Il sottotitolo è più importante del titolo nel libro “Per un nuovo universalismo”, a cura del giornalista di Radio Radicale Andrea Billau e pubblicato da Castelvecchi. Il sottotitolo è “L‘apporto della religiosità alla cultura laica“. Il tema viene analizzato con gli scritti di Michele Bonmassar, Riccardo Cristiano, Tano D’Amico, Stefano D’Errico, Danilo Di Matteo e Debora Spini.

Per il curatore del volume “di fronte alle grandi sfide che la società contemporanea si trova davanti, di fronte alla condizione tragica dell’esistenza umana, la cultura laica sembra sguarnita di idee ed esitante”. Quel “sembra” è emblematico del dubbio che assale i laici che danno il loro contributo al libro, un giornalista, uno psichiatra, un avvocato, un fotografo, “spiriti liberi” li definisce il curatore del volume. Provano a rispondere alla domanda: quale rapporto abbiamo noi laici con il sacro?

“Spiriti liberi” si interrogano sul rapporto con il sacro

Billau sostiene che “ci vorrebbe la rivendicazione da parte del laico di un proprio approdo religioso diverso dalle religioni note, raggiunto magari attraverso la riflessione razionale, che sola può riattivare quella facoltà filosofica che da sempre accompagna la storia dell’uomo e che sta dietro alle più alte realizzazioni della civiltà umana”. Che possono avvenire attraverso il dialogo che “permetta a tutti di fare un salto verso un nuovo umanesimo arricchito da una religiosità diversa” come diceva Aldo Capitini.

Stefano Bisi