Stando alle ultime notizie sull’omicidio di Rimini, Pierina Paganelli sarebbe stata uccisa con oltre 15 coltellate. La donna, 78 anni, era stata trovata morta, in una pozza di sangue, sulla rampa d’accesso del garage del condominio al civico 19 di via del Ciclamino, dove da tempo abitava. Gli inquirenti sono convinti che conoscesse il suo assassino: indagano, quindi, sulla cerchia familiare e sui vicini di casa dell’anziana. Per ora nessuna pista è esclusa.

Omicidio di Rimini, Piera Paganelli ha lottato contro il suo assassino: oltre 15 le coltellate

L’omicidio si sarebbe consumato nella notte tra martedì e mercoledì scorsi. Piera, per tutti “Pierina”, stava rincasando da un incontro di preghiera con il gruppo dei Testimoni di Geova che era solita frequentare. Una volta parcheggiata la sua auto, sarebbe stata sorpresa di spalle dal suo aguzzino, che doveva conoscere bene le sue abitudini: sapeva che la 78enne sarebbe passata di lì per raggiungere il suo appartamento al terzo piano.

E doveva anche sapere che l’accesso al garage alle 21 veniva chiuso. Da qui l’ipotesi che fosse in possesso delle chiavi o che si sia fatto aprire da qualche condomino, suonando il campanello e accedendo dall’interno. Secondo gli inquirenti conosceva la vittima. E, stando ai primi accertamenti effettuati sulla salma, l’avrebbe colpita con oltre 15 coltellate – mentre lei cercava, invano, di difendersi, come dimostrano le ferite alle braccia -, lasciandola a terra inerme.

Quando il suo corpo era stato ritrovato, dalla nuora – che insieme al marito, Giuliano Saponi, vive nel condominio di fronte -, accanto a sé aveva ancora tutti i suoi effetti personali (cosa che fa pensare che non sia stata vittima di una rapina), ma presentava la gonna strappata e il body fuori posto. Sul suo corpo, comunque, non ci sarebbero segni di violenza sessuale. Anche se, per il momento, nessuna pista è esclusa.

Le indagini sulla famiglia e sui vicini di casa

Sono stata interrogata fino alle 4 dalla Procura perché sono la persona più informata sui fatti e perché ieri mattina sono stata io a trovare mia suocera, mentre scendevo ad accompagnare mia figlia a scuola. Una disgrazia che arriva con mio marito ancora ricoverato,

ha dichiarato al Resto del Carlino Manuela Bianchi. Il riferimento è a uno dei tre figli della 78enne uccisa, rimasto coinvolto in una brutale aggressione appena cinque mesi fa. Era il 7 maggio. Dopo essere uscito di casa per andare a lavoro, Saponi era stato trovato in fin di vita, per strada, con diverse fratture multiple, di cui alcune alla testa, riuscendo a salvarsi per miracolo.

L’ipotesi è che sia stato investito o pestato, da chi non si sa ancora. Per la vicenda Paganelli aveva sporto denuncia. Una delle piste che si segue è quella della “vendetta”. Mentre le indagini proseguono serrate – cercando di ricostruire quanto accaduto -, i legali che assistono i familiari della vittima, gli avvocati Monica e Marco Lunedei, hanno fatto sapere che

i parenti non si capacitano che un evento così terribile e senza senso possa aver coinvolto la loro madre, una donna amata e stimata da tutta la comunità locale e religiosa, la cui vita era scandita da una tranquilla routine quotidiana.

E si chiedono anche come sia stato possibile che nessuno abbia sentito la donna urlare, allertando le forze dell’ordine. È possibile che il cadavere sia stato spostato? Perché, altrimenti, nessuno lo avrebbe visto? Sono alcuni dei tanti interrogativi a cui si cercherà di rispondere. Per ora il delitto sembrerebbe avere i tratti di un femminicidio. Ma una cosa è certa: l’ex marito di Paganelli da tempo vive in Germania e non poteva trovarsi sulla scena del crimine.

Le ultime notizie di cronaca

Mentre a Mestre si continua ad indagare per fare luce sul tragico incidente che ha strappato alla vita 21 persone, a Bardi, in provincia di Parma, è morto l’uomo di 82 anni accusato di aver ucciso la moglie ed essersi sparato: si pensa che fosse esasperato dalle condizioni di salute della donna, 83 anni. A Cesena si è tornati invece a parlare del caso Golinucci: la Procura di Forlì ha chiesto di poter archiviare le indagini, ma la famiglia della 21enne scomparsa del 1992 non ci sta.