Quella rovesciata ai gironi di Champions League contro il Barcellona continua ad essere storia. Mauro Bressan se la ricorda bene, anche i tifosi della Fiorentina, che hanno avuto modo di vedere dalla loro parte un giocatore che in campo era sempre l’ultimo a mollare. Lo stesso spirito che stanno vedendo nella Viola targata Vincenzo Italiano. Perchè la Fiorentina vista contro il Napoli (e non solo) è stato un concentrato di bellezza, decisione e consapevolezza, a dimostrazione di un percorso di crescita che sta andando avanti verso una strada ben tracciata.

Non mi stupisce questo inizio di campionato” afferma Bressan, che in esclusiva a Tag24 ha analizzato questo primo mese di campionato della Fiorentina. Con una convinzione: “La Fiorentina può puntare la Champions“.

Mauro, ti ha sorpreso questo inizio di stagione della Fiorentina?

“No, non mi sorprende. La Fiorentina e Italiano in questi anni hanno creato una loro identità e non vedo ora come ora squadre che giocano meglio della Viola. Mi aspetto che possa essere un campionato avvincente, il campionato è lungo e possono succedere tante cose. A livello di gioco e personalità sta dimostrando qualcosa di straordinario. Andare a Napoli e giocare in quel modo è da squadra consapevole, attaccava sempre l’avversario, merito di Italiano che ha plasmato una squadra forte”.

I difetti della scorsa stagione, specie quelli difensivi, sono un lontano ricordo?

“Milenkovic e Quarta hanno alzato il livello, metto in mezzo pure Kayode che ha fatto bene, ma è la mentalità il fulcro di tutto. Quando tu giochi in avanti e pressi crei meno pericoli, poi quelle volte che la difesa deve subire gli uno contro uno riesce a mantenere alta l’attenzione. Giocando in questa maniera concedi per forza qualcosa, ma la squadra si sta dimostrando brava a risolvere le cose. Si vede che stanno bene, e arrivano anche i risultati”.

La Fiorentina può puntare la Champions?

“Lo avevo detto qualche settimana fa, e c’era chi pensava che esagerassi. Ma tranne l’Inter secondo me la Fiorentina se la gioca con tutte, ne sono convinto. Vedo la squadra come si adatta a tutte le situazioni, la Fiorentina ha praticamente due formazioni in rosa. Più si andrà avanti e più servirà questa cosa, anche i nuovi entreranno sempre più nei meccanismi per fare sempre meglio. L’importante è avere un identità e la Viola ce l’ha, tante squadre di vertice hanno grandi individualità ma non un’identità”.

Si può fare bene anche in Conference? Lì la Fiorentina deve ancora trovare la prima vittoria..

“Ovviamente avere continuità mentale ti permette di poter essere performante in ogni competizione, ma questo lo acquisisci solo giocando. Non è facile, anche se gli elementi ce li hai, ma per fare bene subentrano anche altre caratteristiche al di fuori del campo, quindi non sarà semplice fare bene sia in campionato che in Conference, ma la Fiorentina ha le carte per fare bene, con un identità ben definita che può solo dare una mano”.

Chi ti ha impressionato fino ad ora?

“Non mi aspettavo questa partenza da parte di Bonaventura. Ero sicuro che Arthur potesse fare bene, anche se qualche dubbio ce l’avevo sulla condizione atletica. Ma partita dopo partita ha dimostrato il suo valore. La conferma di Nico Gonzalez è importante, è il crack della Fiorentina, quello che può decidere le partite da solo. In difesa mi è piaciuto Ranieri, ma in generale il livello della squadra si è alzato. Questo grazie ad una rosa veramente ampia”.

Possiamo dire anche la parola scudetto?

“Lo scudetto è sempre difficile per chiunque, deve dirti bene in tutto. L’obiettivo deve essere quello di arrivare tra le prime quattro, poi lo scudetto dipende da tanti fattori. Se l’Inter gioca da Inter, e anche il Milan fa lo stesso, è difficile. Devono sbagliare parecchio le altre per poter entrare in corsa, ma mai dire mai”.

Con Italiano si può aprire un ciclo?

“E’ il lavoro che è stato fatto fino ad ora. Anno dopo anno la dirigenza ha creduto in lui, e Italiano ha dato risposte. Ogni stagione che passa riesce a dare un’identità sempre più definita, grazie a giocatori che seguono il suo gioco. Continuando così si possono raggiungere i risultati”.