Chi è Mohammed Deif? Il terrorista palestinese è ritenuto la mente del raid contro Israele avvenuto oggi, Sabato 7 Ottobre 2023. Un attacco senza precedenti che fa ripiombare nel pieno del conflitto armato.
Soprannominato “fantasma” per la sua abilità a celarsi nell’ombra, Mohammed Deif dai primi anni 2000 è il leader dell’offensiva armata di Hamas. Da anni Israele gli dà la caccia, tentando anche di porre fine alla sua vita in diversi casi.
Chi è Mohammed Deif: l’ascesa a capo militare
Mohammed Deif è nato lungo la striscia di Gaza, più precisamente nella città di Khan Yunis, il 12 Agosto 1965.
Registrato all’anagrafe come Mohammed Diab al Masri, il terrorista ha poi deciso di assumere un nome diverso per la missione bellica.
Di umile estrazione sociale, ha comunque avuto le possibilità economiche di un istruzione di alto livello. Deif ha infatti studiato Biologia e cimentarsi anche nella recitazione teatrale. Da giovane ha anche preso parte alla pièce teatrale intitolata “Il pagliaccio” con il ruolo di Abu Khaled.
Ben presto però le frivolezze della recitazione teatrale hanno lasciato il passo all’interesse militare e alla missione di protezione dei diritti della Palestina.
Il suo credo militare è stato alimentato da Yaya Hayyash, ingegnere e artefice di molteplici attacchi contro Israele. Alla morte del suo mentore Deif ha iniziato la sua ascesa per prenderne il posto.
Con l’uccisione di Salah Shahada avvenuta nel Luglio del 2002, ha quindi preso il comando del braccio armato di Hamas.
In breve tempo ha acquisito grande importante all’interno delle milizie di Hamas fino a diventere l’uomo più temuto nella guerra israelo-palestinese.
La sua tattica di guerra
Esperto di tattica bellica, Deif ha fatto del prendere ostaggi la sua principale arma. Una tecnica per avere potere di negoziazione e per ottenere la liberazione di propri alleati in cambio. La sua strategia non sembra essere mutata nel tempo e anche in queste ore si registra un gran numero di ostaggi.
Passo successivo è stata la costruzione di un arsenale con l’incremento delle armi. E così le Brigate Ezzedine al Qassam, vale a dire la principale falange armata del movimento, ha implementato le proprie risorse con razzi e droni grazie al supporto di organizzazioni clandestine che collegano la zona al territorio egiziano.
Sopravvissuto a diversi attentati
Nell’ultimo ventennio, ogni operazione ha risposto alla mente di Mohammed Deif. Israele ha cercato di nautrealizzarlo in molte occasioni ma il fantasma si è sempre dileguato protetto da una fitta rete di collaboratori.
Ci sarebbero stati almeno sei tentativi per attentare alla sua vita. Senza successo, ma che avrebbero determinato gravissime conseguenze per la sua salute. Le informazioni diventano così celate dal mistero.
C’è chi ritiene che Deif abbia perso un occhio in uno di questi attentati e che sia claudicante a causa di schegge. Per altri invece le lesioni avrebbero provocato danni motori ancor più limitanti inclusa la perdita parziale di un arto. Mai intaccata invece la sua leadership e il suo fervore terroristico.
Nell’Agosto del 2014 la sua abitazione venne bombardata causando la morte della consorte, di una figlia di 3 anni e di figlio di soli 7 mesi.
Molte le perdite anche tra i suoi collaboratori come il suo braccio destro Amhad Al Jabaari o alcuni dei fornitori di materiale da guerra assassinati dal Mossad negli Emirati, in Tunisia e Malaysia.
Vivere costantemente braccato dalle milizie israeliane ha portato Deif a muoversi sottotraccia con precisione chirurgica. Nessun telefono, nessuna sua immagine recente, comunicazione legata ad intermediari ed affidata alla diffusione via web. Di lui sarebbe nota solo una foto, ormai risalente a molti anni fa.
Dal Settembre del 2015 è infine entrato nella lista dei terroristi globali stilata dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.