La Dis-Coll 2023 è un’indennità di disoccupazione che spetta ai titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e ai lavoratori con borse che perdono il lavoro, ma come la Naspi, è soggetta a decadenza, al verificarsi di alcuni eventi.
La disoccupazione viene erogata dall’Inps, al rispetto di alcune condizioni e requisiti ben precisi come, per esempio, l’iscrizione alla Gestione Separata dell’Inps.
Nel testo, prima di parlare in maniera approfondita dei casi di decadenza, spiegheremo come funziona questa indennità di disoccupazione e qual è la sua durata.
Come funziona la Dis-Coll
La Dis-Coll è un’indennità di disoccupazione che viene gestita ed erogata dall’Inps e spetta alle categorie di lavoratori che non possono beneficiare della Naspi. Al suo pari, la Dis-Coll spetta nei casi di perdita involontaria del lavoro.
L’indennità, introdotta in via sperimentale dal 2015, è diventata una misura strutturale e viaggia in parallelo con la Naspi, solo che viene rivolta ad una platea differente di lavoratori.
A chi viene destinata? La disoccupazione viene destinata ai lavoratori con contratti atipici, ovvero a tutti coloro che stavano svolgendo incarichi coperti da una borsa di studio, come i dottorandi, e ai lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Ricapitolando, spetta ai:
- Collaboratori coordinati e continuativi;
- Collaboratori a progetto;
- Dottorandi di ricerca e assegnisti.
Per beneficiare dell’indennità di disoccupazione è necessario il rispetto di alcune condizioni e requisiti, come l’iscrizione, in via esclusiva, alla Gestione Separata dell’Inps.
Inoltre, è necessario lo stato di disoccupazione e avere almeno un mese di contributi versati dal 1° gennaio dell’anno precedente, fino alla perdita involontaria del lavoro.
A chi non spetta?
- Ai collaboratori titolari di pensione;
- Ai titolari di Partita Iva;
- Ai sindaci, amministratori, revisori di società, associazioni o altri enti.
Durata e importo
La Dis-Coll 2023, in base ai casi, ha diversi termini di durata. Può durare fino a sei mesi e fino a dodici mesi.
Dura sei mesi, per gli inventi di cessazione involontaria del lavoro che si sono verificati fino al 31 dicembre 2021. In questo caso, l’Inps corrisponde il contributo ogni mese per un numero di mensilità pari alla metà dei mesi di contribuzione presenti nel periodo che va dal 1° gennaio precedenti la disoccupazione all’evento stesso.
Dura dodici mesi, per gli eventi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro verificatasi dal 1° gennaio. Anche in questo caso, il contributo viene erogato ogni mese, ma per un numero di mesi pari a quelli di contribuzione accreditati dal 1° gennaio dell’anno precedente l’evento stesso.
Passiamo al capitolo importi. L’importo viene corrisposto dall’Inps e viene stabilito ogni anno in base alle rivalutazioni effettuate dall’Istat. Si calcola intorno al 75% della retribuzione effettiva mensile del lavoratore. Per il 2023, la soglia massima di pagamento è pari a 1.470,99 euro.
Dis-Coll 2023: quali sono tutti i casi di decadenza
Così come per la Naspi, anche la Dis-Coll 2023 è soggetta a decadenza. L’Istituto di previdenza ha indicato quali sono gli eventi che possono portare la sospensione dell’indennità oppure la decadenza.
Quali sono questi casi?
- L’inizio di una nuova attività lavorativa autonoma o d’impresa;
- Il beneficiario perde lo stato di disoccupato;
- Si verificano irregolarità nella partecipazione alle attività formative e di reinserimento lavorativo;
- Si verifica l’occupazione con contratto di lavoro di durata superiore a cinque giorni;
- Ricezione di somme derivate da trattamenti pensionistici diretti;
- Diritto all’assegno ordinario di invalidità.
In tutti i casi appena elencati, il diritto alla Dis-Coll 2023 decade automaticamente. Il beneficiario può anche comunicare la variazione della situazione precedente all’Inps. Cosa accade se viene percepito indebitamente il sostegno? In caso di percezione indebita della Dis-Coll si può andare incontro a sanzioni di diverso tipo.