Tra le criptovalute di cui si è parlato di più, nel corso di quest’anno, un posto di assoluto rilievo spetta a Ripple. L’azienda, infatti, è uscito trionfalmente da una vertenza con la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Una vittoria arrivata dopo mesi in cui XRP aveva scontato sul mercato la paura di una sconfitta, rivitalizzando il titolo.

Proprio la grande popolarità che è derivata dalla vicenda giudiziaria, ora, mette Ripple in una condizione molto favorevole. La vera e propria campagna promozionale a costo zero che è derivata dalla sovraesposizione mediatica del token, ha infatti permesso all’azienda di diventare oggetto di discussione anche presso coloro che si interessano poco di innovazione finanziaria. Un dibattito che potrebbe creare le migliori condizioni possibili di mercato per Ripple.

Ripple: cos’è e come funziona

Nato con il nome di OpenCoin, Ripple è un network di pagamento e scambio (RippleNet) su un registro database distribuito (XRP Ledger). La missione che si prefigge è quella di stabilire una connessione tra banche, fornitori di servizi di pagamento e exchange di asset digitali, in modo tale da assicurare il massimo di sicurezza, velocità ad efficienza ai pagamenti transfrontalieri.

La sua nascita risale al 2004, quando Ryan Fugger decise di sviluppare il primo prototipo di Ripple ideandolo alla stregua di un sistema monetario digitale decentralizzato (RipplePay). Inaugurato nell’anno successivo, il sistema non riuscì però a superare le diffidenze del mondo bancario tradizionale, spingendo Fugger a cedere il progetto a Jed McCaleb e Chris Larsen, che a loro volta decisero di fondare OpenCoin nel preciso intento di sviluppare il tutto.

Dopo aver focalizzato i suoi sforzi in direzione dello sviluppo di un protocollo espressamente rivolto sulle soluzioni di pagamento per banche e istituzioni finanziarie di vario genere, nel 2013 OpenCoin è diventata Ripple Labs, l’azienda che ha lanciato nel 2015 Ripple, la sua rete.

Il sistema Ripple è formato da una valuta digitale (XRP), una borsa e un network di pagamenti. A consentire il funzionamento del tutto è Ripple Consensus, l’algoritmo che va a disciplinare le transazioni che hanno luogo sulla blockchain. Operazioni che vengono a loro volta inserite nel Ripple Consensus Ledger, il registro dove sono memorizzate e archiviate in modo tale da essere immutabili.

Le differenze con Bitcoin

Ripple sin dagli inizi ha suscitato notevole contrarietà tra i puristi crypto. A provocarla il fatto che a livello ideologico si differenzi notevolmente da Bitcoin e da gran parte delle Altcoin per il rapporto con la finanza tradizionale. Se, infatti, Satoshi Nakamoto si prefiggeva di superarla, Ripple intende invece stabilire rapporti proficui con banche e altri istituti finanziari.

Altra differenza di grande rilievo è poi quella rappresentata dalla velocità con cui Ripple esegue le transazioni. Gli bastano infatti tra i due e i cinque secondi per effettuarne una, contro i circa dieci minuti di BTC. Sotto questo punto di vita il raffronto è effettivamente impari.

Inoltre, XRP permette di tracciare tutte le criptovalute, a differenza di Bitcoin, che è in grado di farlo soltanto con la sua moneta nativa. Completando una serie di prerogative che hanno spinto un gran numero di istituzioni bancarie a stringere rapporti con Ripple Labs.

Come si prospetta il 2024 per Ripple?

Alla luce di quanto abbiamo ricordato e del successo riportato da Ripple labs nella causa intentata dalla SEC, il 2024 si presenta sotto i migliori auspici per XRP. Gli analisti concordano sul fatto che anche il progetto di Jed McCaleb e Chris Larsen potrebbe approfittare dell’onda lunga creata dall’ormai imminente halving di Bitcoin.

Senza contare il fatto che il crypto winter sembra destinato a lasciare prima o poi spazio ad una ripresa, di cui sono destinati ad approfittare proprio le criptovalute più forti e popolari. A partire proprio da Ripple che dal suo canto continua a curare i rapporti con il mondo bancario tradizionale. In questa ottica, non sembra difficile pronosticare una crescita del suo titolo, nel corso del nuovo anno.