Come è ormai noto, sul web è possibile guadagnare piccole cifre portando a termine compiti estremamente semplici. A prometterle sono siti che lo fanno spesso con il semplice intento di avvicinare utenti ad una particolare attività che necessita di essere conosciuta in maniera più capillare. Questi siti, riconducibili ad un particolare servizio, sono indicati come faucet, rubinetto in italiano. Un nome il quale sembra rispondere al meglio alla metafora che questi strumenti si propongono di rendere più concreta, in base alla quale un rubinetto che perde, goccia dopo goccia è in grado di riempire una tazza.
Tra i settori che hanno deciso di abbracciare con forza una pratica di questo genere c’è anche quello delle criptovalute. In effetti i crypto faucet sono sempre di più, tanto da destare legittima curiosità presso un gran numero di persone. Ma cosa sono realmente? Proviamo a capirlo.
Crypto faucet: cos’è precisamente?
Per crypto faucet si intende un sito che propone ricompense in criptovalute a coloro i quali, dopo aver aperto un account, portano a termine le operazioni richieste in tal senso. Solitamente si tratta di missioni estremamente facili da espletare, come visualizzare video, rispondere a sondaggi o quiz o, ancora, leggere articoli. Naturalmente, per poter riscuotere quanto concordato, gli interessati devono disporre di un wallet, in cui riversare i token ricevuti.
Il primo crypto faucet è considerato quello ideato da Gavin Andreesen nel 2010. La ricompensa offerta all’epoca ammontava a 5 Bitcoin e andava appunto a premiare chi portava a termine la missione che gli veniva affidata. La semina condotta in quell’occasione fu copiosa, se si pensa che alla fine dell’iniziativa risultarono distribuiti ben 19.715 BTC.
Naturalmente, lo scopo dell’iniziativa era accostare quante più persone possibile ad un mondo che era appena nato, quello di Bitcoin, e che necessitava di allargare la sua popolarità. Da allora le iniziative di questo genere sono aumentate in maniera esponenziale. Naturalmente, però, nessuna ha più assicurato ricompense che se fossero date oggi comporterebbero un esborso astronomico.
Crypto faucet: sono diversi dagli airdrop?
Se qualcuno ha pensato alla somiglianza tra faucet e airdrop, non ha sbagliato del tutto, anzi. In effetti anche gli airdrop promettono la distribuzione di token come ricompensa nei confronti di coloro che portano a termine determinate operazioni. Una distribuzione che risponde a logiche promozionali, tese solitamente ad aumentare la popolarità di un token.
Tra queste due forme promozionali, però ci sono differenze di non poco conto. A partire dal fatto che gli airdrop seguono un vero e proprio calendario deciso in partenza, al termine del quale chi avrà portato a termine le operazioni richieste sarà gratificato da una donazione. Un calendario che non esiste nel faucet, il quale può essere utilizzato in qualasiasi momento da chi lo voglia.
I rischi sono dietro l’angolo
Se si decide di aderire alle attività di un crypto faucet per provare a guadagnare qualcosa sotto forma di asset virtuali, occorre però fare molta attenzione. Anche in questo caso, infatti, dietro il sito si potrebbero nascondere hacker intenzionati ad infettare i dispositivi interessati. Si tratta di un’ipotesi non proprio lontana dalla realtà, vista la grande fantasia dei pirati informatici. Consapevoli peraltro del fatto che proprio il miraggio di una donazione gratuita è in grado di convincere gli internauti meno avveduti.
L’altro rischio connesso all’utilizzo di un crypto faucet e invece rappresentato dal fatto che si tratta di ricompense nella maggior parte dei casi irrisorie o quasi. Soprattutto se raffrontate all’impegno che comportano. A volte, infatti, la partecipazione continua nell’arco di una settimana viene premiata da quantitativi di token corrispondenti a pochi euro. Prima di iniziare a frequentare un sito di questo genere, quindi, sarebbe il caso di pensarci con molta attenzione.