Disastro di Linate, cos’è successo? Ricostruiamo insieme la tragedia legata all’incidente aereo con il più alto numero di vittime mai accaduto in Italia. Erano le 8.10 (ore locali) dell’8 ottobre 2001 quando il nostro Paese fu sconvolto da tale tremenda notizia. Ancora oggi è importante ricordare l’accaduto non solo per onorare tutte le persone che hanno perso la vita, ma anche per fare in modo che disastri di questo tipo non si verifichino più in Italia e nel mondo.

Disastro di Linate cos’è successo

L’8 ottobre di ogni anno nel nostro Paese si ricordano le vittime del Disastro di Linate, ma cos’è successo? Ve lo raccontiamo subito. Vi anticipiamo che, in tale data, presso il noto aeroporto internazionale di Linate, a Milano, si è registrato il più grave  e tragico incidente aereo mai avvenuto in Italia. Da quel momento in poi cambiarono tante e cose e nulla fu più come prima.

Al centro della vicenda ci furono due velivoli: Cessna Citation CJ2 privato, immatricolato come D-IEVX e un McDonnell Douglas MD-87 di linea della compagnia aerea Scandinavian Airlines, registrato SE-DMA. Il primo entrò erroneamente nella pista di decollo principale dell’aeroporto milanese e venne investito dal secondo, che non riuscì in alcun modo a schivarlo.

L’impatto fu fortissimo. I morti furono centinaia. Tutto avvenne nel giro di poco tempo. Per la precisione, nello scontro morirono prima gli occupanti del Cessna. L’MD-87 risultò invece talmente danneggiato che fu impossibile completare correttamente il decollo. L’areo si schiantò così contro un edificio adibito allo smistamento dei bagagli, situato sul prolungamento della pista.

Il botto prima e l’incendio che si è scatenato poi non lasciarono scampo a nessuno. Né ai passeggeri dei due mezzi, né ai lavoratori addetti allo smistamento bagagli che in quel momento stavano svolgendo il proprio lavoro. Solo una persona si salvò.

Cause dell’incidente

In un primo momento si ipotizzò potesse trattarsi di un attentato terroristico. Era passato infatti poco più di un mese dall’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Le indagini però rivelarono che, in realtà, era stato tutto frutto di un terribile incidente, causato da una serie di problematiche legate sia alle condizioni atmosferiche del momento, sia a mancanze presso l’aeroporto milanese.

Secondo quanto stabilito, parte della segnaletica a Linate non era a norma, il radar di terra non era operativo, i sensori di rilevamento incursioni in pista erano disattivati. Non furono escluse anche alcune responsabilità umane, sia da parte dei piloti del Cessna, sia da parte dei controllori del traffico aereo.

Anche i soccorsi arrivarono in ritardo a causa della scarsa visibilità e della nebbia che c’era quell’8 ottobre 2001 a Milano. Impiegarono 8 minuti per raggiungere l’MD87 e ben 26 minuti a rinvenire i resti del Cessna. Gli standard internazionali riguardanti gli incidenti aerei parlano invece di un massimo di due minuti.

Disastro di Linate cos’è successo e vittime

Le vittime del Disastro di Linate del 2011 furono 118. Persero la vita tutti i passeggeri, i piloti e i membri del personale di volo di entrambi i velivoli. Morirono anche quattro addetti allo smistamento bagagli. Solo uno si salvò, ma rimase gravemente ferito.

Dopo questo disastro, furono introdotte una serie di normative e di leggi per evitare il ripetersi di tragedie di questo tipo. Milano e l’Italia intera non possono dimenticarsi di questa tremenda tragedia che costò la vita a centinaia di persone.

Inoltre, con l’art. 7-bis del d.l. 121/2021, l’8 ottobre di ogni anno è stato decretato giornata nazionale “Per non dimenticare”. A far partire questa proposta era stato l’Ente nazionale per l’aviazione civile (meglio noto come Enac). L’obiettivo è quello di ricordare le 118 vittime e sensibilizzare la popolazione italiana e mondiale sul tema della sicurezza degli aerei e dei trasporti.

Chi è l’unico sopravvissuto?

A salvarsi fu solo un uomo. Pasquale Padovano, che all’epoca aveva 48 anni e lavorava come addetto allo smistamento bagagli in un hangar a terra. Quel giorno egli riportò ustioni sull’oltre 85% del corpo. Si salvavano solo i piedi e alcune aree delle gambe.

Come raccontano i medici che lo hanno assistito, le probabilità di sopravvivenza erano pochissime. Fu sottoposto a decine e decine di interventi. Pasquale fu l’unico superstite di questa tragedia. Ecco il suo ricordo:

Erano da poco passate le 8.00 e all’improvviso un’esplosione terribile, un rumore fortissimo, tanto che il fischio dello scoppio è ancora nelle mie orecchie, nessun otorino, e sono stato visitato dai migliori del mondo, è riuscito a togliermelo. Ci convivo da allora. Oltre al rumore fortissimo ricordo che si sono aperti i portelloni dell’hangar e ho visto l’ala di un aereo con la scritta “02” che mi veniva in contro. In un istante ero completamente avvolto dalle fiamme.