Qatar – Hamas, quali sono i rapporti? Cerchiamo di rispondere a questo interrogativo, analizzando i fatti di cui siamo a conoscenza e partendo dal finanziamento, accertato, del Paese del Golfo Persico al gruppo politico e paramilitare palestinese.
Qatar – Hamas, quali sono i rapporti?
La visita e la donazione dell’emiro del Qatar a Gaza
Nel 2012, l’allora emiro del Qatar, Sheikh Ahmed bin Khalifa al-Thani fu la prima figura di rilievo internazionale a fare visita alla Striscia di Gaza. L’emiro emerse come il principale protagonista sia dal punto di vista politico che economico nella tumultuosa regione del Medio Oriente. In un contesto geopolitico in continua evoluzione, il Qatar, nonostante le sue dimensioni ridotte, ha svolto e continua a svolgere un ruolo di rilievo.
Con una generosa donazione di 250 milioni di dollari destinati alla ricostruzione della Striscia di Gaza, l’emiro al-Thani varcò il confine egiziano a Rafah, in prossimità dei tunnel che forniscono sostentamento e armi a Hamas. L’allora primo ministro di Hamas, Ismail Haniye, rimase quasi sbalordito dall’accoglienza ricevuta, anche se l’evento programmato, una grande manifestazione in uno stadio di Gaza City, fu annullato per precauzione a seguito di un incidente al valico di Kisufim, tra Israele e la Striscia, in cui un soldato israeliano rimase ferito.
La visita di Sheikh al-Thani rappresentò una sorta di legittimazione politica nei confronti di Hamas. Ma anche prima di questa visita, Khaled Meshal e il vertice politico del movimento islamico palestinese scelsero Doha come loro base operativa, abbandonando Damasco, dove erano stati ospitati dal regime di Bashar Assad. L’emiro del Qatar prese apertamente le distanze da Assad, entrando così in conflitto con il regime siriano.
Al-Thani è conosciuto come il principale sostenitore arabo delle Primavere arabe, dimostrandosi molto più attivo e determinato rispetto ai sauditi, che sono stati più cauti nei confronti delle rivolte popolari nella regione. Il Qatar, a dispetto della sua fede sunnita, promuove una visione più tollerante dell’islam rispetto al rigido e conservatore wahabismo dell’Arabia Saudita.
Inoltre, il Qatar ha intrattenuto relazioni diplomatiche con Israele in passato, diventando uno dei primi Paesi arabi a ospitare una missione economica israeliana quando è iniziato il processo di pace. Tuttavia, questi rapporti si sono raffreddati parallelamente al congelamento del processo di pace.
L’investimento del gasdotto di Gaza
Nel gennaio 2022, il Qatar ha annunciato un finanziamento di circa 60 milioni di dollari per la realizzazione di un gasdotto volto a fornire gas naturale israeliano alla Striscia di Gaza.
L’emirato ha anche impegnato circa 360 milioni di dollari per finanziare la ricostruzione di Gaza dopo il conflitto tra Hamas e Israele avvenuto nel maggio 2021.
1 miliardo di dollari dal 2012 al 2022
Dal 2012 al 2022, il Qatar ha canalizzato un totale di 1 miliardo di dollari verso Gaza dal 2012. A partire dal 2018, il Qatar fornisce a Hamas pagamenti mensili medi di 20 milioni di dollari, che principalmente coprono i salari dei dipendenti pubblici dell’organizzazione palestinese.
Inoltre, il finanziamento del Qatar include un programma che eroga sussidi mensili di 100 dollari a numerose famiglie bisognose. Doha, insieme all’Autorità Palestinese e alla compagnia elettrica di Gaza, ha firmato un memorandum d’intesa per un progetto a lungo termine che prevede l’approvvigionamento di gas naturale israeliano per l’unica centrale elettrica di Gaza. Il Qatar fornisce anche aiuti sotto forma di consegne mensili di carburante dall’Israele, per un valore di 7 milioni di dollari al mese.