Chiuse le indagini preliminari sull’omicidio di Paolo Stasi ucciso a colpi di pistola davanti alla sua casa di Francavilla Fontana, nell’inchiesta relativa alle presunte attività di spaccio di droga c’è anche il nome della madre del ragazzo.
Omicidio Paolo Stasi ucciso a 19 anni forse per 5000 euro
L’omicidio di Paolo Stasi risale al 9 novembre 2022. Quella sera il 19enne Brindisino venne ucciso a colpi di pistola davanti alla casa dove viveva in via Occhibianche a Francavilla Fontana, nel brindisino, e ora arriva l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura di Brindisi e firmato dal pm Giuseppe De Nozza.
Sono otto i destinatari del provvedimento, solo due dei quali dovranno difendersi dalle accuse di omicidio premeditato e aggravato, detenzione illegale di arma da fuoco ed esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico. I loro nomi sono Luigi Borraccino, oggi diciottenne ma ancora minorenne all’epoca dei fatti e che sarà dunque giudicato dal Tribunale per i minori di Lecce, e il ventiduenne Cristian Candita.
Insieme a loro, accusati di aver commesso l’omicidio di Paolo Stasi, sono indagate, per altre ipotesi, altre sei persone. Tra di loro c’è anche la madre del giovane ucciso, la cinquantaquattrenne Annunziata Nunzia D’Errico che deve difendersi dall’accusa concorso in detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
La madre di Paolo Stasi indagata per spaccio
Dopo mesi di indagini gli inquirenti sono stati in grado di ipotizzare lo scenario in cui è maturata la decisione di uccidere il diciannovenne salentino Paolo Stasi e i rapporti che la vittima intratteneva con Borraccino e con Candita. Non solo la vittima in realtà, perché nel corso dell’inchiesta sono risultati rilevanti la figura e il ruolo della madre di Paolo Stasi.
Secondo le ipotesi dei magistrati infatti la madre Annunziata D’Errico era coinvolta, insieme a Borraccino e a Candita in un giro di droga, e proprio per questioni di droga sarebbe stato deciso l’agguato al ragazzo. Paolo Stasi sarebbe morto per un debito di droga di 5000 euro, che sarebbe stato contratto da lui e dalla madre, che avrebbero tenuto in casa per conto di Cristian Candita, quantità variabili di hashish e marjuana che capitava loro di consumare senza pagare.
Uno scenario che nei mesi scorsi è stato confermato nel corso degli interrogatori di Annunziata D’Errico, che ammettendo l’esistenza di un giro di droga, e ammettendo il suo coinvolgimento, rivelando che Candita frequentava la loro casa, ha aiutato gli inquirenti a vederci più chiaro.
Un’ammissione talmente fondamentale, che i due accusati dell’omicidio di Paolo Stasi temevano sarebbe prima o poi arrivata. Tanto che i due sono stati intercettati, dopo la morte del ragazzo, a scambiarsi messaggi sulla necessità di assicurarsi il silenzio della madre nel più brutale dei modi, ovvero uccidendola.
Le indagini sull’omicidio del 19 enne di Francavilla Fontana
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, sarebbe stato il più giovane, Borraccino, il più propenso a usare i modi più sbrigativi per mettere a tacere, per sempre, la madre di Paolo Stasi Nunzia D’Errico, mentre Cristian Candita, considerato il punto di riferimento del piccolo giro di spaccio nell’ambito del quale è maturato l’omicidio del 19enne ucciso per un debito di droga di 5000 euro, cercava di farlo ragionare e desistere dall’idea di fare fuori la madre di Paolo Stasi, anche in considerazione del fatto che, sempre secondo la stampa salentina, dopo la notte del 9 novembre 2022 e l’uccisione di Paolo Stasi, l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti era ripresa.
Oltre ai tre già citati, destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari sono altre cinque persone: Pasquale Moldavio di 31 anni, Giovanni Di Cesaria di 25, Marirosa Mascia di 25, Sara Canovari di 21 ed il 40enne Cosimo Candita, persone indagate, come Annunziata D’Errico, non in relazione diretta all’ipotesi di omicidio di Paolo Stasi, ma relativamente alla presunta rete di spaccio di sostanze stupefacenti.