Ennesimo episodio di aggressione in carcere ai danni di una guardia carceraria, dopo gli episodi avvenuti recentemente ad Avellino e Viterbo, la cronaca si sposta a Civitavecchia.

Civitavecchia, ennesima aggressione nelle carceri: agente colpito al petto: cos’è successo

Mentre ad Avellino, un detenuto con problemi mentali ha ferito 3 agenti delle forze dell’ordine e ha accecato l’occhio ad un altro carcerato, accorso per sedare l’aggressione, a Civitavecchia una guardia è stata ferita con un calcio in pieno petto.

Una violenza a tratti surreale, nata dal rifiuto del criminale di svuotare il suo cestino della spazzatura.

L’agente ha ricevuto 7 giorni di riposo e il detenuto era già noto nella struttura per episodi di questa tipologia, ed è stato nuovamente segnalato.

L’uomo difficilmente uscirà dal carcere velocemente, visto che svuotare i cestini, è proprio uno tra i tanti gesti utilizzati per rieducare i criminali al potenziale reintegro nella società.

Il Coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria

il Coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria si è espresso in merito alla vicenda, preoccupato per l’aumento dei casi di eventi critici all’interno delle carceri:

“Il detenuto, dopo essere stato sollecitato dal Poliziotto, ha prima risposto in modo brusco, ma senza dare cenno di ulteriore segno di nervosismo, poi, una vota che il Poliziotto ha abbassato la guardia e l’attenzione, gli ha sferrato un violento calcio nella parte frontale del torace, scaraventandolo per qualche metro e poi contro la parete retrostante. Gli altri colleghi Poliziotti, hanno soccorso il malcapitato e riportato alla calma il detenuto che è già noto per altre aggressioni messe in atto in passato.

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Se non si ricorrerà ai ripari con immediatezza, possibile collasso”

Prosegue il discorso Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria, il quale ribadisce che ci vuole una mano concreta contro i disagi che ogni giorno affrontano le guardie penitenziarie:

“Il moltiplicarsi di eventi critici nelle carceri, come li chiama il DAP e che non sono altro che calci, pugni e addirittura accoltellamenti ai Poliziotti penitenziari da parte di detenuti che possono permettersi ormai di ignorare qualunque regola di convivenza, minano alle fondamenta il ruolo stesso di tutta la catena del sistema giustizia. Se non si ricorrerà ai ripari con immediatezza, il collasso dell’intero impianto, è solo questione di tempo. Ed in molti se lo stanno augurando”