Sulla cessione dei crediti a Poste Italiane del superbonus, le regole dell’istituto sono chiare e fissate dalla nota pubblicata il 3 ottobre scorso. A pochi giorni dalla riattivazione della vendita dei bonus, Poste Italiane valuta l’acquisto dei crediti provenienti dalle persone fisiche. Si tratta dei committenti dei lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico che abbiano sostenuto, in prima persona, i relativi costi.
Superbonus, ecco chi può fare la cessione dei crediti a Poste Italiane
Pertanto, sono ammessi alla vendita dei crediti d’imposta del superbonus a Poste Italiane i contribuenti che effettuino la cosiddetta “prima cessione“. Dalle indicazioni dell’istituto, tuttavia, si legge che non è possibile effettuare la cessione di crediti che siano stati già presentati per una precedente cessione. Sono altresì esclusi gli acquisti da parte di Poste Italiane dei bonus derivanti dallo sconto in fattura.
Il divieto si spiega con l’acquisto di sole prime cessioni. Quindi, l’istituto acquista da soggetti che abbiano effettuato di persona le spese per far partire i cantieri, escludendo i cessionari che risulterebbero da un’operazione di sconto in fattura. Dall’8 gennaio 2024 sono cambiate ancora le condizioni di acquisto dei crediti da parte di Poste Italiane.
Superbonus cessione Poste Italiane, qual è la procedura per presentare domanda?
Inoltre, tra le informazioni che si leggono dalla nota di riapertura degli acquisti dei crediti da parte di Poste Italiane, i committenti devono essere titolare di un rapporto di conto corrente con l’istituto. La domanda si presenta unicamente per via telematica, accedendo alla relativa piattaforma sul portale di Poste Italiane. Qui è necessario l’accesso mediante le credenziali Spid, gestite da qualsiasi provider. Inoltre, Poste Italiane avvisa che le comunicazioni di risposta al cliente o le richieste di documenti necessari alla pratica avvengono in via esclusiva per e-mail, all’indirizzo comunicato all’atto di presentazione della pratica.
Inoltre, l’indirizzo di posta elettronica del committente viene costantemente verificato da Poste Italiane. Sul portale dell’istituto, è riportato tutto li set di documenti che il contribuente deve presentare all’atto dell’invio della pratica di cessione dei crediti d’imposta del superbonus. Se il cliente invia la domanda di cessione dei crediti, può recedere dalla pratica fino al momento in cui Poste Italiane non effettui l’accettazione. L’annullamento avviene senza la richiesta di penali e deve essere gestita dall’apposita sezione disponibile sulla piattaforma di Poste Italiane.
Importi per la vendita dei bonus edilizi: ecco quali sono i tetti di cessione
L’invio della richiesta di cessione dei crediti d’imposta su lavori del superbonus riguarda importi fino a 50mila euro in questa tornata di ottobre 2023. Il cliente può raggiungere questo tetto anche mediante molteplici operazioni di cessione. Inoltre, il committente deve tener presente degli eventuali rapporti avuti già, in passato, con Poste Italiane.
Il limite complessivo di cessioni è fissato, infatti, in 150mila euro. A tal proposito, il plafond di 50mila euro è completo nel caso in cui il contribuente effettui l’operazione verso Poste Italiane per la prima volte o se abbia fatto cessioni in passato entro i 100mila euro.
Bonus edilizi, quali crediti si possono vendere: dal 110% all’ecobonus, fino all’abbattimento delle barriere architettoniche
Contrariamente, se in passato ha già effettuato cessioni di bonus edilizi per 120mila euro, ad esempio, il plafond a disposizione per le nuove cessioni dei crediti è pari a 30mila euro. Nel caso in cui il cliente sia già arrivato al tetto di 150mila euro con operazioni passate, non può procedere ad alcuna cessione in questa sessione.
Tra i bonus che possono essere ceduti, rientrano il superbonus con agevolazione del 110 per cento, l’ecobonus ordinario (anche relativo all’efficienza energetica e all’installazione degli impianti fotovoltaici), il sisma bonus ordinario per la riduzione del rischio sismico, i lavori di ristrutturazione, gli interventi sulle facciate, l’installazione delle colonnine di ricarica delle vetture elettriche, l’abbattimento delle barriere architettoniche.