloro che ritornano), riferendosi al desiderio dei palestinesi di tornare alla loro terra d’origine prima della creazione dello Stato di Israele.
Hezbollah, il Partito di Dio
Nonostante il suo nome, che tradotto letteralmente significa “Partito di Dio”, Hezbollah è molto più di una semplice formazione politica. Si tratta di un’organizzazione paramilitare con un ramo armato ben strutturato. La sua presenza è radicata nel sud del Libano, e la sua milizia è stata tradizionalmente finanziata dall’Iran, con il sostegno significativo della Siria, che fornisce gran parte del supporto logistico. Questa alleanza tra Iran e Siria è spesso definita il “fronte sciita”, che, sebbene differisca dal fronte sunnita nella sua ideologia, condivide l’obiettivo comune di combattere Israele e il sionismo.
Tuttavia, la preoccupazione attuale è che, con l’operazione militare condotta da Hamas, sunniti e sciiti potrebbero trovare un terreno comune per unirsi in un fronte anti-israeliano più ampio. Questo è uno scenario particolarmente temuto e sembra aver trovato conferma nelle manifestazioni di giubilo osservate a Teheran, Beirut, Bagdad e Yemen.
Hezbollah è stato fondato dopo la Rivoluzione iraniana del 1979 e appartiene all’islamismo sciita. Dopo l’invasione israeliana del Libano nel 1982, il Partito di Dio si è organizzato con l’obiettivo di scacciare Israele e stabilire uno Stato islamico in Libano, seguendo l’esempio dell’Iran.
Da allora, Hezbollah ha condotto una lotta continua e spesso violenta contro Israele, impegnandosi in attività sia sotterranee che aperte. Il gruppo ha partecipato attivamente alla Guerra civile libanese (1975-1990), coinvolgendosi in una serie di attentati terroristici, tra cui rapimenti, omicidi e attacchi con autobombe contro le forze di pace occidentali inviate sotto l’egida delle Nazioni Unite nel tentativo di ripristinare l’ordine nella regione. Uno degli attacchi più gravi risale al 1983, quando due caserme a Beirut furono colpite da un attentato suicida, causando la morte di 241 marines statunitensi e 56 parà francesi.
Nel corso degli anni, come accennato in precedenza, la Siria ha continuato a fornire armi ad Hezbollah, il che ha permesso al gruppo di rimanere attivo nell’arena mediorientale. Nel frattempo, Hezbollah ha consolidato il suo ruolo come movimento politico, ottenendo un significativo successo elettorale nel 2005 quando ha conquistato 14 seggi in Parlamento, soprattutto nel sud del Libano.
Tuttavia, la situazione ha subito un brusco deterioramento nel 2006 a seguito dell’assassinio del primo ministro libanese Rafiq Hariri, morto in un attentato che ha sollevato sospetti sulla possibile complicità della Siria di Bashar al-Assad. In un tentativo di liberare tre prigionieri, Hezbollah ha lanciato un’offensiva militare massiccia contro Israele, scatenando una guerra di 34 giorni che ha causato oltre mille vittime libanesi e costretto oltre un milione di persone all’evacuazione.
Questo è stato il momento in cui il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha consolidato il suo consenso e destabilizzato il governo di Beirut. Nel 2008, il Libano è stato sull’orlo di una nuova guerra civile quando il primo ministro Fuad Siniora ha deciso di smantellare le linee di comunicazione di Hezbollah. La situazione è stata risolta solo attraverso la mediazione della Lega Araba, portando alla formazione di un governo di unità nazionale con il diritto di veto accordato a Hezbollah. Da allora, il gruppo è stato in grado di partecipare ai governi formati nel 2009 e nel 2014. Alle elezioni legislative di cinque anni fa, Hezbollah ha nuovamente ottenuto 14 seggi in Parlamento.
Con la ripresa delle ostilità tra Hamas e Israele, sorge il sospetto che l’Iran possa cercare di sfruttare la situazione per sabotare l’accordo tra Israele e l’Arabia Saudita. Dopo gli Accordi di Abramo siglati nel 2020 tra Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco, Sudan e Israele, con il sostegno degli Stati Uniti, c’era la speranza di un progresso verso la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Arabia Saudita e Israele nei prossimi mesi, prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti previste per novembre 2024. Ora, tuttavia, questo progresso è a rischio.