Righeira, perché si chiamavano così? Questa e tante altre curiosità le scoprirete qui su Tag24. Il cantante Johnson Righeira, ex membro del duo che porta il suo cognome d’arte, è stato ospite per il programma Ricomincio da me (condotto da Angela Achilli) in onda oggi, sabato 7 ottobre 2023 alle ore 10.00 su Radio Cusano Campus.

Qual è stato il brano più celebre del duo musicale? In molti ricorderanno sicuramente Vamos a la playa. A cantarlo, nell’oramai lontano 1983, erano appunto, Stefano Righi (in arte Johnson Righeira, ospite della trasmissione radio) e Stefano Rota (detto Michael Righeira).

Righeira, perché si chiamavano così? Che cosa significa il nome

Il nome d’arte del duo deriva dallo stesso cognome di Johnson che, come abbiamo detto, si chiama in realtà Stefano Righi.

Lui ci spiega:

“Il nome nasce da prima che conoscessi Michael. Da ragazzini, a educazione fisica, ci eravamo cambiati il nome alla brasiliana, proprio perché, almeno io, non ero particolarmente brillante, quindi era un nome autoironico. Storpiavamo nomi e cognomi alla brasiliana.

Allora il mio nome di battesimo è diventato Johnson ( che era altisonante quanto un “Emerson”, per esempio). E poi da Righi, nasce Righeira. Per la musica l’ho ritirato fuori.

Perché i Righeira non sono più insieme? Stefano Rota e la rottura

Si parla spesso della divisione del duo Righeira: Michael e Johnson erano inseparabili. Si sono distaccati sia dal  1992 al 1999, una prima volta, e poi una seconda, decisiva, nel 2015.

C’è chi allude al carattere un po’ ribelle di Johnson, ma non è andata esattamente così. Ci racconta di un episodio in cui è arrivato in ritardo ad uno stesso concerto dei Righeira.

Aveva fatto troppo tardi la sera prima e ha speso moltissimo per un taxi, per poter arrivare da Riccione a Salerno, o rischiava di perdersi lo show: tutte le coincidenze dei mezzi erano ormai saltate:

“Non ero viziato, ero rock ‘n roll. Ho fatto tardi la sera prima, il giorno dopo non mi sono svegliato. Sono stato accolto dalla folla in provincia di Salerno, sono arrivato con un taxi con scritto ” Riccione.” Grande ritardo di cui di sicuro non vado fiero, ma che ricordo come un evento decisamente selvaggio, rock’n roll.”

In quell’occasione Stefano Rota, (Torino, 1 ottobre 1961) meglio conosciuto come Michael Righeira, si è arrabbiato si, in quell’occasione, ma non è stato questo il punto della rottura.

Johnson spiega perché ad un certo punto i Righeira “si sono lasciati”:

“Ci sentiamo ancora ogni tanto con Michael, ma negli anni non avevamo più nulla in comune. All’inizio eravamo un’entità unica. Abbiamo preso direzioni diverse anche caratteriali. Non avevamo più nulla da condividere. C’erano tensioni, non andavamo più d’accordo, ognuno è andato per la sua strada. Lui non sta nemmeno facendo più musica e io si. Ad un certo punto ti rendi conto che non c’è più quel rapporto di prima e lo devi accettare, prendendo diverse strade, come abbiamo fatto noi.”

Dunque il motivo sarebbe incompatibilità, magari data dal tempo, difficoltà nell’andare d’accordo dopo tanti anni di condivisione insieme.

Righeira, Vamos a la playa

All’anagrafe si chiama  Stefano Righi, ma tutti lo conosciamo come Johnson Righeira. 63 anni, nato a Torino, noto in Italia e anche all’estero per essere stato membro del fantastico duo anni 80′ che ha inciso il celebre brano Vamos a la playa.

La canzone quest’anno, 2023, è stata particolarmente celebrata, in quanto ha compiuto il suo 40esimo anniversario dal grande boom del 1983 (l’anno in cui è uscita). A cantare con Johnson c’era anche quello che all’epoca era un amico tanto stretto, da essere considerato un fratello, Michael. I due hanno lanciato un brano che è diventata simbolo di tutte le estati e che ad oggi viene considerato molto di più rispetto ad un semplice “tormentone estivo.”

Lo abbiamo cantato, ballato, lo hanno citato i The Kolors nel loro brano Italodisco. Noi in radio lo abbiamo ascoltato anche per questa mattinata di ottobre in cui l’estate non sembra essere del tutto finita e le giornate risultano ancora soleggiate e calde, almeno nella capitale italiana.

Il tormentone ha segnato la storia con ben  3 milioni di copie vendute.

Righeira, “L’estate sta finendo”

Ci scherzano su Johnson Righeira e la stessa conduttrice radiofonica, Angela Achilli, facendo riferimento ad un successo intramontabile, prima di riflettere su un altro brano fondamentale per il duo Righeira: L’estate sta finendo.

Su questo secondo brano di successo dei Righeira, Johnson si esprime rivelando:

L’estate sta finendo arriva prima di Vamos a la playa. Fa parte ancora della mia prima fase, legata agli anni 60, a partire dalla struttura melodica del testo, molto rock n’roll e tradizionale dal punto di vista musicale e nella struttura. Nasce dal sentimento di malinconia, parla anche dell’amore estivo finito, il tempo che passa. Ero molto triste al tempo, perché dovevo anche immaginarlo, questo amore: non battevo chiodo all’epoca. Anche da adolescente non facevo feste di compleanno perché tutti se ne andavano in quel periodo dell’anno.”

A questo proposito, ricordiamo che il cantante nasce l’11 settembre a Torino, nel 1960: proprio il periodo in cui si avvicina il terminare della calda stagione. Prosegue, rivelando:

“Andavo ai compleanni degli altri e c’era sempre una grande festa, nel mio caso non era così. Tra due anni sarà anche il quarantennale di Un’estate sta finendo, come è stato per Vamos a la playa. Sono stato fortunato anche con questo brano un po’ più romantico e malinconico. ”

Precisa Johnson.

Infatti, tenendo a mente le cifre, il rispettivo 45 giri ha ottenuto il Disco d’oro per essere arrivato ad oltre 300.000 copie vendute.

Ecco altre curiosità sul brano tormentone.

Johnson Righeira a Sanremo?

Johnson non vuole fare nomi quando gli si chiede se vorrebbe fare un duo con qualche nuovo artista in voga della musica italiana attuale:

“Non faccio nomi perché non voglio si pensi che intendo rincorrere qualcuno o cavalcare l’onda. Della scena attuale seguo un amico, Auroro Borealo, ad esempio, e tanti altri artisti che non si conoscono. Sento gli emergenti, perché io sono molto più attento all’underground che al mainstream. Il grande successo popolare per me è stato un piacevole incidente. Ma io solitamente faccio più cose di nicchia e ascolto brani di nicchia.”

E sul grande gruppo musicale italiano di successo internazionale, i Maneskin, si esprime così:

“Sono molto bravi, ma non fanno un genere che piace a me. Mi piace la dance, l’house music, il funky. Sono più legato ad un ritmo diverso. Poi, per essere uno come me che ha tanti anni di musica alle spalle, ho sentito di tutto e quindi non fanno niente di straordinario, ma fanno una sintesi perfetta, la fanno bene ed è ciò di cui il mondo ha avuto bisogno ora. D’altronde, arrivare al momento giusto è il segreto del successo. E poi sono veramente contento perché finalmente c’è un gruppo italiano rock che ci rappresenta in tutto il mondo.”

L’ultima domanda che scotta viene rilasciata da Angela Achilli al nostro Johnson: “Un pezzo ad Amadeus lo mandi? Ti rivedremo a Sanremo?

“Non so. Forse sono già in ritardo. Ci provai mi sembra l’anno scorso, o due anni fa e non feci in tempo. Però insomma, quando non sei convinto, inutile forzare le cose. Ancora non sono convinto. Se sarò pronto, lo farò.”

Righeira, Sanremo 1986: che canzone hanno portato al Festival?

Nel 1986 i Righeira partecipano al festival di Sanremo con il brano Innamoratissimo, che in gara non arriva molto lontano: si posizionano quindicesimi su diciotto partecipanti.

Johnson in radio, tuttavia, precisa:

“Ma siamo arrivati in top ten tra i singoli. Quindi dal punto di vista discografico è andata meglio. Quell’anno lì abbiamo iniziato a cantare dal vivo e non in playback. E’ stata una forte emozione, non eravamo abituati. Un tempo le canzoni le cantavi dal vivo solo in studio. Fu una grande emozione per noi esibirci al Festival. Io, personalmente, mi stavo ca**ndo sotto.”

E il look dei RIgheira dell’epoca, lo precisa la stessa conduttrice, Angela Achilli, era già particolare quanto quello dei modernissimi Maneskin: tra capelli, kilt, gonne e inclinazione rock e punk. “Un po’ kutu, un po’ pazza.”, per citare le parole dello stesso Johnson che commenta:

“Nessuno ci diceva che cosa fare, facevamo un po’ tutto fuori dagli schemi.”

E Sanremo nel 1986 lo ha vinto Eros Ramazzotti con Adesso tu. C’erano, in ogni caso, dei nomi pesanti in quell’occasione con cui gareggiare: al secondo posto Renzo Arbore, seguito da Marcella Bella e Toto Cutugno.

Cosa è successo ai Righeira?

Dopo il 1986, lo ammette anche lo stesso Johnson, per i Righeira si manifesta un po’ un calo: perché?

“Con Sanremo c’è stato il nostro canto del cigno, detto crudamente. Questo perché noi dovevamo fare canzoni che dovevano essere necessariamente successi. Le aspettative erano sempre altissime e dopo il peso è diventato grande, difficile da sostenere. Noi abbiamo fatto la gavetta dopo e abbiamo avuto successo subito, di solito dovrebbe accadere il contrario. Ancora non avevamo imparato a fare il mestiere, abbiamo avuto fortuna agli inizi. Io musicalmente sto ancora imparando e sto preparando ancora qualcosa. Però ormai ecco, la prendo così: se va bene, bene, altrimenti amen, io sono felice così. “

I Righeira sono fratelli?

No, per quanto in realtà ci sia stata confusione nel corso degli anni, si tratta di un duo artistico e un sodalizio in amicizia, ma Stefano Rota e Stefano Righi non sono fratelli. Sono stati soltanto amici.

Johnson chiarisce bene:

“Michael ha accettato e preso il mio cognome d’arte. Si è dichiarato mio fratello. Io e Michael praticamente ci siamo spacciati per fratelli, ma eravamo amici. Eravamo fratelli acquisiti.

Scopri dove vive e cosa fa adesso Johnson Righeira.