Il terribile attacco a sorpresa di Hamas ai danni di Israele si condisce di dettagli subdoli mentre il premier Netanyahu annuncia una pronta vendetta. Se da un lato sono diversi i Paesi dell’Occidente ad esprimere la propria solidarietà al popolo israeliano, le notizie della notte parlano anche del supporto ricevuto da Hamas per condurre l’attacco.

In particolare, pare che l’Iran abbia partecipato dietro le quinte alla pianificazione dell’attentato ma su questo punto sono diverse le opinioni, anche per evitare un escalation militare che potrebbe estendere il conflitto ad ampio spettro. Su questo punto, tuttavia, è arrivata la conferma del portavoce di Hamas, Ghazi Hamad, che ha affermato di aver ricevuto il sostegno dagli iraniani.

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Nel frattempo, il bilancio delle persone coinvolte sale a oltre 1800, con almeno 300 persone morte; numeri spaventosi destinati ad aumentare e che hanno inevitabilmente provocato la dura e violenta risposta di Netanyahu che ha già annunciato vendetta:

Ci vendicheremo con Hamas per questa giornata nera. L’esercito userà tutto la sua forza per scalzare Hamas, li colpiremo ovunque. Quanto accaduto oggi non si era visto in Israele e farò in modo che non accada di nuovo. Sarà una guerra per la quale occorrerà tempo, sarà difficile, giorni di sfida sono davanti a noi.

Attacco in Israele, la risposta di Netanyahu: “Colpiti obiettivi di Hamas”

All’annuncio del presidente israeliano hanno fatto seguiti i primi immediati attacchi militari che hanno coinvolto zone strategiche di Hamas. Nello specifico, le fonti della notte parlano di “obiettivi di Hamas tra i quali i quartieri generali dell’intelligence” che sarebbero stati per l’appunto colpiti dalle forze di Israele.

Non solo, sempre l’Idf (Israel Defense Force) ha parlato di azioni in Libano e più nello specifico ha precisato in una nota:

Sono state adottate misure in preparazione di questo tipo di possibilità e continueremo a operare in tutte le regioni e in qualsiasi momento necessario per garantire la sicurezza dei civili israeliani

Uno scenario che preoccupa tutte le principali forze politiche del mondo, non ultima la Cina che ha parlato con toni allarmati sulla questione attraverso una nota del portavoce del ministero degli Esteri cinese:

Invitiamo le parti pertinenti a mantenere moderazione e calma, a fermare immediatamente gli scontri, a proteggere i civili e a impedire alla situazione di avviarsi verso un deterioramento. Il modo fondamentale per placare le ostilità risiede nell’attuazione dei ‘due Paesi’ e nella creazione di uno stato palestinese indipendente.

La suddetta nota contiene poi anche un’analisi ulteriore sulla complessità dei rapporti tra le parti e soprattutto delle difficoltà di trovare un punto di incontro dopo anni “stagnanti”.

Israele, nuovi rapimenti di Hamas

Nel frattempo, si apprende che le forze di Hamas hanno iniziato una serie di rapimenti che hanno visto coinvolta anche una famiglia tedesca. La conferma arriva proprio da Asher Yoni, padre di una famiglia israeliana con origini in Germania, che dopo aver preso visione di un video diffuso online ha dichiarato:

L’ho subito riconosciuta, Doron Katz-Asher, mia moglie, cittadina tedesca, un terrorista le copriva la testa. Le mie figlie erano sotto una coperta, ma ho riconosciuto la più grande. Sono stati rapite insieme a mia suocera e al suo compagno