Emergono oggi importanti novità sull’incidente delle Frecce Tricolori a Torino: 120 volatili sulla pista di Caselle sarebbero stati avvistati poco prima dello schianto, precisamente 40 minuti prima del decollo dell’aereo. Gli investigatori continuano a indagare sul caso per capire che cosa sia effettivamente successo e se tutto questo poteva essere evitato. Quel tragico pomeriggio di sabato 16 settembre 2023 una bambina di 5 anni ha perso la vita.

Incidente Frecce Tricolori Torino: ipotesi volatili sulla pista di Caselle

Sin dalle prime ore immediatamente successive all’incidente delle Frecce Tricolori a Torino, si era ipotizzata l’ipotesi della presenza di volatili, i quali avrebbero portato al verificarsi di un fenomeno noto con il termine inglese “bird strike”. Ovvero l’impatto, in aria, del velivolo con uno o più uccelli. Oltre a questa pista, gli inquirenti ne hanno sul tavolo anche un’altra: quella di un possibile guasto meccanico al motore dell’aereo.

Alla luce però delle notizie che emergono oggi, venerdì 6 ottobre 23, a quasi un mese dallo schianto, la prima ipotesi delle due sembra essere la più probabile. È bene precisare che comunque gli investigatori e gli esperti del settore continuano a seguire entrambe le strade.

La tragedia si è verificata il 16 settembre scorso a Caselle, in provincia di Torino. Quel sabato pomeriggio, intorno alle 17, il velivolo “Pony 4” delle Frecce Tricolori italiane ha registrato un serio problema. Il pilota alla guida, il maggiore Oscar Del Dò, ha avuto la prontezza di attivare il meccanismo di eiezione che lo ha gettato fuori dal mezzo. Quest’ultimo, pochissimi secondi dopo, si è schiantato al suolo.

A poca distanza dal luogo dell’impatto, si trovava una famiglia, che stava percorrendo in macchina il perimetro attorno all’aeroporto. La bimba piccola, di nome Laura, 5 anni, ha perso la vita dopo che la vettura è uscita dalla carreggiata, si è ribaltata e ha preso fuoco. I genitori e il fratello 12enne della vittima hanno riportato ferite e ustioni.

Ancora è da capire non è dunque solo che cosa sia esattamente successo all’aereo delle Frecce Tricolori, ma anche qual è stata la dinamica precisa della tragedia che ha visto come vittima la piccola Laura. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per cercare di sciogliere tutti questi dubbi e tutte queste domande.

L’ipotesi di bird strike si rafforza

All’inizio abbiamo detto che, tra l’ipotesi di bird strike e l’ipotesi guasto al motore, oggi quella che sembra essere più probabile è la prima. Secondo quanto riferito dal giornale La Stampa, un dipendente di Sagat (Società Azionaria Gestione Aeroporto Torino, azienda che gestisce lo scalo) avrebbe effettuato dei rilievi prima del decollo del velivolo.

Egli si sarebbe accorto e avrebbe segnalato che, una quarantina di minuti prima, “120 volatili stanziavano sulla pista di Caselle”. Ciò rafforza l’ipotesi secondo la quale gli uccelli – principalmente cornacchie, gabbiani e colombi – potrebbero essersi infilate nel motore del Pony 4, facendogli perdere la potenza e causando così il suo arresto.

Secondo quanto risulta, il dipendente di Sagat avrebbe effettuato l’ultimo controllo alle 16.10 di quel sabato pomeriggio. Egli avrebbe utilizzato inoltre un veicolo specializzato per spaventare eventuali altri volatili poggiati per terra e nell’area intorno alla pista. Ma non è finita qui.

Stando alle ultime informazioni che emergono sul caso, quel 16 settembre 2023, ci sarebbero state più ispezioni di quanto normalmente previsto. Il motivo non è ancora chiaro, ma potrebbe essere collegato proprio alla presenza di questi stormi di uccelli.

Al momento comunque è bene precisare che gli inquirenti stanno valutando e analizzando tutte le prove raccolte sul caso. Sebbene, alla luce delle notizie di oggi, la pista del bird strike sembra essere più accreditata, non vi sono ancora delle certezze vere e proprie. Sono in corso valutazioni anche sulle manovre e sulle attività compiute dal pilota che guidava il velivolo quel giorno.