Vaccini per bambini, a che età si deve iniziare la somministrazioni delle dosi cosiddette obbligatorie? Quali sono e per quali malattie servono? Ecco come funziona il piano ministeriale in Italia per quanto riguarda la campagna vaccinale dei minori in età prescolastica, da zero a sei anni, e quali sono le sanzioni per i genitori che non rispettano le direttive sanitarie.
Vaccini per bambini, come funziona il piano di prevenzione nazionale
Il ministero della salute ha previsto un apposito piano di prevenzione che consiste nella somministrazione di vaccini per bambini in età prescolare. Queste dosi sono considerate obbligatorie per permettere una profilassi con un calendario ben preciso. Una pratica diffusa in tutta Europa che negli anni si è rafforzata in vari paesi, dato l’allarme circa alcune malattie infettive che stanno tornando a diffondersi, dopo un calo drastico che c’era stato negli anni precedenti alla pandemia da Covid.
La legge vaccini prevede infatti che ci sia un numero di dosi da effettuare in base all’età. L’obiettivo è quello di restare sempre nel range di percentuale di copertura raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di almeno il 95% di tutta la popolazione infantile. Le vaccinazioni sono offerte gratuitamente dai servizi sanitari regionali e soggette a revisione in base all’andamento, ogni tre anni.
Quanti sono i vaccini per bambini obbligatori in Italia
I vaccini per bambini che per legge sono obbligatori, in base a quanto stabilito dal governo sono dieci. E vanno somministrati con un calendario stabilito a partire da dopo la nascita fino all’adolescenza, in particolare da zero a sedici anni.
Il regolamento vale sia per i minori con cittadinanza italiana che per gli stranieri non accompagnati. Va specificato che questa condizione con certificato di avvenuta somministrazione prodotto dall’azienda sanitaria locale, è un requisito obbligatorio anche per l’iscrizione negli istituti scolastici della prima infanzia, sia pubblici che privati.
Esistono poi degli esoneri, che però vanno classificati caso per caso. Un esempio è per chi può dimostrare di aver già completato il decorso di una malattia infettiva e quindi di essere immunizzato. Ma anche per i bambini che presentano particolari condizioni patologiche per le quali una vaccinazione potrebbe rappresentare un grave rischio per la salute.
Quali sono i vaccini per bambini e quali malattie prevengono
I vaccini per bambini obbligatori sono dieci. Ognuno previene e protegge da una malattia specifica più o meno grave e dai rischi connessi all’infezione e alle conseguenze o eventuali complicazioni della patologia. In particolare sono:
- anti-poliomielitica
- anti-difterica
- anti-tetanica
- anti-epatite B
- anti-pertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-morbillo
- anti-rosolia
- anti-parotite
- anti-varicella
Oltre a queste, che per legge devono essere effettuate per raggiungere la maggioranza di percentuale della popolazione coperta, in quanto considerate particolarmente pericolose, ce ne sono altre facoltative. Sempre gratuitamente infatti potranno essere somministrate, su richiesta dei genitori le seguenti dosi a copertura di: meningococco B e C, pneumococco e rotavirus.
Caledario vaccini bambini per età
Il calendario per le vaccinazioni obbligatorie da somministrare ai bambini prevede dosi offerte gratuitamente dal SSN ai nati a partire dall’anno 2017. In base alla legge devono essere seguite date specifiche. Precisamente si inizia al compimento del secondo mese con il vaccino esavalente, che protegge da: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, Haemophilus influenzae di tipo b e epatite B. Per questa è prevista la prima somministrazione a due mesi ed il richiamo a quattro mesi, in un totale di due dosi.
Particolarmente precoce proprio perchè, tra le altre malattie protegge dalla pertosse che può essere molto rischiosa se contratta nei primi mesi di vita del bambino. Segue a dodici mesi di età la vaccinazione contro: morbillo, parotite, rosolia e varicella. Per le stesse due poi, saranno somministrati ulteriori richiami prima dell’età scolare, cioè entro il compimento del sesto anno.
Se un genitore non vaccina i propri figli, cosa rischia?
In base alla legge vigente, non vaccinare i propri figli con le dosi obbligatorie, non solo preclude l’ammissione alle scuole di infanzia. Può rappresentare un motivo di sanzione amministrativa ed avere anche conseguenze più gravi. L’accesso successivo alla scuola primaria infatti concederà al governo di effettuare eventuali controlli.
E i bambini che verranno trovati privi dei certificati per le dosi obbligatorie dovranno seguire un programma di recupero con somministrazione successiva. Inoltre alle famiglie potrà essere applicata una multa da 100 a 500 euro.