La musica, i balli, il divertimento: una festa che si è trasformata in tragedia. Il massacro al rave in Israele a opera di Hamas si è consumato in pochi minuti sabato 7 ottobre: prima i razzi, poi i miliziani. Migliaia di ragazzi, arrivati da diverse parti del Paese per partecipare al Nova Music Festival vicino al kibbutz Re’im, hanno iniziato a fuggire tra urla e pianti. Cercando di sfuggire alla violenza dei combattenti palestinesi: 260 di loro non sarebbero più tornati a casa.

Massacro al rave in Israele, le sconvolgenti immagini

Sui social stanno girando i video che mostrano l’attacco premeditato di Hamas. Nelle immagini si vede una ragazza che inizia a scappare sotto gli spari dei miliziani e rimane ferita: alcuni attimi prima era felice e sorridente mentre ballava a ritmo di musica.

Stando agli ultimi aggiornamenti, sarebbero 130 gli ostaggi catturati da Hamas. Molti ragazzi sono rimasti feriti, alto è anche il numero dei dispersi: secondo alcune fonti potrebbero essere 750. Un orrore senza fine.

Rapiti e uccisi al rave

Una studentessa cinese-israeliana di 25 anni è tra le persone rapite da Hamas durante l’attacco. Si tratta di Noa, la ragazza che in un video diffuso dalla famiglia viene costretta a salire su una moto mentre implora di non essere uccisa.

Shani Louk, una 22enne tedesca, è andata incontro a un destino ancora più atroce: sparita al Festival, è stata mostrata dai combattenti di Hamas su un pick-up. Seminuda e con le gambe spezzate, probabilmente ormai senza vita, mentre gridano “Allahu akbar”, “Dio è grande”.

I corpi abbandonati nei campi non sono ancora stati tutti recuperati: i volontari presenti sul posto, infatti, hanno dovuto sospendere le ricerche perché “sotto il fuoco” dei miliziani.