Silvio Berlusconi ha lasciato un altro testamento, oltre a quello già noto? L’ingente eredità del Cavaliere ha un altro beneficiario oltre a quelli indicati nel testamento finora conosciuto? A sostenere che sia proprio così è l’imprenditore piemontese residente in Colombia, Marco Di Nunzio. E’ lui il protagonista di quello che sarebbe un gran colpo di scena nella spartizione di un’eredità sterminata e che si porta dietro molte complessità.

Silvio Berlusconi, un altro testamento depositato a Napoli

Ma davvero Silvio Berlusconi aveva disposto un secondo testamento? In quali circostanze aveva firmato il documento? E cosa dice l’atto?

Il supposto secondo testamento di Silvio Berlusconi è stato depositato presso lo studio notarile di un professionista di Napoli. A renderlo noto è il legale del beneficiario del lascito indicato nel testamento che, come detto, sarebbe un imprenditore di Torino da molti anni residente in Colombia, Marco Di Nunzio .Di lui si sa che si professa da anni amico di Silvio Berlusconi e che, nel lontano 2013,  provò anche a candidarsi alla presidenza della Regione Lombardia con la lista “Movimento Bunga Bunga”, esclusa  poi per presunte irregolarità sulle firme.

Ma torniamo nel suo paese di residenza, in Colombia. Proprio in uno studio professionale del paese sudamericano, a Barrio Espinale per la precisione, il 21 settembre del 2021 sarebbe stato firmato dal fondatore di Forza Italia il documento speciale, non olografo, davanti al notaio Jimenez Najera Margarita Rosa. L’atto sarebbe poi stato apostillato (l’apostille è una notazione che sostituisce la legazione da parte dell’ambasciata ndr) dalla Cancelleria del Ministero degli Esteri della Colombia.

Questo, secondo quanto riportato, piuttosto dettagliatamente, nella nota dello studio legale Erich Grimaldi, l’avvocato del Foro di Napoli incaricato dall’imprenditore Marco Di Nunzio supposto beneficiario del testamento ‘colombiano’ di Silvio Berlusconi, di seguire legalmente la questione.

Il testamento colombiano di Silvio Berlusconi: cosa c’è scritto

Ma cosa c’è scritto in questo presunto nuovo testamento di Silvio Berlusconi finora sconosciuto, che sarebbe stato redatto e firmato dal Cavaliere in Colombia nel settembre del 2021?

Come detto il beneficiario delle disposizioni dell’atto è l’imprenditore piemontese residente da anni nel paese sudamericano Marco Di Nunzio,  il quale pare sia fermamente determinato a far valere quelli che ritiene i suoi diritti sulla base di quanto previsto nell’atto depositato presso un notaio di Napoli.

Ma cosa prevede questo atto? Cosa del suo sterminato patrimonio avrebbe lasciato, concretamente, Silvio Berlusconi a Marco Di Nunzio?

A chiarirlo è sempre la nota dell’avvocato Grimaldi che specifica i dettagli del presunto lascito. All’imprenditore, che si sostiene di essere stato fraterno amico del Cavaliere, il patroni di Mediaset avrebbe lasciato innanzitutto una quota azionaria della Fininvest. Le azioni riconosciute all’erede colombiano di Silvio Berlusconi sarebbero un pacchetto azionario che ammonta al 2%. Questo solo per iniziare, perché Marco Di Nunzio, si ritroverebbe beneficiario di un lascito che, oltre alla quota del 2% di azioni Fininvest comprenderebbe 26 milioni di euro, il 100% delle azioni delle società del Cavaliere proprietarie delle ville ad Antigua nelle Antille, la nave Principessa Vai Vai Bandiera Monaco Yacht e tutte le imbarcazioni, navi e natanti. Insomma, un lascito piuttosto cospicuo andrebbe a ingrandire il patrimonio dell’imprenditore.

L’erede colombiano di Silvio Berlusconi ha diffidato formalmente i figli del Cavaliere

La lunga e dettagliata nota dell’avvocato Erich Grimaldi annuncia anche che è stata inviata formale diffida presso le loro residenze, nei confronti dei cinque figli di Silvio Berlusconi: Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi chiedendo l’immediata immissione del suo cliente nel possesso dei beni.

Il legale sottolinea che il testamento colombiano di Silvio Berlusconi depositato presso un notaio di Napoli è valido a tutti gli effetti e dovrà essere ufficialmente considerato e inserito obbligatoriamente nella pratica successoria.

A notifica avvenuta, i legati testamentari saranno, secondo il legale, “di certo sottoposti al vaglio della famiglia del Cavaliere, del notaio Roveda e dello stesso Comitato direttivo della società Fininvest, in considerazione anche del 2 per cento delle azioni della relativa società quotata in borsa, assegnatogli da Berlusconi in sede testamentaria”.