Hezbollah: cos’è, dove si trova e che legami hanno con Hamas? Cerchiamo di rispondere a questi interrogativi, ora che l’attività del gruppo paramilitare libanese è tornata di stretta attualità, in relazione al nuovo conflitto tra Israele e Palestina.

Hezbollah: cos’è e dove si trova

Ci troviamo di fronte all’organizzazione nota come Hezbollah, il cui nome significa “Partito di Dio”. Questa entità opera sia come movimento politico che come braccio armato con una milizia attiva in Libano. La situazione è complessa e coinvolge diversi attori, tra cui l’ONU, e ha un impatto su tutto il Medio Oriente, in particolare su Israele e il Libano.

Hezbollah ha le sue radici nella rivoluzione sciita in Iran del 1979 e nell’invasione israeliana del Libano nel 1982. In quel periodo, un gruppo di sciiti si unì per formare il “Partito di Dio” con l’obiettivo di espellere Israele dal Libano e stabilire uno stato islamico. L’organizzazione era un’entità armata sostenuta e coordinata dall’Iran, con il supporto della Siria, che forniva gran parte del suo supporto logistico.

Negli anni ’80, Hezbollah condusse numerosi attacchi contro Israele e partecipò attivamente alla lunga guerra civile libanese, che durò dal 1975 al 1990. Durante questo periodo, il Partito di Dio fu coinvolto in vari attacchi terroristici, tra cui rapimenti e attentati con autobomba contro forze di pace occidentali inviate sotto l’egida dell’ONU per stabilizzare la regione. La missione delle Nazioni Unite, nota come Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), è ancora attiva ed è guidata dall’Italia dal 2014.

Hezbollah fu uno dei pochi gruppi non disarmati dalla Siria e continuò a lanciare attacchi contro Israele nel sud del Libano fino al ritiro israeliano dalla zona di sicurezza nel 2000. Nel frattempo, Hezbollah consolidò il suo ruolo anche come forza politica, ottenendo 14 seggi al Parlamento libanese nel 2005, principalmente nella zona del Sud, caratterizzata da una forte radicalizzazione.

Nel 2006, la situazione si deteriorò nuovamente quando Hezbollah intraprese un’operazione militare contro Israele nel tentativo di liberare tre prigionieri libanesi. Ciò portò a una guerra di 34 giorni, con un alto costo in vite umane e migliaia di sfollati. La guerra rafforzò il consenso intorno a Hezbollah e al suo leader, Hassan Nasrallah, che cercò anche di rovesciare il governo libanese.

Nel 2008, il Libano rischiò nuovamente una guerra civile quando il governo tentò di smantellare le linee di comunicazione di Hezbollah, che rispose con la forza. La crisi fu risolta attraverso la mediazione della Lega Araba, portando alla formazione di un governo di unità nazionale e concedendo a Hezbollah il potere di veto.

Hezbollah ha continuato a essere una parte integrante dei governi libanesi nel 2009, nel 2014 e ha ottenuto 14 seggi al parlamento nelle elezioni del 2018.

Gli Stati Uniti classificano Hezbollah come gruppo terroristico e lo hanno inserito nella lista nera del Dipartimento di Stato fin dal 1997. L’Unione europea, d’altro canto, considera solo l’ala militare di Hezbollah come organizzazione terroristica dal 2013, mantenendo contatti diplomatici con la sua componente politica. Nel 2016, il Consiglio di cooperazione del Golfo e la Lega araba hanno entrambi etichettato Hezbollah come organizzazione terroristica, in parte a causa delle crescenti tensioni tra l’Arabia Saudita e l’Iran, alleato di Hezbollah, nei conflitti in corso in Siria, dove il gruppo libanese sostiene apertamente il regime di Bashar al-Assad.

Rapporto tra Hezbollah e Hamas

Hamas ed Hezbollah rappresentano due gruppi fondamentalisti islamici con una forte affinità verso l’Iran, che costituiscono una minaccia significativa per Israele. Nel corso degli ultimi anni, Israele ha affrontato aspre guerre con entrambi questi gruppi.

I capi dei movimenti armati Hezbollah e Hamas si sono recentemente incontrati a Beirut per discutere della “prontezza dell’asse di resistenza” contro Israele. Questo incontro è stato preceduto dalle accuse di Israele nei confronti di Hamas, a cui è stato attribuito il lancio di 34 razzi nel sud del Libano, considerato un importante punto focale per il movimento sciita di Hezbollah.

L’obiettivo di questo incontro era unire al meglio gli sforzi per attivare una sala operativa congiunta che coinvolgesse il Corpo della Guardia Rivoluzionaria dell’Iran, Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Queste quattro parti, conosciute come l'”asse della resistenza”, avevano già formato una sala operativa congiunta nel maggio 2021, come riportato da un rapporto di Brookings. Yahya Sinwar, il leader di Hamas, aveva rivelato in un documentario trasmesso su Al Jazeera nel 2022 che questa sala operativa aveva sede in Libano e aveva coordinato le attività di questi gruppi durante le due battaglie tra Israele e le fazioni di Gaza nel 2021 e 2022.

L'”asse della resistenza” è un termine che fa riferimento a gruppi libanesi, palestinesi, siriani e altri sostenuti dall’Iran che sono contrari a Israele.

Durante la discussione, è stata affrontata l’idea di “intensificare la resistenza in Cisgiordania e Gaza” e di organizzare “eventi alla moschea di Al-Aqsa” a Gerusalemme, anche se la dichiarazione non specifica quando si sia svolto l’incontro.

In aggiunta a queste discussioni, la polizia israeliana ha condotto un raid nella sala di preghiera della moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo più sacro dell’Islam, all’alba, con l’obiettivo di allontanare “giovani che stavano violando la legge e manifestanti mascherati” che si erano barricati all’interno.

Gli attacchi sono poi proseguiti in Libano e Gaza, con Israele che ha annunciato di aver colpito obiettivi in Siria in risposta al lancio di sei razzi dal territorio siriano. L’esercito israeliano ha riferito che due razzi sono atterrati nelle Alture del Golan occupate da Israele, mentre almeno uno è stato intercettato dai sistemi di difesa aerea.

Questi attacchi su Israele, che non sono stati rivendicati immediatamente, sono avvenuti dopo che tre persone sono state uccise in due attacchi separati contro israeliani nei giorni precedenti.

Hezbollah sta avendo un ruolo anche nella nuova offensiva lanciata da Hamas a Israele il 7 ottobre 2023.