Sul fronte della riforma delle pensioni del prossimo anno, una delle ipotesi che sta circolando negli ultimi giorni per le donne è quella dell’uscita anticipata a 64 anni di età unitamente a 20 anni di contributivi versati per quella che è stata già ribattezzata come la quota 84. Si tratta di uno strumento che consentirebbe uno scivolo alternativo delle pensioni anticipate con opzione donna, una via di mezzo con l’Ape sociale al femminile.

Conti alla mano, alle lavoratrici che oggi hanno intorno ai 60 anni – e che rientrano ancora nel sistema contributivo misto – si consentirebbe di anticipare una misura riservata a uomini e donne che rientrano nel meccanismo contributivo puro, ovvero che abbiano iniziato a lavorare e a contribuire a partire dal 1° gennaio 1996.

La novità rispetto ai lavoratori post 1995 è quella di un abbassamento della soglia di pensione futura rispetto al trattamento minimo. Chi volesse uscire con questa formula di pensione anticipata contributiva, dovrebbe dimostrare un importo di pensione di 2,8 volte quello della pensione minima. E, anche per la pensione di vecchiaia, i lavoratori del contributivo devono considerare una pensione futura di almeno 1,5 volte il trattamento minimo.

Pensioni, per le donne uscita a 64 anni: ecco cosa cambia con quota 84

Sono queste le considerazioni che possono farsi in merito alla nuova quota 84, ovvero all’ipotesi di introdurre una formula di pensione anticipata riservata alle donne che anticipi l’uscita all’età di 64 anni unitamente a 20 anni di contributi. Tuttavia, si seguirebbe ancora una volta, come per l’opzione donna, la necessità di ricalcolare i contributi versati per la pensione con il meccanismo contributivo, meno vantaggioso dei sistemi misto e retributivo ai quali sono legate le lavoratrici di prossima uscita dal lavoro.

Da questo punto di vista, la pensione anticipata delle lavoratrici a 64 anni di età con 20 di contributi versati, cambierebbe di poco gli strumenti ad oggi a disposizione. Infatti, chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 ha questa formula di uscita, con versamenti tutti del sistema contributivo, come alternativa alla pensione di vecchiaia di tre anni dopo, ovvero dei 67 anni.

Pensioni donne quota 84, quanti contributi servono per uscire prima dal lavoro?

La possibile nuova quota 84 per le lavoratrici, in alternativa a opzione donna, consentirebbe dunque un’uscita agevolata con contributi tutti ricalcolati e una soglia minima di pensione inferiore a quella vigente al giorno d’oggi. Infatti, la soglia di pensione pari a 2,8 volte il trattamento previdenziale minimo, dovrebbe essere abbassato per le lavoratrici a 2,5 o a 2.

L’indice consentirebbe, pertanto, di poter andare uscire a 64 anni senza dover dimostrare una pensione particolarmente elevata. Anche perché, conti alla mano, i 20 anni di contributi richiesti per questa formula non consentirebbero pensioni consistenti.

Importo pensione più alto per più anni di contributi e coefficiente di trasformazione più alto

Questa nuova formula di prepensionamento, tuttavia, consentirebbe alle lavoratrici di uscire quattro anni dopo l’attuale opzione donna. Nonostante il numero minimo di contributi richiesto rispetto a opzione donna (20 anni rispetto ai 35), le lavoratrici che avevano intenzione di uscire con opzione donna avrebbero l’opportunità di lavorare qualche anno in più (fino a 64 anni) e di accumulare anni di contributi in più.

Inoltre, non è da trascurare anche il maggior indice corrispondente ai 64 anni di età del coefficiente di trasformazione, rispetto a un’età più bassa e pari a 60 anni, dell’opzione donna.