Il mese scorso, a Milano, in via Gorizia (zona Darsena), aveva picchiato e ridotto in fin di vita il giovane 23enne comasco Yuri Urizio, morto poi in ospedale dopo due giorni di agonia a causa delle ferite riportate. Bilel Cubaa, 28enne di origini tunisine accusato ora di omicidio volontario, aveva detto di essere intervenuto in difesa di una donna che Urizio stava molestando, ma anche di essersi fermato alla resa dello stesso 23enne. Tale circostanza è stata smentita oggi dalla gip di Milano, Angela Minerva, nell’ordine di custodia cautelare nei confronti del tunisino.

Aggressione in Darsena a Milano, secondo la gip il 28enne tunisino si è fermato soltanto per l’arrivo della Polizia, non prima

Secondo la giudice, infatti, dalle riprese delle telecamere di sorveglianza è infatti evidente che l’aggressione si interrompa soltanto all’arrivo delle forze dell’ordine e questo potrebbe gravare ulteriormente sulla posizione di Bilel Cubaa.

Per quanto riguarda invece l’aspetto dell’indagine legata al presunto caso di molestie, l’ordinanza riporta:

La teste ha negato di aver mai conosciuto i due soggetti coinvolti. Ha negato di essere mai stata aggredita, molestata e minacciata da Urizio e di aver mai chiesto aiuto, nonché di essere mai stata “aiutata” da Bilel Cubaa, da lei non conosciuto.

Nel frattempo, la donna presunta vittime di molestie ha negato tutto

Il 28enne tunisino si trova detenuto nel carcere di San Vittore dalla notte del pestaggio. E ha visto l’accusa a suo carico passare in quei due giorni dopo l’aggressione da tentato omicidio a omicidio.