Cosa succede in Israele? E’ stata ribattezzata “operazione Diluvio Al-Aqsa”, l’azione orchestrata da Hamas la mattina del 7 ottobre 2023.

Cosa succede in Israele?

Israele si è risvegliata sotto un massiccio assalto via terra e dal cielo, sotto la pioggia di razzi lanciati da Gaza (Hamas afferma 5.000 razzi, mentre Israele ne conferma almeno 2.200). Questo segna l’inizio di un nuovo conflitto e di un attacco senza precedenti nei confronti dello Stato ebraico. Si contano 40 vittime e circa 740 feriti, secondo i servizi di emergenza.

Alcuni analisti notano similitudini con il conflitto del Giorno dell’Espiazione del 1973 (che iniziò il 6 ottobre, esattamente 50 anni fa). L’operazione coinvolge sia un attacco aereo che terrestre, dato che oltre ai razzi, ci sono state incursioni terrestri da parte di terroristi che hanno penetrato nella città di Sderot e in altri centri del sud del Paese. In molti casi si riferisce che abbiano catturato veicoli israeliani e preso ostaggi sia civili che soldati.

Si stima che una sessantina di terroristi abbiano agito in 14 diverse località israeliane. Fonti non confermate suggeriscono che abbiano anche preso il controllo di tre kibbutz. Le sirene di allarme sono suonate sia a Tel Aviv che a Gerusalemme. L’esercito israeliano ha dichiarato uno “stato di allerta bellico” e ha avviato la mobilitazione dei riservisti.

Numerosi media israeliani riportano l’incredulità dei servizi di intelligence, che non avevano previsto questo massiccio attacco. Nel mentre, il governo sta organizzando incontri di emergenza, mentre emergono notizie di civili presi in ostaggio e immagini di palestinesi che hanno conquistato un carro armato israeliano dopo aver superato la recinzione di confine da Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza (la foto è stata scattata a Nablus).

Il Jerusalem Post riporta notizie di terroristi in azione che aprono il fuoco sulla folla durante un evento all’aperto nel sud di Israele, diffondendo anche un video amatoriale in cui si vedono le persone fuggire per evitare i colpi di arma da fuoco. Mohammad Deif, un alto comandante militare di Hamas, ha annunciato l’inizio dell’operazione in una trasmissione su media affiliati a Hamas, incoraggiando i palestinesi di tutto il mondo a unirsi alla lotta. Ha dichiarato: “Questo è il giorno della più grande battaglia per porre fine all’ultima occupazione terrestre”, aggiungendo che sono stati lanciati 5.000 razzi.

L’operazione militare condotta da Hamas contro Israele è stata descritta come “una risposta decisa all’occupazione continua di Israele e un messaggio a chi cerca di normalizzare i rapporti con Israele” da parte di Hezbollah, secondo quanto riferito da al-Arabiya. Questo riferimento si collega agli accordi recenti tra Israele e paesi islamici come l’Arabia Saudita. Il movimento sciita libanese ha anche affermato di monitorare attentamente la situazione a Gaza e di essere in contatto diretto con i leader della resistenza palestinese.

La catena degli attacchi inizia con Hamas, coinvolge Hezbollah e si collega all’Iran. Teheran ha dichiarato il suo sostegno orgoglioso ai combattenti palestinesi, con il consigliere della Guida Suprema Ali Khamenei, Rahim Safavi, che ha dichiarato: “Saremo al fianco dei combattenti palestinesi fino alla liberazione della Palestina e di Gerusalemme”.

Perché si rischia una guerra?

L’esercito ha dichiarato in un comunicato: “Un certo numero di terroristi si è infiltrato nel territorio israeliano dalla Striscia di Gaza. Le Forze di Difesa israeliane proteggeranno i civili israeliani e Hamas pagherà un alto prezzo per le sue azioni”. Il primo ministro Netanyahu ha affermato che si tratta di “una guerra” e ha lanciato la controffensiva chiamata “Spade di Ferro”, con decine di aerei che stanno attaccando Hamas a Gaza. Il bilancio provvisorio è di 161 morti e 931 feriti, secondo il ministero della Sanità dell’enclave palestinese. In passato, i conflitti con Gaza hanno spesso seguito una progressione con un aumento graduale delle tensioni. Ad esempio, nel 2008, prima dell’operazione Piombo Fuso, si era osservato un aumento dei lanci di razzi da Gaza.

Anche Israele ha imposto il proprio ritmo nei conflitti con attacchi diretti a Gaza nel 2012 e nel 2019 (operazioni Colonna di Nuvola e Cintura Nera). Nel 2014, il conflitto iniziò con tensioni in Cisgiordania a seguito del rapimento e dell’omicidio di tre israeliani. Anche il conflitto del 2021 iniziò con tensioni a Gerusalemme. Gli analisti notano diverse analogie con la guerra del 1973, il cui cinquantesimo anniversario si celebra quest’anno. Sembra esserci un tentativo da parte dei terroristi di emulare la Guerra del Giorno dell’Espiazione, che prevedeva un attacco a sorpresa contro Israele. Tuttavia, a differenza dell’attacco del 1973, i miliziani non dispongono di aerei da guerra o di una forza convenzionale”.