Il lending è sempre più diffuso, anche in Italia. Basta in effetti vedere le ultime statistiche al riguardo fornite da Opstart per vedere come nel nostro Paese questa particolare modalità di prestiti sia in crescita nel corso dell’anno del 273% rispetto al concomitante periodo del 2022.
Pochi, però, sanno che esiste anche il crypto lending. Ovvero la possibilità di prendere in prestito e prestare criptovalute. A proporre il crypto lending sono ad esempio gli exchange o le Dapp di prestiti che operano nel settore DeFi (Decentralized Finance).
Si tratta di un’attività che comporta, come del resto tutte quelle di carattere finanziario, opportunità per chi non trova ascolto presso il settore creditizio tradizionale. Ma anche alcuni rischi che occorre tenere presente se si intende approfittarne.
Crypto lending, cos’è
Il crypto lending è l’attività di carattere finanziario in cui si prendono in prestito criptovalute da un utente per poi fornirle ad un secondo, per una commissione. Se questo è il metodo prevalente sulle varie piattaforme, ci possono essere piccole aggiunte da parte delle stesse, senza però che muti la sostanza dell’operazione approntata. I servizi di crypto lending sono offerti sia da piattaforme centralizzate che da quelle decentralizzate. Nell’uno o nell’altro caso, comunque, i principi che caratterizzano la negoziazione non mutano.
Altro aspetto da sottolineare è che il soggetto che intende trarre profitto da questa particolare modalità di credito può anche non fungere direttamente in veste di prestatore. È infatti possibile trarre profitto dall’operazione bloccando i propri token all’interno di un pool che si assume il compito di gestire i fondi interessati. In tal modo è possibile crearsi una rendita passiva abbattendo il livello di rischio.
Un livello di rischio che, comunque, è già molto limitato in partenza. Il richiedente del prestito, infatti, deve a sua volta bloccare del collaterale su una piattaforma CeFi (Centralized Finance) a garanzia.
Flash loan e prestiti collateralizzati
Il crypto lending prevede due tipi di prestito:
- flash loan, prestito di fondi senza alcuna necessità di collaterali. In pratica il finanziamento è concesso e restituito all’interno di un unico blocco. Nel caso in cui non esistono possibilità che la cifra richiesta venga restituita insieme ad un interesse pattuito, la transazione viene annullata prima che il blocco sia convalidato. A sovrintendere al processo è uno smart contract, senza alcun intervento umano e il tutto deve avere luogo con grande rapidità. Ad esempio, lo smart contract può prevedere una transazione principale che dipende da alcune secondarie. Se una qualsiasi di queste ultime non si realizza, quella di primo livello non può andare avanti;
- prestiti collateralizzati, in cui il mutuatario dispone di un arco temporale maggiore per riuscire a utilizzare i propri fondi in cambio della fornitura di un collaterale. In questo caso, chi sottoscrive il prestito, riceve soprattutto stablecoin create per l’occasione oppure asset virtuali prestati da qualcuno. Chi presta provvede a depositare le criptovalute in uno smart contract, mentre chi riceve il finanziamento può utilizzarlo come vuole. Al tempo stesso, quest’ultimo è tenuto a incrementare il collaterale in base alle variazioni di prezzo. Nel caso non lo faccia e il collaterale si posizioni al di sotto del valore del prestito o della cifra concordata, i fondi saranno venduti oppure affidati al prestatore.
Vantaggi e svantaggi del crypto lending
Il crypto lending propone vantaggi e svantaggi da tenere in attenta considerazione. Tra i primi il fatto che i prestiti prevedono procedure molto più semplici rispetto al credito tradizionale. I finanziamenti, a loro volta sono resi più scalabili ed efficienti dagli smart contract che sovrintendono al loro funzionamento. Per chi si assume il ruolo di prestatore, infine, diventa molto semplice crearsi una rendita passiva, in quanto non deve occuparsi della gestione autonoma del prestito.
Sull’altro piatto della bilancia occorre invece mettere i rischi collegati alle fluttuazioni eccessive delle criptovalute, in quanto il collaterale può diminuire all’improvviso e condurre alla liquidazione del prestito. Da un punto di vista tecnico, inoltre, va considerata una certa vulnerabilità degli smart contract, con possibili perdite dei fondi prestati o del collaterale. Infine, il grado di rischio sempre insito in un prestito. Se molti tendono a diversificare i propri investimenti adottando questa formula, occorre farlo assumendo il massimo di precauzioni possibili.