Quattordici stagioni con la maglia dell’Inter tatuata addosso in prima squadra a cui vanno aggiunte altre 3 stagioni nelle giovanili. Graziano Bini ha passato praticamente tutta la sua vita calcistica a Milano, sponda nerazzurra ed è rimasto indissolubilmente legato all’ambiente. Ha indossato la fascia di capitano, collezionando oltre 200 presenze condite da 7 reti, anche se fare gol non era di certo il suo mestiere. Per commentare il passo falso contro il Bologna, il momento e le aspettative sull’Inter, Bini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il commento sul momento dell’Inter: Bini a Tag24

Sembrava tutto facile per l’Inter di Simone Inzaghi, in 12 minuti Acerbi e Thuram avevano già indirizzato il match all’ottava giornata di campionato. E invece il calo di concentrazione e di ritmo nel secondo tempo contro il Bologna sono risultati determinanti ai fini del risultato. Un 2 a 2 considerato praticamente come una sconfitta. Un passo falso, almeno per ora, determinante ai fini della classifica, complice anche la vittoria successiva del Milan sul Genoa. Il derby della Madonnina aveva decretato la squadra più forte, eppure da quel momento in poi sono stati i rossoneri a dimostrare di essere più in forma. Per commentare il momento dell’Inter, Graziano Bini è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca, come hai visto l’Inter?

“Dopo così poche giornate di campionato non c’è nulla di semplice. Non esistono partite in discesa, credo che sarà un tira e molla fino alla fine tra Milan e Inter. Poi è chiaro che nel percorso ci sono anche partite in cui vai più in difficoltà. I nerazzurri hanno giocato un primo tempo ad altissimi livelli, ma poi sono calati e hanno subito i due gol. È chiaro che alla fine dei conti sono 3 punti pesanti che la squadra di Inzaghi non è riuscita a conquistare”.

Hanno influito la Champions League e le energie spese?

“Sicuramente l’impegno in Europa ha influito, ma è una cosa con cui si deve fare i conti. Giocano tutte ogni tre giorni, certo il Bologna no e veniva da una settimana di preparazione, ma è una cosa a cui si deve essere preparati. Gli impegni sono tanti, ma l’Inter ha una rosa profonda e importante e può competere su tutti i fronti. Inzaghi dovrà trovare il giusto compromesso per riuscire a risparmiare energie giocando ogni tre giorni”.

Sei preoccupato per le tante partite in programma?

“Assolutamente no, non sono preoccupato, sono cose che possono capitare nell’arco di un campionato intero. Sono convinto che l’Inter sia la squadra più forte in Italia, e non lo è da oggi, ma da almeno tre anni. Questa finalmente può essere la stagione buona, anche se credo che manchi qualcosina davanti. In questo senso sul mercato estivo pesa la trattativa con Lukaku, ma non solo. I nerazzurri erano convinti che il belga sarebbe tornato e per questo hanno liberato anche Dzeko. La sua esperienza e la sua qualità oggi avrebbero fatto molto comodo a questa squadra“. 

Quali squadre inserisci nella lotta scudetto?

“Al momento è difficile fare previsioni, ma per quello che ho visto fino adesso Sarà una corsa a due tra Inter e Milan. Il Napoli sta vivendo un momento di crisi, vedremo come risolveranno le cose, ma per ora mi sento di escluderli. Resta in ballo la Juventus, che non avendo le coppe europee può ambire al titolo e dire la sua in questo campionato”.

Inzaghi in questi anni è stato spesso criticato, hai fiducia nel mister?

“Ha fatto un percorso all’Inter, ma per giudicarlo dobbiamo aspettare almeno altri tre o quattro mesi. Il valore della squadra è innegabile, ma adesso giocando ogni tre giorni sarà lui a dover dimostrare il suo spessore. Dovrà essere bravo a gestire le energie e a fare un turnover intelligente, che gli consenta comunque di portare a casa i risultati. I cambi spesso fanno la differenza. Resta il rammarico dell’anno nel quale a vincere lo scudetto poi è stato il Milan, quello lì lo abbiamo proprio buttato“.

Ora la sosta, farà bene ai nerazzurri?

“Visto il momento e la necessità di ricaricare le batterie probabilmente questa sosta potrebbe giovare all’Inter, anche se i giocatori impegnati con le proprie Nazionali sono tanti. Molti di loro non si riposeranno, e questo potrebbe essere controproducente, perché faranno anche voli intercontinentali e dovranno far fronte al jet lag. Difficile dire se in questo momento all’Inter faccia più bene o male questa sosta”.