Migliorano le condizioni dei feriti del terribile incidente avvenuto a Mestre la sera del 3 ottobre. Il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso da 9 a 8, come comunicato dal bollettino quotidiano della Regione Veneto oggi 9 ottobre 2023. Quelli in una situazione ancora critica sono ora 3. Resta vivo il dolore per quanto accaduto, con un continuo viavai di persone sul posto della tragedia per una preghiera o per lasciare un fiore.
Incidente autobus a Mestre, come stanno i feriti
Il pullman precipitato dal cavalcavia a Mestre ha provocato 21 vittime e 15 feriti: alcuni di loro stanno costantemente migliorando. È uscita dalla terapia intensiva la donna ucraina di 33 anni: questa mattina è stata trasferita dall’ospedale di Treviso a quello di Padova, in modo che sia più vicina alla figlioletta di 4 anni. La piccola è ancora in condizioni critiche, seppur ‘stabili’: ha infatti riportato un trauma cranico e ustioni su varie parti del corpo.
Si prevede che, sempre nella giornata odierna, lasci la terapia intensiva la ragazza francese 21enne ricoverata a Dolo. Mentre all’ospedale di Padova anche la donna ucraina di 29 anni è in miglioramento, fino a ieri in gravi condizioni. Sta meglio anche il paziente tedesco di 33 anni ricoverato all’ospedale di Treviso, che nei giorni scorsi era in una situazione critica.
Il paziente ucraino di 39 anni, ricoverato presso l’ospedale di Mestre, nei prossimi giorni verrà dimesso dall’ospedale.
Il messaggio della Croce Rossa di Venezia
Dal giorno dell’incidente, nel luogo in cui hanno perso la vita 21 persone, intanto si accumulano candele, fiori e peluche. Moltissime persone si fermano anche solo per recitare una preghiera o per un segno della croce.
Tra i tanti ricordi, è comparso anche un messaggio della Croce Rossa di Venezia.
Una giornata che ha scalfito il cuore di ogni soccorritore, medico, vigile del fuoco, operativo di Polizia. A tutte le vittime, che il cielo vi sia lieve.
Salvini: “Recuperare manutenzione”
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha citato la tragedia di Mestre, che oggi si trova a Bolzano per la tappa de “L’Italia del sì”:
Dobbiamo recuperare manutenzione ordinaria e straordinaria che in passato non è sempre stata attenta.
A finire sotto accusa, infatti, il guardrail, giudicato troppo ‘basso e vecchio’: la Procura ha aperto un’inchiesta per verificare il suo ruolo nella tragedia. C’è inoltre attesa per l’autopsia sul corpo dell’autista, Alberto Rizzotto, in modo da chiarire se è stato effettivamente un malore– come ipotizzato fin dall’inizio- a fargli perdere il controllo del mezzo.
Intanto il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha riferito che stanno valutando i tipi di consulenze da chiedere e a chi chiederle, per cui è necessario qualche altro giorno. In riferimento proprio al guardrail, ha dichiarato:
è uno degli elementi che stiamo valutando, chiaro che si tratta di una valutazione tecnica e approfondiremo quindi anche la resistenza e la situazione del sistema di protezione.
Il fascicolo è ancora aperto contro ignoti.