Il caso della positività al doping di Paul Pogba si arricchisce di un nuovo capitolo. Le controanalisi hanno confermato le analisi effettuate (con esito positivo) il 20 agosto scorso dopo il match vinto per 3-0 contro l’Udinese, ma se in un primo momento si parlava di testosterone, ecco che adesso la situazione potrebbe cambiare dato che le controanalisi hanno confermato la positività del francese però ad un’altra sostanza, così come spiegato dal Corriere della Sera.

Caso Pogba, confermata positività ma non al testosterone: i dettagli

Il caso della positività al doping di Pogba al testosterone rinvenuta durante le prime analisi continua a far rumore. Il giocatore ha voluto immediatamente ricorrere alle controanalisi per ribadire la sua innocenza. La risposta però ha confermato il primo risultato, anche se però ci sono novità in merito. Secondo le controanalisi infatti il giocatore sarebbe sì positivo, ma non al testosterone, bensì al Dhea, ovvero il deidroepiandrosterone.

Una situazione che potrebbe giocare a favore del giocatore, che adesso avrà una settimana per preparare la sua difesa in vista del processo, ma che potrebbe portare avanti una nuova tesi. Per un semplice motivo: rispetto al testosterone, il Dhea, più comunemente chiamato “Ormone della giovinezza”, è un contaminatore classico di molti prodotti contro l’invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare e, soprattutto, non sempre indicato nelle etichette dei prodotti.

Una nuova difesa

Questo cambia le carte in tavola, dato che ora gli avvocati difensori di Pogba possono lavorare ad una nuova tesi difensiva per poter scagionare il giocatore, ovvero quella dell’integratore contaminato. Nonostante questo però il giocatore dovrà risalire al modello e alle quantità assunte nella data precisa di assunzione che può essere ricavata dai test.

Da sottolineare come questo non porterebbe Pogba ad una piena assoluzione, anche se dovesse essere provato il fatto che il francese non fosse a conoscenza della sostanza dopante all’interno del prodotto. Ma sicuramente permetterebbe al francese di poter ottenere uno sconto importante di pena, così da poter avere la possibilità di continuare ancora a scendere in campo.