Sono passati quattro mesi oggi dalla scomparsa della piccola Kata, la bambina peruviana di cinque anni avvistata per l’ultima volta nel cortile dell’ex hotel Astor, a Firenze, il pomeriggio del 10 giugno scorso. Nonostante le serrate indagini, di lei non sembrano esserci tracce: né all’interno dell’edificio, occupato abusivamente da un centinaio di persone e poi sgomberato, né fuori, dove gli inquirenti l’hanno cercata a lungo, senza successo. La sensazione dell’avvocato Filippo Zanasi, che assiste i genitori della bimba, è che la vicenda si sia in qualche modo arenata. Anche per questo, in giornata, Katherine Alvarez tornerà a lanciare un appello, per tenere alta l’attenzione sul caso.
Oggi 4 mesi dalla scomparsa di Kata a Firenze: le ultime notizie dall’avvocato dei genitori
“Nelle ultime settimane si è iniziato ad intravedere qualche riscontro. Penso, ad esempio, all’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni personaggi, alla rogatoria internazionale (per l’audizione di 14 persone potenzialmente informate dei fatti in Perù, ndr) e naturalmente alle indagini che sono state svolte anche in prima persona da noi legali e dai nostri consulenti (come i nuovi accertamenti all’interno dell’ex hotel Astor, ndr)”, ha commentato a Tag24 l’avvocato Filippo Zanasi, che insieme alla collega Sharon Matteoni assiste i genitori della piccola Kata, scomparsa a Firenze ormai 4 mesi fa.
“Tuttavia – ha spiegato – parlare di ottimismo è improbo, perché la situazione a nostro parere è statica. Non è ancora stato individuato il motivo per cui la bambina sia stata rapita, né chi possa esserci dietro a questo crimine così abnorme, così orrendo. Attendiamo che la Procura della Repubblica svolga le indagini a cui sta dando corso. Per ora ciò che sappiamo è che gli esami effettuati (dal genetista Ugo Ricci, ndr) sulle valigie e sulle tracce ematiche rinvenute all’interno dell’hotel (nella stanza 104, ndr) non hanno dato alcun riscontro importante. È triste dirlo, ma dopo quattro mesi la situazione è praticamente ferma”.
Gli aggiornamenti sul caso: l’ipotesi dello scambio di persona
Dopo aver cercato la bambina ovunque, ipotizzando che sia stata rapita a scopo di estorsione da qualcuno che doveva conoscere il clima di tensione che si respirava all’interno dell’ex hotel, dove Kata viveva ed è stata avvistata per l’ultima volta, gli inquirenti stanno passando al setaccio anche un’altra pista: quella dello scambio di persona. L’ipotesi è che la piccola possa essere stata presa al posto di un’altra bambina, la figlia della compagna di un narcotrafficante peruviano rimasto immischiato in una brutta storia di droga, anch’essa residente nell’ex hotel.
Secondo l’avvocato si tratta, comunque, di un‘ipotesi “come le altre”. Ed era stata avanzata dagli stessi genitori di Kata che, non riuscendo a “capacitarsi per quale ragione fosse stata rapita la loro figliola, giacché loro ritenevano di non avere ‘nemici’, che non ci fossero motivi per cui portassero via la bambina”, avevano provato a spiegarsi così il rapimento.
Il ruolo degli zii, iscritti nel registro degli indagati
Per ora gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati cinque persone, tra cui i due zii della bambina. Secondo l’avvocato è su quello materno, noto come “Dominique” che, finora, si sarebbero concentrate le indagini. E su un altro ex occupante dell’hotel, Carlos, finito in manette insieme al primo nell’ambito del fascicolo parallelo aperto dalla Procura fiorentina per il racket degli affitti dell’Astor.
“Maggiormente degli altri avevano un peso in quella struttura. Se fosse accaduto qualcosa loro non potevano saperlo o non potevano non averlo saputo successivamente. Ora sono in carcere e per il momento non sono stati di nessun aiuto”, spiega Zanasi. Ma l’augurio è che, con il passare dei giorni, possano aiutare a fare chiarezza su ciò che è accaduto. “La nostra speranza è che gli inquirenti abbiano raccolto delle informazioni e che presto ci siano delle risposte. Con noi non collaborano, evidentemente mantengono il riserbo più assoluto. Tuttavia speriamo che abbiano in mano qualcosa che a noi sfugge”, dice.
Il nuovo appello della mamma di Kata a Firenze
Per tenere accesi i riflettori sulla vicenda la mamma di Kata oggi tornerà a lanciare un appello insieme al marito. “Non sarà nulla di eclatante – anticipa l’avvocato a Tag24 -. Il problema è che sono passati quattro mesi dalla scomparsa della bambina e loro non sanno niente. Sperano ancora di trovare la loro figliola, ma sono solo loro a ricordarci e a ricordare a tutti di questa vicenda. Non lo fa nessun altro”.
“Non mi rivolgo ai mass media, ma alle autorità – spiega – tra cui il Comune di Firenze, che è sempre stato latitante da questo punto di vista, nonostante i nostri espliciti inviti a organizzare almeno una manifestazione, una fiaccolata in onore e in ricordo di questa bambina e per rispetto di queste persone, che comunque vivevano a Firenze. Parleranno per mantenere attiva l’attenzione“. Ciò che cercano è la verità.