L’apprendistato professionalizzante si profila come un contratto di lavoro unico, progettato per facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Questo si distingue infatti per l’intensa formazione che fornisce ai giovani lavoratori, con un’età compresa tra 15 e 29 anni, preparandoli a svolgere un ruolo specifico in un’azienda. Andiamo a conoscere più da vicino il contratto di apprendistato professionalizzante, con alcuni dettagli su durata, stipendio e vantaggi.

Contratto di apprendistato professionalizzante: caratteristiche principali

Nel contratto di apprendistato professionalizzante, l’azienda deve garantire all’apprendista uno stipendio, proporzionale alle sue competenze ed esperienza.

Certamente, il cuore dell’apprendistato è la formazione. Questo permette al giovane lavoratore di acquisire competenze specifiche nel suo campo di lavoro, sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro.

La formazione è avviene in genere attraverso due canali:

  • Formazione di base e trasversale: questa può avvenire in azienda o attraverso strutture pubbliche accreditate. La sua durata è stabilita da accordi interconfederali e contratti collettivi.
  • Apprendimento tecnico-professionale: integrato direttamente nel contesto lavorativo e offerto.

La durata del contratto varia generalmente da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni, ma può estendersi fino a 5 anni per le formazioni artigianali.

Tipologie di apprendistato

L’apprendistato si divide in diverse sottocategorie:

  • Apprendistato per qualifica e diploma: rivolto all’acquisizione di titoli di studio e certificazioni professionali.
  • Apprendistato professionalizzante: questo è il fulcro del nostro articolo. Esso si rivolge ai giovani di età compresa tra 18 e 29 anni e mira all’acquisizione di competenze specifiche per un determinato settore professionale.
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca: ideato per chi mira a raggiungere un livello accademico o di ricerca avanzato.

Contratto di apprendistato professionalizzante: chi può beneficiarne?

Oltre ai giovani tra i 18 e 29 anni, ci sono alcune eccezioni. Eccole di seguito:

  • Giovani di 17 anni con una qualifica professionale preesistente.
  • Sportivi professionisti fino ai 24 anni.
  • Beneficiari di specifici trattamenti di disoccupazione, senza limiti di età.

Cosa deve offrire il datore di lavoro?

Una componente chiave di questo contratto è la formazione. Il datore di lavoro ha la responsabilità di garantire che l’apprendista riceva una formazione adeguata, spesso con l’aiuto di un tutor.

Inoltre, esistono delle regolamentazioni riguardo al numero di apprendisti che un’azienda può assumere, basate sul numero di dipendenti già presenti.

Infine, le aziende con almeno 50 dipendenti devono assicurarsi che una certa percentuale di apprendisti venga stabilizzata con un contratto a tempo indeterminato al termine del periodo di apprendistato.

L’apprendistato nella legislazione

La base legale dell’apprendistato risiede nel Decreto Legislativo n. 81 del 15 giugno 2015. Questo decreto, che è il principale criterio normativo a cui fare riferimento, fornisce una struttura chiara su come dovrebbe funzionare l’apprendistato, assicurando che sia un’opportunità equa e fruttuosa sia per l’apprendista che per il datore di lavoro.

Contratto di apprendistato professionalizzante: benefici economici e fiscali per le aziende

Le imprese che scelgono di assumere un apprendista possono godere di molteplici vantaggi fiscali e economici:

  • Aliquota contributiva agevolata: questa varia in base al numero dei dipendenti e all’anno di contratto. Ad esempio, per imprese che contano fino a 9 dipendenti, l’aliquota contributiva si modifica progressivamente durante gli anni, mentre per aziende con più di 9 dipendenti, l’aliquota rimane fissa al 10%.
  • Classificazione e retribuzione dell’apprendista: le aziende hanno la possibilità di inquadrare gli apprendisti con una retribuzione ridotta, rispetto ai colleghi che svolgono le stesse mansioni.
  • Vantaggi fiscali: le spese sostenute per la formazione degli apprendisti non rientrano nel calcolo dell’IRAP.

Stipendio e tutele nell’apprendistato professionalizzante

La retribuzione dell’apprendista può variare in base al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato. Generalmente:

  • Gli apprendisti iniziano con una retribuzione pari al 60% del livello in cui vengono assunti, con incrementi annuali.
  • Ricevono il 35% della retribuzione per le ore di formazione.
  • Gli apprendisti godono delle stesse tutele dei lavoratori ordinari, tra cui accesso a ammortizzatori sociali, benefici fiscali IRPEF e sgravi contributivi INPS.

Infatti, un apprendista ha diritto a svariate tutele previste dalla legge:

  • Copertura assicurativa contro malattie e infortuni sul lavoro.
  • Diritti legati alla maternità e assegno per il nucleo familiare.
  • Protezione in caso di invalidità, vecchiaia e decesso.

Perché un contratto di apprendistato professionalizzante può terminare: i casi

Sia l’azienda sia l’apprendista hanno specifiche condizioni e regole da rispettare nel caso di terminazione del contratto. Ad esempio:

  • L’apprendista può dimettersi volontariamente o essere licenziato per giusta causa.
  • L’azienda può concludere il contratto alla sua scadenza, senza fornire ulteriori motivazioni.

Le sanzioni

Le aziende che non rispettano le regole dell’apprendistato possono incorrere in sanzioni pecuniarie. Queste variano in base alla gravità della violazione e possono aumentare in caso di recidiva.

Apprendistato professionalizzante: quanto dura?

La durata minima di questo contratto è fissata a 6 mesi. Tuttavia, può variare in base a diversi fattori:

  • Durata standard: fino a 3 anni per la maggior parte dei candidati.
  • Durata estesa: fino a 5 anni per profili specifici legati all’artigianato, come stabilito dai contratti collettivi di riferimento.

In caso di assenze prolungate (oltre 30 giorni) dovute a malattie o infortuni, il periodo formativo può essere esteso.

Il periodo di prova

I contratti di apprendistato possono prevedere un periodo di prova. La sua durata è stabilita dal contratto collettivo relativo all’inquadramento professionale dell’apprendista.