87 migranti suddivisi in quattro imbarcazioni: questi gli ultimi arrivi a Lampedusa, frutto dei nuovi sbarchi durante la notte. Tra loro c’è anche un individuo disabile, non più in grado di camminare da otto anni e accompagnato al Poliambulatorio dell’isola.
L’uomo invalido è giunto a Lampedusa a bordo di un barchino insieme ad altri 17 profughi, cittadini gambiani, siriani e sudanesi provenienti da Sabrath, soccorsi dalla capitaneria di porto. Tra loro anche una donna e un minore. Un’altra imbarcazione di 6 metri con a bordo 46 persone è stata soccorsa dalla guardia di finanza. I passeggeri, provenienti da Gambia, Camerun, Mali, Benin e Guinea Konakri, sono partiti da Sfax.
Sugli scogli della vicina isola di Lampione, i soccorritori hanno salvato 3 uomini, una donna e 2 minori, tutti tunisini, su un gommone partito da Sousse. Poco prima delle 2, l’ultimo sbarco della nottata: altri 17 tunisini, tra cui due donne, recuperati al largo dalla Capitaneria e portati a molo Favarolo. Quattro gruppi in tutto, accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.
Nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa, 180 persone in partenza verso Bergamo
Al momento sono 332 i migranti presenti all’hotspot di Lampedusa, compresi 11 minori non accompagnati. Per gran parte di loro la prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento a Bergamo: 180 ospiti, in serata, partiranno a bordo di un aereo Oim.
Sono attese invece a Livorno le 69 persone soccorse tra sabato e domenica in una operazione della Life Support di Emergency. Tra loro 6 donne, 11 minori non accompagnati e 6 minori accompagnati. Emanuele Nannini, capomissione della Life Support, ha rassicurato che “tutti i naufraghi stanno bene”, nonostante “siano molto provati dal viaggio”.
Non ci sono emergenze mediche, ma ci sono casi sanitari che stanno venendo seguiti dal nostro staff medico e infermieristico.
Le tre operazioni della Life Support in acque internazionali
Il primo soccorso, risalente alla mattina di sabato 7 ottobre, è avvenuto in acque internazionali della zona Sar libica. Recuperate 21 persone, provenienti da Libia, Marocco, Egitto, Siria, e fuggite “da instabilità, crisi economica, disastri naturali e guerra”, spiegano da Emergency.
Il secondo intervento, avvenuto il giorno successivo, ha salvato altre 21 persone, che viaggiavano su una barca in legno e con il motore rotto. I naufraghi erano partiti da Zwara, in Libia.
Sempre la mattina dell’8 ottobre, la nave di Emergency ha effettuato una terza operazione, soccorrendo 27 persone a bordo di un mezzo parzialmente affondato. In questo caso i migranti erano partiti da Sfax, in Tunisia.