Da Catania arriva una nuova sentenza che disapplica il decreto Cutro sui migranti voluto dal governo. La magistrata Iolanda Apolstolico da ieri non è più la sola ad aver firmato un’ordinanza di rilascio per persone richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri destinati al Cpr di Pozzallo.
Un atro giudice della sezione Migranti del Tribunale di Catania, Rosario Annibale Cupri ha firmato per rilasciare sei migranti, in contrasto con ciò che viene previsto dal decreto governativo.
Una altro giudice di Catania disapplica il decreto Cutro
I sei migranti erano stati destinati al Centro di Permanenza di Pozzallo con un provvedimento di trattenimento disposto dal Questore di Ragusa Vincenzo Trombadore. Un provvedimento che il giudice Cupri ha però deciso di non convalidare al termine delle udienze con i diretti interessati.
Alle 20 di ieri sera, il magistrato ha disposto il rilascio immediato di sei cittadini tunisini richiedenti protezione internazionale. Nelle motivazioni della misura, il giudice Cupri pare aver seguito lo stesso ragionamento della collega giudice del Tribunale di Catania Iolanda Apostolico che per prima, il 30 settembre scorso, aveva disapplicato la lettera del decreto Cutro rilasciando quattro migranti e suscitando un vespaio di polemiche e scontri politici, che si trascinano ancora.
Ora arriva un nuovo pronunciamento giudiziale sulla stessa materia che non smentisce, anzi conferma la decisione della giudice Apostolico, come si evince dalle motivazioni della misura di rilascio adottata dal giudice Rosario Cupri.
Il magistrato, come precedentemente fatto dalla collega, fa infatti riferimento alle norme europee vigenti e alla questione di incompatibilità con esse delle nuove norme italiane contenute nell’ultimo decreto sui migranti. Decreto che prevede, per un migrante richiedente asilo proveniente da un paese ritenuto sicuro (la Tunisia rientra tra questi), il trattenimento dentro un Centro di Permanenza, in attesa di avere risposta, entro 28 giorni sulla propria richiesta. Per evitare il trattenimento è prevista una “cauzione” di circa 5000 euro.
Il giudice di Catania Rosario Cupri rilascia sei migranti: le motivazioni
Le motivazioni del provvedimento di rilascio adottato dal giudice del Tribunale di Catania Rosario Cupri evidenziano che il trattenimento è una misura che si concretizza nella privazione della libertà personale e, proprio per questo, debba essere adottata unicamente in casi eccezionali, solo alla presenza delle condizioni che giustificano una misura coercitiva secondo la legge, e solo ove non siano possibili misure alternative meno coercitive. “Il trattenimento”, scrive il giudice del Tribunale di Catania nelle sue motivazioni, “può avere luogo soltanto, ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo se non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive”.
Il giudice sottolinea anche che i migranti avevano comunque fatto la richiesta di asilo al loro arrivo a Lampedusa, lì si sarebbe al limite potuta applicare una procedura di frontiera, non concretizzabile invece a Ragusa, dove la richiesta è stata solo reiterata.
Infine la questione della “cauzione” di 5000 euro richiesta ai migranti per evitare la procedura di trattenimento nei cpr. Su questo punto, in linea con quanto scritto in precedenza anche dal giudice Apostolico, si ribadisce che, la garanzia finanziaria per legge non è alternativa alla misura coercitiva del trattenimento. La norma infatti stabilisce espressamente che, in alternativa alla misura coercitiva del trattenimento, il questore può disporre misure come la consegna del passaporto, l’obbligo di dimora o di firma.
Infine si sottolineano in punti in cui il decreto Cutro risulta in contrasto con la normativa comunitaria che sul trattenimento è prevalente e dunque, il dettato che contrasta con le norme europee va disapplicato da parte dei giudici del singolo stato membro.