Quando è scomparsa da Cesena aveva 21 anni: chi era Cristina Golinucci e perché di recente è stata chiesta una nuova archiviazione delle indagini che riguardano il suo caso? La sua è una storia iniziata nel lontano 1992 e che, oltre trent’anni dopo, non ha ancora trovato una conclusione. Una storia che ricorda molto non solo quella di Emanuela Orlandi, la ragazza vaticana scomparsa appena un anno dopo e mai ritrovata, ma anche quella di Elisa Claps, trovata morta a Potenza dopo 17 anni dalla sua scomparsa.
La scomparsa, le indagini: chi era Cristina Golinucci
Ciao mamma, ci vediamo stasera.
Pronunciando queste parole, il primo settembre 1992 Cristina Golinucci si era allontanata da casa per recarsi presso il vicino convento dei frati cappuccini di Cesena. Avrebbe dovuto incontrare padre Lino Ruscelli, per confessarsi, ma sparì e non fece mai più ritorno a casa. La sua auto, una Fiat Cinquecento azzurra, fu ritrovata nel parcheggio adiacente alla chiesa.
Quando i genitori interrogarono l’uomo religioso che avrebbe dovuto incontrare, lui fornì loro versioni dei fatti contrastanti: disse che Cristina non si era presentata all’appuntamento concordato; poi che stava dormendo e non aveva sentito bussare al portone. Quando i carabinieri avviarono le ricerche, muniti di unità cinofile, non consentì loro di entrare nel convento, ritenendola “un’offesa”.
Fu solo uno dei punti oscuri di un caso aperto da ormai trent’anni. Un primo colpo di scena nelle indagini – che inizialmente avevano puntato sull’allontanamento volontario – ci fu nel 1995, quando un cittadino ghanese di 28 anni, Emanuel Boke, ai tempi ospite dei frati e già accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza, disse di aver ucciso la 21enne. Poi ritrattò, gli credettero e il caso si arenò nuovamente.
Nel 2010, dopo il ritrovamento del corpo di Elisa Claps nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza, la famiglia di Cristina tornò a chiedere agli inquirenti di indagare. Poi, lo scorso febbraio, una nuova speranza: l’ipotesi che il caso Golinucci potesse essere collegato a quello di Chiara Bolognesi, la 18enne scomparsa e poi trovata morta nel fiume Savio qualche mese dopo la 21enne. I nuovi accertamenti hanno portato però a un nulla di fatto.
Perché è stata chiesta una nuova archiviazione del caso
Martedì scorso la Procura di Forlì ha fatto sapere di voler chiedere l’archiviazione delle indagini, aperte da qualche mese, perché le lacune investigative che hanno riguardato il caso ai suoi albori non sarebbero “colmabili”. Ma alla richiesta la famiglia di Cristina si opporrà.
A nostro avviso mancano dei tasselli importanti, apprezziamo tantissimo il lavoro investigativo effettuato e vorremmo tanto che tutti insieme arrivassimo alla verità,
ha dichiarato all’Ansa l’avvocata Barbara Iannuccelli. A maggior ragione perché sembrerebbero esserci nuovi elementi, come la testimonianza di una donna che – secondo “Chi l’ha visto?” – avrebbe riferito alla sua parrucchiera di aver visto Cristina litigare animatamente con un uomo più grande (e con la “chierica”) proprio nel parcheggio del convento, il giorno della sua scomparsa.
Le parole della madre di Cristina
Ospite della trasmissione televisiva condotta da Federica Sciarelli, la madre di Cristina è così tornata a lanciare un appello, chiedendo a chiunque possa sapere qualcosa di farsi avanti, compreso l’uomo citato dalla nuova testimone.
Dopo l’archiviazione mi chiamano tutti e mi chiedono come sto, io rispondo che sto come il giorno in cui è scomparsa Cristina – ha dichiarato -, continuo a combattere, ma cosa ho in mano?
Purtroppo nulla. Perché nonostante le tante indagini e i tre uomini iscritti, nel tempo, nel registro degli indagati (oltre a Boke, un predatore sessuale e un infermiere con problemi psichiatrici), di prove che possano portare alla figlia non ne esistono.
Lo Stato mi chiede scusa, ma non mi accontento – ha aggiunto -. Il caso di Cristina è come quello di Elisa Claps, per questo continuo a sperare nelle indagini. Chi sa qualcosa, non si nasconda.
Il riferimento è alla 16enne potentina scomparsa il 12 settembre 1993 dopo essere uscita di casa e trovata morta 17 anni dopo, nel 2010, nel sottotetto della chiesa in cui era stata avvistata per l’ultima volta in compagnia del suo assassino: Danilo Restivo, detenuto in Inghilterra per aver ucciso una seconda persona, Heather Barnett. In questo articolo la sua storia e la storia dei suoi omicidi: Danilo Restivo oggi: dove è detenuto, quanti anni di carcere deve ancora scontare e perché ha ucciso Elisa Claps?.