La Roma è stata il sogno da bambino che Gianluca Curci è riuscito a vivere ed abbracciare. Una storia iniziata dalle giovanili e che ha trovato realtà anche in prima squadra, dove Gianluca ha mostrato di valere la Serie A a suon di parate e voli da un palo all’altro. Quel passato lo tiene gelosamente nel suo personale cassetto dei ricordi, adesso la Roma la vede da fuori.
Le vittorie contro Frosinone e Servette hanno permesso alla squadra di poter respirare un pò, ma nonostante la partenza non eccezionale Curci non ha dubbi: “Crisi? Non c’è mai stata” afferma in esclusiva a Tag24, e avverte: “Cagliari è una trasferta difficile”.
Gianluca, la vittoria contro il Servette mette la parola fine alla crisi della squadra?
“Parlare di crisi forse è un po’ troppo. E’ innegabile che la squadra si sia trovata un po’ difficoltà in queste ultime settimane, si è buttato qualche punto, ma non credo che la situazione abbia i contorni della crisi. Penso che le vittorie contro il Servette e il Frosinone abbiano scosso l’ambiente in maniera positiva”
Una Roma che vince nel segno di Lukaku. La Roma è gia dipendente dal belga?
“Ma no, però è chiaro che il peso davanti si sente. Romelu abbina prestanza fisica alla rapidità di esecuzione, fa reparto da solo e questo fa la differenza, così come la farebbe in qualsiasi altra squadra”.
Il fatto che l’anno scorso la squadra sia arrivata piena a livello mentale e fisico in finale di Europa League ha lasciato scorie anche in qursto inizio di stagione?
“Non penso. Anzi, secondo me ha portato ancor più voglia di riconquistarla l’Europa League dopo quello che è successo la stagione scorsa. Si vede che i giocatori ci tengono, ovvio che magari all’inizio poteva sembrare così, ma da questo punto di vista si può stare assolutamente tranquilli. In questo momento la Roma è in una versione diesel, deve riprendersi. Lo può fare tranquillamente, specie con la formazione che si ritrova”.
L’acquisto di Lukaku ha mascherato qualche assenza di mercato a centrocampo ma soprattutto in difesa, dato che Mourinho sottolinea sempre quanto pesi l’assenza di Ibanez?
“A Roma si sa come funziona, l’anno scorso Ibanez veniva sempre criticato, adesso sembra essere diventato indispensabile. Magari serviva un po’ più di esperienza per i nuovi, anche perché sta mancando Smalling, e questo in termini di leadership in campo si sente. Si dice che la Roma dovesse puntare forte in difesa, ma doveva sostituire anche Abraham, e lo ha fatto prendendo il più forte in circolazione (Lukaku), che ha dimostrato che in Italia sa essere decisivo”.
In vista del Cagliari che partita ti aspetti?
“Partita difficile, il Cagliari è una squadra che si chiude molto, la Roma quando incontra queste squadre va un po’ in difficoltà. Se la sbocchi velocemente metti la partita in discesa, ma sono match tipo quello con il Verona o Salernitana dove si è fatta difficoltà. Se la sblocca nella prima mezz’ora, per la Roma la partita può mettersi sui binari giusti”