Erano da poco passate le 8 di mattina dell’8 ottobre 2001 quando, all’improvviso, si verificò una strage sulla pista dell’aeroporto di Linate, a Milano, che provocò la morte di 118 persone: a salvarsi fu solo un uomo, ecco chi è Pasquale Padovano. Questi fu l’unico superstite del disastro. Da quel tragico giorno in poi, egli ha sempre raccontato la sua storia, riportato la sua preziosa testimonianza e chiesto giustizia per ciò che è successo a lui e alle famiglie delle vittime.
Chi è Pasquale Padovano, l’unico superstite del disastro di Linate del 2001
In molti proprio oggi, in occasione dell’anniversario del disastro di Linate, si pongono una serie di domande. Tra queste troviamo le seguenti: chi è Pasquale Padovano? Che cosa è successo a lui quel terribile 8 ottobre del 2001? Che cosa stava facendo l’uomo al momento della strage? Quali sono i suoi ricordi? Come sta oggi?
Prima di rispondere a queste domande facciamo un piccolo passo indietro. Ripercorriamo brevemente l’accaduto. Erano le 8.10 di mattina quando presso il noto aeroporto internazionale meneghino si verificò un tragico incidente. I protagonisti della vicenda furono due velivoli.
Un Cessna Citation CJ2 privato, immatricolato come D-IEVX, entrò erroneamente nella pista di decollo principale dell’aeroporto. Venne così investito da un McDonnell Douglas MD-87 di linea della compagnia aerea Scandinavian Airlines registrato SE-DMA. Quest’ultimo stava regolarmente decollando come previsto.
Ci fu un brusco impatto che comportò la morte di coloro che si trovavano a bordo del Cessna e che danneggiò l’altro aereo, impedendogli di completare il decollo in modo corretto. Il secondo velivolo si schiantò contro un edificio di smistamento bagagli che era situato lungo il prolungamento della pista. Si verificò un pesante incendio, nel quale morirono altre persone.
A perdere la vita furono 104 passeggeri, 6 membri dell’equipaggio aereo dellaScandinavian airlines, 4 persone a bordo del Cessna e 4 dipendenti della Sea, che stavano svolgendo la loro mansione di smistamento bagagli allo scalo di Linate. 118 furono in tutto le vittime.
Si salvò, per miracolo, solo Pasquale, il quale riportò ferite e lesioni molto gravi. L’uomo, che si trovava all’interno della struttura di smistamento bagagli e stava regolarmente facendo il proprio lavoro, fu completamente colpito dalle fiamme.
Egli riportò ustioni sull’85% del proprio corpo. Fu gravemente danneggiato in modo permanente. Nel corso degli anni successivi egli si sottopose a tantissime operazioni chirurgiche. Si parla di oltre 100 interventi.
Pasquale non ha mai smesso di raccontare la propria storia e portare la propria testimonianza di tale tragedia che ha sconvolto l’Italia e il mondo intero. L’uomo ha sempre detto di essere vivo per miracolo. Dopo l’incidente egli è stato in coma per circa 5 mesi.
Il risarcimento e come sta oggi
Nessuno meglio di Pasquale Padovano, pugliese classe 1953, ricorda quanto è successo l’8 ottobre del 2001. Egli non solo ha visto i suoi colleghi morire, ma ha anche affrontato le tragiche conseguenze dell’incendio che lo ha colpito. Ancora oggi porta le conseguenze gravissime sul suo corpo.
Lui si salvò per miracolo. I suoi colleghi e amici Francesco Moscatello, Girolamo Agnetta, Roberto Mastromauro e Luigi De Vivo, morirono all’improvviso. Probabilmente senza nemmeno avere il tempo di rendersene conto.
Pare che egli abbia, negli anni, ricevuto un risarcimento per quanto accaduto quel giorno. Non è chiaro però a quanto ammonti per la precisione. In ogni caso, ciò che ancora oggi Pasquale continua a ribadire è che non sarebbe mai stata fatta realmente giustizia.
Il superstite del disastro aereo dell’8 ottobre 2001 di Linate ha sempre sostenuto e sostiene anche adesso che i colpevoli non avrebbero mai veramente pagato. Com’è ormai noto la “colpa” di tale disastro non è stata solo della nebbia e della scarsa visibilità. I giudici hanno stabilito in tribunale che ci sono stati pesanti mancanze ed errori umani evitabili.