L’acqua è una risorsa fondamentale per la sicurezza alimentare e la resilienza climatica.

Il settantuno percento del pianeta Terra è costituito da acqua, con riserve idriche immense e quasi sconfinate.

Tuttavia, solo il 2,5 percento di tutta la massa d’acqua presente sul pianeta blu è una riserva idrica dolce.

Un divario netto, che rende le riserve idriche dolci essenziali per garantire la vita sulla Terra.

Nel 2050, secondo le più recenti stime, la popolazione media mondiale raggiungerà i 9,1 miliardi di abitanti, con esigenze idriche molto superiori alle attuali, dovute principalmente alla necessità di produrre il sessanta percento in più di risorse alimentari.

Con il settanta percento dell’acqua dolce utilizzata nel settore agro-alimentare, per la coltivazione delle specie vegetali necessarie sia all’alimentazione umana sia animale, è fondamentale sviluppare un modello che permetta una corretta gestione delle riserve idriche dolci.

Il cambiamento climatico, che si manifesta con l’aumento della temperatura media globale, provoca lo scioglimento dei ghiacciai e l’erosione delle riserve di acqua dolce.

Per affrontare lo stress idrico, determinato sia dalla necessità di aumentare la produzione agricola sia dallo scioglimento dei ghiacciai, è fondamentale sviluppare un modello di gestione delle risorse idriche per ridurre i consumi eliminando gli sprechi.

Attraverso lo stoccaggio dell’acqua piovana e una corretta manutenzione della rete idrica, è possibile ottimizzare l’utilizzo dell’acqua dolce limitando l’estrazione dalle falde sotterranee.

Con la coltivazione di specie vegetali resistenti alla siccità e l’utilizzo di sistemi d’irrigazione intelligenti, è possibile limitare la quantità di acqua dolce necessaria per la coltivazione.

Acqua, le risorse idriche sulla Terra

Con il settantuno percento della superficie del pianeta Terra coperta da oceani, mari, laghi e fiumi, l’acqua è un elemento chimico fondamentale per garantire la vita sul pianeta blu.

Mentre il 98,3% delle risorse idriche globali sono presenti sulla superficie, soltanto 1,65% è presente nel sottosuolo e il restante 0.05% nell’atmosfera.

I mari e gli oceani, sono enormi bacini di acqua salata, che contengono circa il 95,7% della massa d’acqua superficiale.

L’acqua salata, non essendo adatta sia per l’irrigazione delle coltivazioni vegetali sia per soddisfare i bisogni personali, non può essere utilizzata se non sottoposta a processi di desalinizzazione.

Le risorse idriche mondiali di acqua dolce, fondamentali per l’agricoltura, le attività industriali e per gli usi domestici, corrispondono a circa il 2,5% della massa d’acqua presente sulla Terra.

Un divario netto, tra la concentrazione di acqua dolce e salata, che permette d’intuire quanto l’acqua dolce sia tanto essenziale, per garantire la vita sul pianeta blu, quanto preziosa per interi eco-sistemi.

Il riscaldamento globale, con il 68,7% delle riserve idriche globali di acqua dolce stoccate nei ghiacciai in alta quota, è una seria minaccia sia per i paesaggi montuosi sia per la sicurezza idrica delle popolazioni.

Le sorgenti sotterranee, con il 30,1% delle riserve globali di acqua dolce, sono una risorsa fondamentale sia per l’attività agricola sia per compensare le ridotte portate idriche dei ghiacciai in alta quota.

Nel Permafrost, lo strato di terreno permanentemente ghiacciato tipico dell’Europa settentrionale, della Siberia e dell’America settentrionale, è possibile individuare una concentrazione di acqua dolce pari allo 0,8% delle riserve globali.

Agricoltura e risorse idriche

Le riserve idriche dolci, utilizzate per il settanta percento nelle attività d’irrigazione delle colture vegetali, sono fondamentali per contrastare la fame nel mondo.

Dai dati forniti dalla FAO (Food and Agricolture Organization of the United Nations), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,1 miliardi di abitanti.

Per garantire la sicurezza alimentare attraverso le attività agricole, con un incremento del 50% della popolazione mondiale rispetto al 2000, bisognerà produrre il sessanta percento in più di cibo.

Le risorse di acqua dolce, molto limitate rispetto alle abbondanti percentuali di acqua salata, rischiano di essere insufficienti per soddisfare le necessità causando uno stress idrico a livello globale.

Affinché si possano incrementare le attività agricole, evitando i rischi di uno stress idrico, bisognerà definire delle strategie per un uso consapevole e razionale delle riserve idriche.

Per garantire la sicurezza idrica è fondamentale investire in nuove infrastrutture, in grado di stoccare e trasportare l’acqua dolce limitando le perdite.

Attraverso dei bacini di raccolta, è possibile raccogliere l’acqua piovana e renderla disponibile per le attività legate all’irrigazione dei campi e per l’allevamento intensivo.

Con gli effetti del cambiamento climatico che si manifestano con l’aumento della temperatura media mondiale, la coltivazione di specie vegetali resistenti alla siccità e a lunghe ondate di calore, è una valida strategia per ridurre la quantità di acqua necessaria per l’irrigazione.

Per limitare l’utilizzo delle risorse idriche, sarà fondamentale adottare nuove e più efficienti tecniche d’irrigazione attraverso impianti a goccia centralizzati.

Agricoltura, Intelligenza Artificiale e risorse idriche

Anche l’Intelligenza Artificiale, ormai integrata in vari settori, può offrire un contributo fondamentale nella gestione delle risorse idriche.

Nuovi modelli di coltivazione, basati sull’utilizzo di specie vegetali resistenti alla siccità e ottimizzati con l’IA, possono essere in grado di generare produzioni agricole superiore con un minore utilizzo delle risorse idriche.

L’Intelligenza Artificiale, per le colture che avvengono all’interno delle serre, attraverso l’utilizzo di sensori per rilevare i valori di temperatura e di umidità, permette di ottimizzare l’utilizzo delle riserve idriche in base alle reali esigenze.

L’IA, attraverso i modelli di analisi del clima, può fornire importanti indicazioni utili alla programmazione delle coltivazioni in funzione dei modelli climatici.

Gianni Truini