Difensore o centrocampista, libero o mediano, Lionello Manfredonia è stato un calciatore universale, uno di quelli capace di reinventarsi partita dopo partita e di dare sempre il massimo. Uno dei pochi in grado di vestire, nell’arco della sua vita, sia la maglia della Lazio, club che lo ha lanciato nel grande calcio, che quella della Roma, con cui ha concluso la carriera. Nel mezzo, un paio di stagioni a Torino, con l’ultima Juventus di Platini, squadra con cui ha vinto il campionato italiano nella stagione 85/86. La parentesi più importante, però, è stata quella in biancoceleste. Per commentare la bella vittoria arrivata ieri contro l’Atalanta e il momento in casa Lazio, Manfredonia è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

La vittoria della Lazio, Manfredonia a Tag24

Una vittoria scaccia crisi, questo è quello che si aspettano i tifosi della Lazio. Dopo il gol di Pedro, all’ultimo secondo contro il Celtic in Champions League, serviva una prova importante anche in campionato prima della sosta, e così è stato. La prima mezz’ora ad alta intensità, poi qualche piccolo blackout con l’Atalanta pronta a far male, ma alla fine la rete di Vecino regala tre punti pesantissimi per la Serie A alla squadra di mister Sarri. Per commentare la vittoria della Lazio, Manfredonia, che ha iniziato la sua carriera con l’aquila sul petto, giocando con i biancocelesti dal 1975 al 1985, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La vittoria con l’Atalanta è quello che serviva alla Lazio per scacciare definitivamente la crisi?

“Sarri prima della sosta voleva una prova importante e d’orgoglio e l’ha avuta. Dalla sfida con l’Atalanta sono arrivate diverse conferme, Vecino è una di queste. Non penso ce ne fosse bisogno, ma ha dimostrato ancora una volta di essere un uomo indispensabile. Doveva andare via, aveva praticamente le valigie pronte con destinazione Turchia e invece per fortuna è rimasto. E poi è stata una giornata importante anche per Castellanos, che ha fatto un gran gol. È un nome nuovo, uno poco conosciuto, ma ha ampi margini di miglioramento”.

Cominciano ad essere determinanti anche gli acquisti di questa estate. Cosa pensi dei nuovi?

“Guendouzi è un giocatore forte, io lo conoscevo già bene e mi piace molto. Ha giocato a Marsiglia, è un nazionale francese, non è una novità e mi aspetto tanto da lui. Chi non lo aveva mai visto può essere sorpreso, ma chi lo aveva già seguito non è di certo stupito dal suo rendimento. Lo stesso si può dire per Castellanos. Non ci dimentichiamo che prima di arrivare in Italia aveva già fatto un buon percorso in Liga, segnando anche a squadre importanti. Sono acquisti importantissimi che potranno aiutare tanto la Lazio in questa stagione”.

Questa squadra può lottare per un posto in Champions League?

“La Lazio deve puntare ai primi quattro posti in classifica. Lo scorso anno tutto è andato per il verso giusto e sono arrivati al secondo posto, quest’anno deve confermarsi. Il campionato è assolutamente aperto, e anche in vetta tutto può succedere. Per ora penso che lo scudetto lo potrebbe vincere chiunque. Stiamo assistendo una crisi inaspettata del Napoli, ma ribadisco che è tutto apertissimo. La Lazio può dire la sua, e senza alcun dubbio lottare per la Champions League”.

Quindi hai completa fiducia in Sarri?

“Assolutamente sì, Sarri ha fatto sempre bene ovunque è andato. Ha la sua idea di gioco e le sue metodologie, forse su alcuni aspetti è troppo integralista ma resta un grande allenatore e ho piena fiducia nel mister. Lo scorso anno è riuscito a portare questa squadra fino al secondo posto, facendo molto bene in difesa nonostante non abbia alcun fuoriclasse. Negli altri ruoli può contare su grandissimi calciatori, lo era ad esempio Milinkovic Savic e lo è Luis Alberto. Dietro invece ha una rosa normale, forse questo è ciò che manca. Un difensore top, che possa caricarsi la squadra sulle spalle”.

È per questo motivo che la Lazio quest’anno subisce così tanto?

Alcuni gol sono scaturiti dagli errori dei singoli. Il secondo gol della Juventus, preso a Torino, non lo puoi prendere. Deriva da una disattenzione difensiva che una squadra che lotta per la Champions League non si può permettere. Se cresce la difesa, la Lazio può davvero arrivare a livelli importanti, ma serve più concentrazione”.

Hai vestito anche la maglia della Roma, che ne pensi della stagione dei giallorossi? C’è addirittura chi ha ipotizzato l’esonero di Mou…

Mourinho è uno stratega, un grandissimo allenatore e se la Roma fa sempre sold out allo stadio Olimpico è proprio grazie a lui. Sarebbe un’assurdità pensare di mandarlo via ed esonerare un allenatore così vincente. Ieri i giallorossi hanno fatto una grande partita, anche se il Cagliari in questo momento è in grande difficoltà e per questo galleggia nelle zone basse della classifica. Purtroppo si è fatto male Dybala, mi auguro che non sia un infortunio troppo grave e che possa rientrare il prima possibile. Lukaku invece è cresciuto tanto ed è sempre più determinante. Consideriamo anche il fatto che dietro gli manca Smalling, che è un difensore determinante. Penso che la Roma sia sulla scia del campionato fatto lo scorso anno e che possa anche migliorarsi”.