L’ozono, molecola formata da 3 atomi di ossigeno, è un elemento naturalmente presente nella stratosfera, quella zona dell’atmosfera che va dai 15 ai 50 km. Le sue molecole sono un filtro, salvaguardano il pianeta e riescono ad assorbire le radiazioni ultraviolette emesse dal sole che sarebbero pericolose per l’uomo. Negli anni 80′ lo strato dell’ozono cominciò ad assottigliarsi e i possibili effetti dei raggi uv iniziarono a destare preoccupazioni, così dopo aver effettuato delle analisi dell’atmosfera gli scienziati capirono che era colpa dell’emissione dei clorofluorocarburi chiamati anche CFC.
Il buco dell’ozono: cosa sono i CFC?
I CFC sono degli idrocarburi contenenti tre molecole ovvero cloro, fluoro e carbonio che inizialmente erano utilizzati nei refrigeranti, i quali una volta buttati in discarica continuavano a rilasciare queste sostanze che cominciavano a salire fino a raggiungere l’ozonosfera, e una volta entrati in contatto con le molecole di ozono, le spezzavano, trasformandolo in semplice ossigeno.
Il Protocollo di Montreal è una soluzione al problema?
Il Protocollo di Montreal nasce nel 1987, viene firmato da 197 stati, con lo scopo di ridurre la produzione e l’utilizzo delle sostanze che andavano a danneggiare l’ozono, in particolare i clorofluorocarburi responsabili, seppur in parte, del surriscaldamento globale. Il buco nell’ozono è presente sopra l’Antartide e il motivo di ciò è che le correnti d’aria che ruotano attorno alla Terra formano una specie di vortice trasportando le sostanze inquinanti proprio sopra di essa. Gli scienziati dopo aver effettuato diversi report hanno osservato che attualmente il buco dell’ozono si sta chiudendo, questo grazie al fatto che la quantità di ozono nella parte superiore della stratosfera sta continuando ad aumentare, inoltre la quantità di CFC sta diminuendo. Le previsioni dicono che entro il 2065 i livelli di ozono dovrebbero tornare ai livelli normali, come lo erano nel 1971, sembrerebbe quindi che le misure adottate dal Protocollo di Montreal stiano funzionando e che siamo sulla buona strada per risolvere il problema.