Secondo l’indice della criminalità in Italia 2023 è Milano la città che nell’ultimo anno ha registrato un rapporto più altro tra numero di reati denunciati alla pubblica sicurezza e numero di abitanti residenti.
Una medaglia non certo d’oro, bensì una vera e propria maglia nera, peraltro riconfermata. A seguire il non invidiabile primato del capoluogo Lombardo, troviamo Rimini e, per la prima volta sul podio, al terzo posto, Roma.
Indice della criminalità in Italia 2023: cosa dicono i nuovi dati del Viminale
A mettere insieme i numeri forniti dal Ministero degli Interni è il Sole24Ore che stila l’indice di criminalità in Italia 2023 come elemento per l’annuale classifica sulla qualità della vita nelle singole città e province italiane.
Iniziamo quindi a dare un’occhiata ai numeri raccolti dal Viminale e analizzati in relazione alla rilevanza territoriale dei reati compiuti e denunciati nel corso dell’anno. A svettare in questa triste classifica è Milano dove la popolazione ha sporto un numero enorme di denunce nel corso del 2022: 7000 ogni 100000 abitanti per la precisione. Il dato conferma quello degli ultimi anni, e trova riscontro anche sull’andamento dei primi sei mesi del 2023 in cui i numeri sono aumentati di un’ulteriore 3,5%, andando nel dettaglio dei reati denunciati, salta all’occhio un notevole aumento delle rapine in strada che riporta il capoluogo lombardo ai livelli di (in)sicurezza del 2007 con 2700 rapine in strada denunciate solo nell’arco del 2022.
Alle spalle di Milano, si piazza Rimini e, per la prima volta, nell’indice della criminalità in Italia 2023 Roma arriva tra le prime tre città per numero di denunce ogni 100000 abitanti in un anno. Nella capitale il reato più in crescita è quello di furto con destrezza: nell’anno passato ne sono stati registrati addirittura 26000 nel territorio della città eterna.
Dopo Roma si piazzano nell’ordine Bologna Firenze e Torino per poi scendere con Imperia, Livorno, Prato e Napoli. Una classifica che va letta anche relativamente alla presenza di turisti nelle città d’arte spesso oggetto di furti o altri reati prontamente denunciati.
I reati che crescono e quelli (pochi) che diminuiscono in Italia
Passando all’analisi dei numeri che fotografano l’andamento della criminalità in Italia nel 2023 per tipo di reati, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno il cambiamento di tendenza più notevole sembra essere quello legato alla criminalità di strada mentre l’aumento dei reati e delle frodi informatiche cresce ancora, ma in percentuale minore rispetto a quanto era stato osservato negli anni scorsi.
Sono numeri che dicono anche molto sulla sicurezza effettiva delle strade italiane: l’aumento della criminalità predatoria è fotografata in percentuali preoccupanti. Come abbiamo visto nel caso delle rapine a Milano e in quello dei furti con destrezza a Roma (dove sale anche il dato generico di tutte le denunce, aumentate dell’8% nel corso degli ultimi dodici mesi), anche su base nazionale, i crimini in crescita sono quelli legati alle rapine di strada, che aumentano del 13%, ma anche ai furti (+7%), alle percosse aumentate del 24%, fino ad arrivare al balzo in avanti delle estorsioni con un netto +34%. Sono numeri che riportano indietro di diversi anni la situazione della criminalità in Italia, perché per quasi tutti questi reati nell’ultimo decennio si era registrato soprattutto il segno ‘meno’.
Per quanto riguarda le ‘specializzazioni’ della criminalità per provincia, a Barletta- Trani va il primato dei furti d’auto in rapporto al numero della popolazione, a Livorno quello dei furti di bicicletta e quello, ben più drammatico, delle denunce per estorsione. Crotone è la città italiana che, in rapporto alla popolazione, deve vedersela più spesso con gli incidenti boschivi, mentre Brescia e Mantova sono le città italiane più bersagliate dai crimini informatici.
A Imperia spetta il triste primato delle denunce per violenza sessuale rispetto al numero degli abitanti.