In Italia la festa di Halloween sta gradualmente perdendo il suo spazio e il mondo cattolico ha manifestato opinioni molto critiche nei confronti di questa ricorrenza.
Perché i cristiani non dovrebbero festeggiare Halloween?
Halloween affonda le sue radici nell’antica cultura celtica, in particolare in Irlanda, dove il popolo festeggiava la fine dell’estate e l’inizio del nuovo anno il 1° novembre, conosciuto come Samhain. Durante questa festa, si credeva che gli spiriti dei defunti potessero tornare nel mondo dei vivi durante la notte del 31 ottobre. Questa celebrazione pagana è stata successivamente adattata come la festa di Ognissanti nel cristianesimo.
Halloween è spesso associato all’occulto e al satanismo, a causa delle leggende legate agli spiriti dei morti e alle formule magiche. Nel corso del tempo, negli Stati Uniti d’America, è diventato un simbolo dell’occultismo, con rituali oscuri e violenti che si svolgono durante la festa.
L’ala fondamentalista del cattolicesimo si oppone con forza ai festeggiamenti di Halloween, credendo che partecipare a questa celebrazione significhi essere complici della propaganda dell’occulto, che è contraria ai principi evangelici. I vescovi emiliani hanno affermato che Halloween è una festa importante per i satanisti e corrisponde alla vigilia dell’anno nuovo secondo il calendario delle streghe. San Paolo, nelle sue scritture, mette in guardia contro il coinvolgimento con i demoni.
La teologa Lorella Parente consiglia ai genitori di avere il coraggio di andare controcorrente e di educare i loro figli ai valori della bontà, del perdono, della verità di Gesù Cristo e dell’amore di Dio. È importante, secondo lei, impedire ai bambini di partecipare ai riti specifici legati ad Halloween, come mascherarsi con cappucci e recitare la formula “Dolcetto o scherzetto?”, poiché questi gesti richiamano pratiche legate alle sette sataniche.
In conclusione, per i cristiani è essenziale prendere le distanze da Halloween e insegnare ai loro figli valori positivi anziché aderire a questa celebrazione associata all’occulto e al satanismo.
Il famoso sacerdote esorcista Gabriele Amorth esprimeva queste opinioni riguardo a Halloween: “Festeggiare Halloween è come inneggiare al diavolo. Credo che la società italiana stia perdendo il controllo, il senso della vita e la capacità di ragionare, ed è sempre più afflitta. Se il demonio viene adorato, anche solo per una notte, pensa di avere un qualche diritto sulla persona. Pertanto, non dovremmo stupirci se il mondo sembra essere in declino e se gli esperti di psicologia e psichiatria trattano sempre più bambini insonni, vandali, irrequieti, e giovani ossessionati e depressi, con tendenze al suicidio”.
Il parere di Don Antonio Rizzolo
Decisamente più morbida la posizione di Don Antonio Rizzolo, sacerdote e direttore di Famiglia Cristiana. Rispondendo al messaggio di un lettore, Rizzolo ha sottolineato come la solennità di tutti i santi e la commemorazione dei defunti rappresentino momenti significativi nell’anno liturgico.
Queste celebrazioni richiamano il significato ultimo della vita umana, che è la comunione eterna con Dio, e sottolineano il legame tra la Chiesa terrena e quella celeste, così come tra i vivi e i defunti. Questo legame è basato sulla fede, ma anche sull’affetto e sull’assistenza reciproca, ed è ciò che si definisce la comunione dei santi.
Halloween, al contrario, è oggi principalmente una festa consumistica che ha assunto la sua forma attuale grazie all’influenza degli Stati Uniti. È vero che questa festa è stata in parte appropriata da coloro che si occupano di occultismo e satanismo. Tuttavia, originariamente, Halloween era una festa di radice cristiana, specificamente cattolica.
L’etimologia della parola stessa rivela questa origine. “Hallows” si riferisce ai santi e “-een” indica la vigilia (derivata dalla parola “evening”, sera). Quindi, Halloween significa la sera o la vigilia di tutti i santi. Come in molte festività cristiane, la celebrazione inizia la sera o la notte precedente, come accade ad esempio nella vigilia di Natale o nella notte di Pasqua.
Gli antichi celti cattolici, in particolare gli irlandesi, iniziarono a celebrare la “sera illuminata”, utilizzando zucche per scacciare il male, considerando il cielo che scendeva sulla terra, e offrendo dolci che i defunti portavano ai loro discendenti come segno del loro amore e della loro intercessione presso Dio. Questa festa aveva lo scopo di celebrare la vittoria sulla morte e il trionfo del bene sul male.
Questa tradizione non è limitata al Nord Europa, ma è presente anche in altre regioni italiane, come la Sicilia e la Sardegna, dove vengono preparati i “dolci dei morti”.
Pertanto, secondo Don Antonio Rizzolo, forse è giunto il momento per i cattolici di riappropriarsi di Halloween, riuscendo a distaccarsi, per quanto possibile, dagli aspetti consumistici e spiegando ai giovani il significato profondo della comunione con i defunti e con tutti i santi. È importante non trascurare le visite al cimitero e le preghiere per i defunti in questo contesto.