È stata completamente ripulita la statua di Vittorio Emanuele II imbrattata con vernice gialla lo scorso 9 marzo da due giovani attivisti del gruppo Ultima Generazione. I lavori si sono conclusi oggi, giovedì 5 ottobre 2023. A compierli sono stati degli esperti grazie ai fondi messi a disposizione dalla società Vox Media Srl. Quest’ultima ha fatto una donazione alla città di Milano del valore di quasi 30mila euro. 28.950 per la precisione.

Milano, ripulita la statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo

Nella giornata di oggi si è conclusa la ripulitura della statua di Vittorio Emanuele II. Era stata imbrattata il 9 marzo 2023 dagli attivisti di Ultima Generazione. Erano le 10.30 circa quando, due ragazzi avevano lanciato della vernice colorata contro il famosissimo monumento equestre situato in piazza Duomo a Milano, davanti all’iconica cattedrale meneghina.

Gli attivisti del gruppo avevano utilizzato degli estintori per lanciare la tintura. Il movimento, come è ormai noto a tutti, mira a imbrattare (ma senza danneggiare in modo permanente) edifici storici, sculture e opere d’arte in Italia e nel resto del mondo.

Il principale obiettivo degli attivisti di Ultima Generazione è quello di mandare un chiaro segnale ai governi e alle istituzioni affinché questi adottino provvedimenti e norme realmente efficaci per contrastare il cambiamento climatico.

Si tratta di gesti molto importanti e molto eclatanti che per, dall’altro lato, suscitano non poche critiche. Ed è esattamente quello che è successo a marzo scorso quando è stata imbrattata con vernice gialla una delle statue più famose di Milano, quella appunto dedicata a Vittorio Emanuele II, situata nel pieno centro cittadino.

I lavori di pulizia

Subito il gesto degli attivisti aveva scatenato molte polemiche. I giovani responsabili di questa azione, una ragazza di 23 anni e un ragazzo di 26, avevano affermato di aver utilizzato della vernice lavabile. In questo caso ci sarebbe voluto poco tempo per toglierla e riportare il monumento equestre come prima.

Tuttavia però, gli esperti nominati dal Comune di Milano, avevano notato che in realtà non si trattava di una vernice lavabile. O perlomeno non risultava essere tale sui materiali dei quali è composta la statua. Dunque le operazioni di pulitura sono durate più del previsto.

Come anticipavamo prima, ad occuparsene sono stati degli addetti specializzati grazie soprattutto al contributo fornito dall’azienda Vox Media Srl. La società, nelle settimane successive al gesto, aveva proposto una donazione di poco meno di 30mila euro, che era stata accettata dalla giunta comunale milanese e dall’assessore Pierfrancesco Maran.

Gli esperti avevano poi assicurato che la somma donata era sufficiente a coprire l’intero costo delle attività di pulizia. Sono stati utilizzati dei macchinari specifici per togliere la vernice dal monumento. Le idropulitrici dell’Amsa infatti non erano bastate.

È stato fatto un intervento a cura di un team di esperti del settore grazie ai fondi garantiti da Vox Media. I lavori si sono conclusi nella giornata di giovedì 5 ottobre 2023.

Le operazioni di pulizia supportate dalla società erano partite a fine giugno. Secondo le stime, sarebbero dovute durare cinque settimane. Nel tempo però gli addetti si sono accorti che rimuovere la vernice gialla dalla statua era più difficile del previsto.

Che fine hanno fatto gli attivisti di Ultima Generazione?

La domanda che sorge spontanea a questo punto è una sola: che cosa è successo ai due giovani attivisti che a marzo scorso hanno imbrattato la statua equestre di Vittorio Emanuele II a Milano?

Come abbiamo raccontato, i protagonisti di questa vicenda sono stati una ragazza di 23 anni e un giovane di 26. I due inizialmente, pochi secondi dopo l’inizio della loro operazione, erano stati bloccati dalle Forze dell’ordine. Avevano fatto una prima resistenza passiva.

La protesta era stata condotta nell’ambito della campagna sostenuta da Ultima Generazione e da altre organizzazioni ambientaliste “Noi non paghiamo il fossile”. I due giovani erano stati poi portati in caserma per il riconoscimento.

In quella occasione uno dei due attivisti aveva dichiarato che il vero scandalo non è lanciare della vernice colorata contro un monumento storico, ma il fatto che il governo e le istituzioni non si stiano occupando in modo serio e completo della crisi climatica che sta distruggendo il nostro pianeta.