Riyadh Season è ufficialmente il nuovo sponsor della Roma. Niente più S.P.Q.R. per i giallorossi, che già a partire da stasera in Europa League contro il Servette avranno sulle maglie il nuovo logo che li accompagnerà per i prossimi due anni in tutti i match stagionali. Accordo chiuso ieri, con le firme su un contratto che ha portato General Entertainment Authority (GEA) e la Roma a stringersi la mano per un incasso di 25 milioni a favore del club capitolino, per una partnership dove sono previste anche due amichevoli per Mourinho e i suoi ragazzi in terra saudita.

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Riyadh Season come nuovo Main Partner dell’AS Roma’, ha dichiarato Lina Souloukou, Chief Executive Officer & General Manager del Club, che ha fatto seguito alle parole di Sua Eccellenza Turki Alalshikh, Presidente della General Entertainment Authority dell’Arabia Saudita: “La maglia giallorossa è unica, è sinonimo di AS Roma in tutto il mondo e siamo orgogliosi che Riyadh Season da oggi sarà associata a una maglia così iconica”.

Una scelta, quella dell’accordo tra la Roma e Riyadh Season, che ha fatto arrabbiare il Campidoglio. Motivo? Riad è in corsa contro Roma per aggiudicarsi l’organizzazione di Expo2030.

Riyadh Season, cos’è il nuovo sponsor della Roma?

L’accordo che ha portato Riyadh Season a diventare il nuovo main sponsor della Roma ha scatenato la curiosità dei tifosi giallorossi e non, tutti uniti sotto un’unica domanda: “che cos’è la Riyadh Season?“. Si tratta di una manifestazione facente parte della Saudi Season, un programma che ha visto la luce nel 2019 dove hanno unito le forze il Ministero della Cultura, l’Autorità Generale per l’Intrattenimento, l’Autorità Generale per lo Sport e il Saudi Exhibition and Convention Bureau sotto la guida di un comitato guidato dal principe ereditario Mohammed bin Salman con l’obiettivo di ospitare 11 festival nelle diverse regioni del paese.

La Riyadh Season è la manifestazione più importante, che ha fatto registrare numeri importantissimi negli anni passati (solo nel 2019 ha attirato la bellezza di 10 milioni di persone da tutto il mondo). Quest’anno aprirà le porte il 28 ottobre e avrà una durata di ben cinque mesi (fino a marzo), con molte aziende che riuniranno all’interno dell’evento per promuovere il proprio marchio. Non mancheranno stand di ristoro, spettacolo, intrattenimento, concerti (Shakira sarà la special guest) e naturalmente non mancherà lo sport.

L’anno scorso si è svolta la Riyadh Season Cup, dove hanno partecipato il PSG dell’allora Leo Messi e la Riyadh XI (una selezione dei migliori giocatori dell’Al Hilal e l’Al Nassr, capitanati da Cristiano Ronaldo) vinta poi dal club parigino. Grazie all’accordo tra la Roma e Riyadh Season, Lukaku e compagni giocheranno in terra araba due amichevoli contro squadre locali. Non solo, l’accordo permetterà anche alla società capitolina di poter aprire alcuni punti vendita in Arabia.

Un accordo tra le polemiche

L’accordo tra la Roma e Riyadh Season non è andato però giù a tutti. Subito dopo le firme è immediatamente montata la polemica dalle parti del Campidoglio per la stretta di mano tra le parti. Il motivo? Riad è in corsa con Roma per l’organizzazione di Expo 2030. La Capitale sta lavorando da mesi per aggiudicarselo, avrebbe un impatto economico da 10 miliardi di euro, non vuole lasciarselo scappare. Secondo molti la scelta della Roma di siglare l’accordo proprio in questo momento non è stato il massimo dal punto di vista delle tempistiche.

E’ bene sottolineare che Riyadh Season non c’entra nulla con l’assegnazione di Expo2023, ma c’è chi ha visto in questo accordo una mossa con secondi fini, ovvero cercare di portare quanti più voti possibili a Riad. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha appreso con sorpresa la notizia, ma ha rilanciato sicuro: “Ma allora ci temono seriamente. Noi siamo Davide e loro sono Golia, come dimostra l’immensa capacità di spesa, compresa la scelta di venire a sponsorizzare la As Roma. Come andrà la partita di Expo non lo so. So che noi ci batteremo fino alla fine senza timore e che ogni tanto, come insegnano i racconti biblici, le cose vanno diversamente dai pronostici…”.

Meno diplomatica l’ex sindaca Virginia Raggi, presidente della Commissione capitolina Expo2030: “Una volta tanto Gualtieri si faccia sentire e provi a fare il sindaco. Ovviamente non c’è alcuna intenzione da parte della società giallorossa di danneggiare la candidatura di Roma, ma in molti hanno giudicato la scelta inopportuna. Sarebbe bello se la Roma mettesse sulle proprie magliette il logo di Roma Expo2030 per dare un segnale di sostegno alla nostra candidatura. Potrebbe farlo anche la Lazio. Tutti i romani ne sarebbero orgogliosi. Possibile che il Campidoglio non fosse a conoscenza di nulla”?