In lieve aumento l’incidenza dei casi Covid dell’ultima settimana: è questo quanto riportato nella bozza del report di monitoraggio del Ministero della Salute e ISS. Sono 75 i casi ogni 100 mila abitanti contro i 66 della settimana scorsa.

L’incide di trasmissibilità, l’RT, è stabile rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia di un’epidemia, 0,96. L’occupazione dei posti letto è del 5% con 3.136 ricoverati, in leggero aumento rispetto ai sette giorni precedenti quando era il 4.4%. In terapia intensiva sono 94 i ricoverati, l’1.1%.

L’incidenza settimanale nelle Regioni con più di 101 casi per 100 mula abitanti è in lieve aumento, con il Veneto che fa registrare 101 casi ed è la Regione più colpita e la Sicilia con soli 8 casi che si dimostra la meno. Il più alto tasso di incidenza settimanale è per i più anziani, le persone tra gli 80 e gli 89 anni.

L’incidenza è stabile tranne per la fascia più giovane, 0-9 anni, dove è in diminuzione.

Le parole di Giuliano Rizzardini, direttore del reparto Malattie infettive Sacco

Chi consiglia di tenere alta la guardia è il personale sanitario, come il direttore del reparto di Malattie infettive 1 dell’ospedale Sacco Giuliano Rizzardini.

Il Covid non è ancora diventato un’influenza, e in ogni caso ci sono i batteri resistenti agli antibiotici, che preoccupavano gli addetti ai lavori anche prima della pandemia e certo non sono stati eliminati dal coronavirus. Nel 2050 potrebbero diventare un problema peggiore del cancro, perché non abbiamo nuovi antibiotici e le infezioni di questi germi “cattivi” hanno costi spropositati che impatteranno sul nostro sistema sanitario

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