L’Europa ha un gigante tra le sue montagne: il Monte Bianco. Si tratta del monte più alto dell’Europa occidentale. Tuttavia, le ricerche più recenti rivelano che questo colosso sta subendo cambiamenti significativi. Rispetto a soli due anni fa, l’altitudine del Monte Bianco si è ridotta di 2,22 metri, attestandosi ora a 4.805,59 metri. Ma perché il Monte Bianco si sta abbassando?

Il Monte Bianco si sta abbassando: una missione scientifica di accurata precisione

Ogni due anni, un gruppo selezionato di specialisti si avventura in una spedizione per determinare con precisione l’altitudine del Monte Bianco. Nel mese di settembre un team di circa venti individui, suddivisi in otto squadre, ha scalato la vetta più imponente dell’Europa occidentale. Armati delle tecnologie più avanzate e, per la prima volta, supportati da un drone, questi esperti hanno dedicato diversi giorni a rilevamenti dettagliati del terreno.

All’ombra delle maestose vette alpine, a Chamonix, i geometri dell’Alta Savoia hanno svelato i risultati della loro indagine durante una conferenza stampa. Questi numeri non sono solo statistiche, ma rappresentano una dimostrazione tangibile dell’effetto del cambiamento climatico sul nostro pianeta.

Questo rilevamento rappresenta la dodicesima iterazione di un progetto avviato nel 2001 dalla Camera Dipartimentale dei Geometri dell’Alta Savoia. L’obiettivo principale di queste spedizioni è di studiare la calotta glaciale, fornendo dati preziosi sull’effetto del riscaldamento globale sulle Alpi. Nonostante inizialmente i dati fossero previsti per essere divulgati solo dopo un periodo di 20 anni, l’entusiasmo e l’importanza delle scoperte hanno spinto gli organizzatori a condividerli in anticipo.

La struttura del Monte Bianco e cosa significa che si è abbassato

Ciò che rende unico il Monte Bianco non è solo la sua elevazione rocciosa, che si estende fino a 4.792 metri. Ciò che definisce in realtà la sua altezza è lo spesso strato di neve perenne che lo ricopre. Questa “coperta” di neve è influenzata da vari fattori, tra cui i venti in alta quota e la quantità di precipitazioni.

La perdita di 2,22 metri nell’altitudine può sembrare minima, ma ha un impatto significativo. Questa riduzione corrisponde a una perdita di 3.200 metri cubi di ghiaccio e neve, una quantità comparabile al volume di una piscina olimpionica. Queste cifre rappresentano quindi un campanello d’allarme per la comunità globale, perché sottolineano apparentemente l’importanza di non sottovalutare le conseguenze del cambiamento climatico. Tuttavia, forse non c’è bisogno di gridare allarmi.

A partire dal 2001, le esplorazioni e misurazioni del Monte Bianco hanno dunque rivelato un dato sorprendente: il decremento complessivo di 5 metri. Tuttavia, gli esperti, tra cui Jean des Garets, presidente della camera dei geometri dell’Alta Savoia, sottolineano la necessità di essere prudenti. Il Monte Bianco, nella sua maestosità, subisce variazioni in base a variabili come vento e precipitazioni.

Mentre le misurazioni forniscono dati tangibili, l’interpretazione di queste cifre è più complessa. La cima del Monte Bianco risulta infatti dinamica: si muove sia in termini di altitudine che di posizione. Des Garets ha esortato a non tirare conclusioni affrettate e ha ribadito che la raccolta di questi dati ha l’obiettivo principale di servire le generazioni future, piuttosto che giungere a conclusioni immediate.

Leggi anche: Traforo Monte Bianco, chiusura posticipata: le ultime notizie sull’inizio del lavori

Il Monte Bianco si è già abbassato nel corso del tempo?

Il fenomeno delle variazioni altimetriche del Monte Bianco non è nuovo. Questa montagna ha visto notevoli fluttuazioni dalla prima volta che è stata misurata, nel lontano 1685. E nonostante possa sembrare un indicatore diretto del cambiamento climatico, è essenziale ricordare che il Monte Bianco ha sempre mostrato un comportamento variabile. Questo comportamento può essere attribuito a variabili come le precipitazioni estive.

A complicare ulteriormente le cose, la stessa altezza della vetta varia a seconda della stagione. A causa del suo “complesso di dune“, il vento, particolarmente forte in inverno, modella la neve in modo diverso rispetto all’estate. Ciò significa che la cima può effettivamente risultare più alta alla fine dell’estate rispetto alla primavera.

Con un aumento dello scioglimento dei ghiacciai a livello globale, è inevitabile pensare a queste variazioni del Monte Bianco come un nuovo segnale di pericolo, conseguente il riscaldamento globale. Denis Borel, uno dei membri del team di ricerca, ha però sottolineato l’importanza di mantenere una prospettiva equilibrata, in linea quindi con il pensiero di des Garests, esortando a non trarre conclusioni affrettate.