Dopo il violento attacco a Israele avvenuto nella mattinata di ieri, Guido Crosetto ha immediatamente voluto fare un punto interno per andare a tracciare la situazione e delineare quanto successo. L’ultimo bilancio parla di 250 morti e quasi 2 mila feriti, con Israele che ha poi risposto militarmente ad Hamas provocando altrettanti morti e feriti a Gaza.

Una situazione che rischia di precipitare ulteriormente nelle prossime ore, vedendo anche l’annunciata ‘collaborazione’ da parte dell’Iran nei confronti di Hamas. Qualcosa che Crosetto aveva già analizzato negli scorsi giorni. Queste le sue parole rilasciate al Corriere della Sera, rispetto a quanto sta succedendo:

Giorni fa ho detto che mi preoccupava l’Iran forse più dell’Ucraina e tutti mi hanno risposto che avevo preso troppo sole. Hamas non è storicamente vicino all’Iran, ma viviamo una fase in cui si saldano elementi e si individuano nemici comuni. La reazione israeliana sarà molto dura.

C’è pericolo che questa situazione possa colpire in qualche maniera anche il nostro paese? Crosetto risponde in questa maniera:

In Italia c’è allerta perché, purtroppo, questi eventi possono comportare una scia di antisemitismo.

Attacco a Israele, Crosetto: “Iran e Russia possono avere interesse a destabilizzare l’area”

Il ministro della difesa della Repubblica Italiana ha quindi specificato il significato di questo attacco ad Israele, parlando senza mezzi termini di “dichiarazione di guerra”. Ecco perché la tensione è alta:

È un attacco terroristico, quasi una dichiarazione di guerra, di fronte alla quale non poteva che esserci la solidarietà dell’Italia. Stiamo ragionando sui possibili sviluppi di questa guerra, inattesa soprattutto per l’intensità che non ha eguali negli ultimi 20 anni. Israele ha subìto una ferita profondissima, per la modalità dell’attacco, per il numero di morti e prigionieri e per le immagini di omicidi barbari. La reazione non può che essere forte, riaprendo un fronte in cui si inseriscono tutti gli altri attori che negli ultimi due anni hanno contribuito a destabilizzare il mondo.

Poi, il ministro ha commentato la possibilità che il conflitto si allarghi ulteriormente coinvolgendo anche altri paesi vicini ai territori attualmente al centro delle operazioni:

Gli elementi di instabilità nella zona sono tanti, dalla Siria al Libano e Iran e Russia possono avere interesse a destabilizzare l’area. Sono preoccupato anche per i 1.200 soldati della missione Unifil dislocati al confine tra Israele e Libano. Lo scontro con Hamas è esploso al Sud, ma il rischio di destabilizzazione riguarda anche il Nord

Crosetto sul sostegno militare a Kiev: “Dal punto di vista politico, non è cambiato nulla”

Nel frattempo, c’è da fare i conti anche con il lungo sostegno militare che l’Italia sta confermando a Kiev, nonostante il conflitto sia ormai ‘attivo’ da più di un anno e mezzo. Crosetto ha voluto ancora una volta mettere in chiaro l’impegno del nostro paese verso l’Ucraina:

Il sostegno italiano è sempre stato convinto dal punto di vista politico, ma non è mai stato illimitato per possibilità di contributi. Dal punto di vista tecnico è una limitazione di quantità, mentre sul piano della decisione politica non è cambiato nulla. Ottavo pacchetto di aiuti militari nei confronti di Kiev? Noi non cambiamo linea, vediamo però che la situazione in Ucraina si sta incancrenendo. Kiev ha grande difficoltà a riconquistare i terreni persi e Mosca non riuscirà mai a conquistare la nazione attaccata. Assistiamo all’impossibilità di risolvere il conflitto sul campo. Per cui noi continuiamo ad aiutare chi ha ragione, ma analizziamo ogni giorno tattiche più proficue per costruire tavoli di dialogo, raggiungere la pace e avviare la ricostruzione di un territorio invaso e smembrato.