Aumenti delle pensioni minime dal 1° gennaio 2024, è questa una delle misure in arrivo sulla quale si baseranno le norme previdenziali della legge di Bilancio per i partiti di maggioranza, Forza Italia in primis. Nonostante l’incremento delle spese delle pensioni, con andamento in salita fino al 2030 e, per il prossimo anno, per 23 miliardi di euro in più nei conti pubblici, qualche misura promessa dalla maggioranza di governo dovrebbe arrivare al traguardo.
Tra queste, sicuramente l’aumento delle pensioni minime e la revisione delle regole di versamento dei contributi dei giovani.
Aumenti pensioni minime 1° gennaio 2024 fino a 670 euro, ecco per chi
Sulle pensioni minime, arrivate a 600 euro nel 2023 per chi ha già compiuto i 75 anni di età, c’è da fare più di un ragionamento. Innanzitutto perché la scorsa legge di Bilancio non ha ancora terminato i suoi effetti sugli aumenti dei trattamenti minimi. C’è da recuperare la differenza tra il tasso di inflazione provvisorio, calcolato dall’Istat a fine novembre dello scorso anno, e il dato definitivo. Balla uno 0,8 per cento su tutte le pensioni, anche quelle di importo superiore al minimo, che il governo sarebbe intenzionato anche ad anticipare nel desolino di pensione di novembre.
La differenza deriva dal tasso di inflazione provvisorio, calcolato a novembre 2022 e pari al 7,3%, e il dato definitivo, determinato successivamente, dell’8,1%. Tuttavia, l’Inps ha calcolato l’indicizzazione delle pensioni al tasso del 7,3%. Rimane da recuperare la differenza che il governo potrebbe anticipare già con il cedolino di novembre 2023, anziché con quello i gennaio 2024. Gli aumenti entrerebbero, quindi, a far parte degli aumenti delle pensioni, anche minime.
Aumento pensioni minime 2024, di quanto?
Conti alla mano, le attuali pensioni minime – pari a 563,74 euro – per effetto degli ulteriori aumenti straordinari dell’1,5% per gli under 75 anni e del 6,4% per gli over 75, sono pari rispettivamente a 572,74 euro e a 600 euro circa mensili. Con l’aggiunta dello 0,8 per cento, i nuovi importi salirebbero di qualche euro, pari a 576 euro e a 604 euro.
A novembre, i pensionati recupererebbero gli arretrati per le mensilità del 2023 già pagate dall’Inps, pari a circa 50 euro per le minime e a 200 euro per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo (fino a 2.250 euro lordi nel 2023).
Indicizzazione trattamenti di pensione all’inflazione, ecco quale sarà la percentuale del 2024
Le pensioni minime saranno oggetto di indicizzazione delle nuova percentuale di inflazione che l’stat comunicherà a fine novembre prossimo. Al momento, il tasso provvisorio di inflazione si aggirerebbe intorno al 5,4 per cento. Tale percentuale sarà recuperata al 100% dalle pensioni minime e da quelle fino a quattro volte il trattamento minimo, assicurando una percentuale via via più bassa all’aumentare dell’importo mensile percepito.
Per effetto di questo aumento, l’aumento minimo dovrebbe salire a circa 615 euro, senza considerare le politiche che il governo guidato da Giorgia Meloni adotterà nella legge di Bilancio 2024, con l’eventuale stanziamento di una percentuale straordinaria come avvenuto lo scorso anno. Per effetto di un eventuale ritocco delle pensioni, gli importi potrebbero salire fino a 650 euro per gli under 75, e a 670 euro per chi avesse già compiuto i 75 anni.
Nello scorso anno, il governo di Mario Draghi anticipò al cedolino di novembre il pagamento del 2 per cento che costituiva un anticipo della percentuale di inflazione che sarebbe stata calcolata, successivamente, dall’Istat. Tale percentuale fu recuperata nel cedolino di pensione di gennaio 2023. Lo stesso passaggio potrebbe essere replicato quest’anno, consentendo a chi percepisce pensioni fino a un certo limite di poter avere qualche soldo in più negli ultimi due mesi dell’anno.